martedì 30 novembre 2010

Lo sai come nascono i bambini? (G. Fagerstrom - G Hansson)

La scorsa estate ad una festa di paese i miei bimbi hanno pescato dei numeri di una pesca a sorpresa: la mia bimba ha vinto il libro Lo sai come nascono i bambini?
Io e mio marito ci siamo scambiati un'occhiata complice pensando entrambi che prima o poi sarebbe arrivato il momento in cui la curiosità sua e del suo fratellino avrebbe avuto bisogno di essere soddisfatta per cui abbiamo ben accolto un libro di questo tipo. Utile prima a noi che a loro, a dire il vero.
Si tratta di un libro un po' datato - la prima edizione risale al 1977, la seconda al 1983 - ed è strutturato come un fumetto. Narra con parole semplici ed immagini piuttosto chiare la storia di due fretellini ai quali mamma e papà danno una sorellina. Un avvenimento naturale che segue delle tappe ben precise ed ha anche delle conseguenze ben precise: il tutto viene spiegato in modo molto chiaro e diretto, con delicatezza ma senza raccontare storie di fantasia ai piccoli. Un modo giocoso per impartire concetti di educazione sessuale che in un modo o nell'altro debbono passare - prima o poi - ai nostri figli e che onestamente ho pensato fossero un po' precoci per la mia bimba di cinque anni e per il suo fratellino di tre anni e mezzo.
Così, senza dare troppo peso a questo libro, l'ho sistemato nella nostra biblioteca di casa dove è rimasto per mesi.

L'altro giorno la mia principessina ha chiesto di poter guardare le figure di alcuni libri: li ha voluti scegliere da sola e se li è portati sul lettone dove è rimasta per un bel po' di tempo in silenzio, nella massima tranquillità. Era talmente presa da quello che stava facendo che... mi ero scordata che fosse in casa.
Quando ho visto che era sul mio lettone con dei libri sparsi ovunque ma che aveva tra le mani il libro Sai come nascono i bambini? ho atteso una sua reazione. Era talmente presa e talmente attenta che non ha nemmeno alzato gli occhi per chiedermi "...per piacere, mamma, mi leggi questo libro?". Ed io l'ho fatto. Più volte aveva manifestato una certa curiosità rispetto al pancione di una nostra amica, alla provenienza di quella piccola cuginetta nata da poco e tutto il resto e sentire ciò che leggevo l'ha letteralmente rapita.

Il libro è molto chiaro sia nelle immagini (ovviamente niente di indecente, ci mancherebbe!) che nei termini. Nulla viene proposto in modo "favoleggiante" ma si spiega con esattezza e con tatto cosa succede prima del concepimento di un bambino, durante e dopo. Comprese le gelosie dei fratellini e il ritrovato equilibrio familiare.
La lettura è stata utilissima a noi grandi, inutile dirlo, visto che per primi abbiamo capito come trattare un argomento così importante e delicato soprattutto senza che la mia bimba (il piccoletto ha seguito poco, a dire il vero) vivesse una situazione di disagio o apprendesse dei concetti in modo troppo tecnico e "da grande".
L'ho vista molto attenta alle mie spiegazioni ma soprattutto alle immagini e mi ha chiesto molte spiegazioni su ciò che vedeva, tutto in modo molto sereno e naturale. Ha anche cercato di catturare l'attenzione del fratellino per renderlo partecipe ma lui era molto più propenso al gioco che non all'ascolto per cui alla fