mercoledì 19 maggio 2010

Io uccido (Giorgio Faletti)


Un libro acquistato per curiosità più che per un effettivo interesse. Un libro che credevo sarebbe rimasto per qualche mese sul mio comodino per poi finire inesorabilmente tra quelli iniziati e mai portati a termine come spesso mi è capitato in passato, tutte le volte in cui avevo pensato di cimentarmi in una lettura impegnata, se non altro in relazione al numero di pagine da leggere.
Seicentosettantanove pagine. Tanto era il "lavoro" che mi ero procurata quella sera di fine agosto quando, partita da casa per andare ad un mercatino della calzatura assieme ad una mia amica, ero finita all'interno di una libreria aperta a quell'ora di sera e ne ero uscita con un sacchettino di carta pesante, ancor più pesante per via del suo contenuto. "Io uccido", una scritta bianca su un fondo rosso dal quale spiccava, in primo piano, il nome dell'autore: quel Giorgio Faletti che mai avrei immaginato potesse vestire i panni dello scrittore e, soprattutto, che potesse farlo con quei risultati che, al termine della lettura, ho potuto riconoscere.

Ho iniziato a leggere il primo libro di Giorgio Faletti proprio sulla scia della curiosità che le varie opinioni positive sentite in giro a proposito di questa opera avevano alimentato in me.
Ed ammetto che i primi capitoli mi sono sembrati anche un tantino confusi, la somma di storie che mi sembravano completamente slegate tra loro e che non mi stimolavano certo ad andare avanti nella lettura.
Credo che sia stata proprio la scarsa linearità dei primi capitoli - o meglio, quella che io consideravo tale ma che alla fine non si è rivelata affatto una casuale scelta di storie e personaggi - che mi ha stimolata ad andare avanti nella lettura per scoprire se tutto il libro fosse impostato in questo modo oppure no.
Ed ho fatto bene ad andare avanti.

La storia.... Senza svelare troppi dettagli - non mi sembra corretto nei confronti di chi questo libro non l'avesse ancora letto - mi limito a dire che è ambientata in una Montecarlo fatta di lustrini e bella vita. Una Montecarlo che viene sconvolta dalle gesta folli di un serial killer che opera senza commettere errori e senza lasciare traccia di se che non siano i resti delle sue vittime, orrendamente sfigurate, letteralmente senza più volto.

Una, due, tre... cinque, dieci vittime. Il sangue che scorre a Montecarlo in quel periodo ha reso la vita molto più tesa per tutti. Per coloro che sono direttamente coinvolti nella strana faccenda perché membri delle forze dell'ordine che si occupano di Nessuno (questo l'appellativo dato dalla stampa all'assassino e preso in prestito da tutti coloro che si trovano, volenti o nolenti, a doverlo nominare) o perché collegati in un modo o nell'altro alle vittime. O, più semplicemente, perché residenti in un posto che nasconde un uomo capace di fare ciò che fa e di sparire nel nulla ogni volta, lasciando quelli che lui chiama "i cani" (coloro che lo cercano) con un pugno di mosche in mano.

Quella di Nessuno è una storia che si intreccia con quella di tanti altri personaggi, più o meno importanti ai fini della soluzione del caso, ma tutti parte integrante di un puzzle - quello della storia raccontata da Faletti - che prende corpo pagina dopo pagina.

Meticolose le descrizioni degli ambienti, dei volti, delle situazioni tanto da creare davanti ai miei occhi di lettrice una specie di raffigurazione in bianco e nero di tutto ciò che viene narrato. Un bianco e nero macchiato di rosso ogni volta che Nessuno decide che sia arrivato il momento.

Quella che credevo fosse una iniziale confusione narrativa si è rivelata un'intelligente intuizione da parte dell'autore per costringere il lettore a restare incollato ad ogni singola pagina, senza distrazioni, per poter tirare le somme di quanto stava accadendo tra una riga e l'altra. Per comporre quel puzzle senza perdere nessuna tessera, piccola o grande che fosse. Un'abile tecnica che mi ha lasciato un piccolo dispiacere addosso ogni volta che - per causa di forza maggiore - mi sono trovata a dover interrompere la lettura e restare con una tessera in mano, senza sapere dove andasse esattamente posizionata....

Attorno alla figura di Nessuno ruotano una serie di personaggi descritti in modo meticoloso sia dal punto di vista fisico che comportamentale, tanto da farli diventare familiari al mio cospetto.

Frank Ottobre è il coprotagonista assoluto di questa storia, accanto a Nessuno. Lui, inviato dall'FBI americana in terra straniera, si troverà a fare i conti con il suo passato oltre che con il suo presente... ed anche a pensare al suo futuro, pur avendo scacciato per anni la possibilità che la parola "futuro" potesse avere un senso per lui.

Radio Montecarlo è una delle location più importanti in cui si snoda la storia. E non solo perché è proprio ad una trasmissione radiofonica di quell'emittente radio - Voices - che arriva la voce dell'assassino prima che vada a fare "...ciò che deve essere fatto", ma per una serie di altri motivi che solo leggendo il libro verranno pian piano alla luce. Molto più importante, come location, di quanto non si possa pensare.

Le descrizioni di Faletti, minuziose e precise in ogni pagina, sono volutamente omesse in alcuni momenti particolari, credo proprio per lasciare il lettore in sospeso tra ciò che si può pensare e ciò che effettivamente l'autore intende narrare. Tra la strada che sembra essere stata tracciata fino a quel momento ed il vicolo, stretto e scuro, attraverso il quale l'autore intende, invece, portare per mano il lettore. Tanto da fargli credere più volte di aver intuito il finale della storia già cento pagine prima della fine... per poi fargli capire, con un'abilità narrativa che mi ha positivamente sorpresa, che niente è come sembra e che in questa storia non ci si può che aspettare di tutto. Perché Nessuno, che si definisce "...uno e nessuno", è così. Imprevedibile ed arguto, diabolico e sensibile al tempo stesso, implacabile nei suoi comportamenti quanto capace di un'umanità ed un amore che mai gli si potrebbero attribuire alla luce di ciò che fa.

Questo primo libro di Faletti mi è piaciuto molto. Posto che si tratta del mio primo libro di questo genere - i thriller non mi hanno mai attirata più di tanto ne' in tv, ne' al cinema, ne' tra le pagine di un libro - ne sono rimasta positivamente colpita.
Mi ha così coinvolta che quando sono arrivata nel punto in cui è stata svelata - ad oltre duecento pagine dalla fine - l'identità dell'assassino, nel corso della notte ho visto e rivisto una serie di scene che le parole di Faletti avevano stampato nella mia mente e, lo ammetto, mi sono svegliata più volte con questi pensieri. Non avrei mai immaginato che leggere un libro avesse potuto avere conseguenze di questo tipo. Merito, ne sono certa, della capacità dell'autore di rendere il lettore protagonista assieme agli altri, come se fosse un osservatore attento non esterno al libro ma interno ad esso, come se i suoi occhi ed i suoi orecchi avessero visto e sentito tutto ciò che i personaggi vedevano e sentivano tanto da restare incredulo anche lui, allo stesso modo degli altri, nel conoscere l'identità di Nessuno.

Bel libro. Mi è costato 8.90 euro ed è la nona edizione del romanzo. Non serve che dica altro per dirvi che si è trattato di un grosso successo.

Ne consiglio la lettura a quanti volessero farsi coinvolgere da una storia che non è mai come sembra e che nasconde colpi di scena dietro ad ogni capitolo. Le oltre seicento pagine scorrono via senza fatica. Io ci ho messo un po' di tempo solo perché, causa due bimbi piccoli, è difficile dedicare alla lettura il tempo che vorrei. Sono certa che se avessi avuto modo di leggerlo senza interruzioni per "causa di forza maggiore", l'avrei divorato in brevissimo tempo.
E anche se non si è amanti del genere - come è capitato a me - non si potrà non riconoscere a Faletti i meriti che gli sono dovuti. Almeno per me è così.

Concludo riportando le prime frasi del primo capitolo che già rendono l'idea della capacità narrativa di Faletti.

L'uomo è uno e nessuno.
Porta da anni la sua faccia appiccicata alla testa e la sua ombra cucita ai piedi e ancora non è riuscito a capire quale delle due pesa di più.


***
Io uccido
Giorgio Faletti
Baldini Castoldi Dalai Editore
pag.682
8,90 euro

3 commenti:

  1. è un libro al quale mi sono accostato con un po' di pregiudizio, devo ammettere però che pagina dopo pagina ha saputo conquistarmi... Ciao Ste...
    un abbraccio

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  2. Ha sorpreso anche me... Non riuscivo ad immaginare Faletti nelle vesti di scrittore! E' stata una bella scoperta!

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  3. Prima o poi leggerò anche questo ;-)

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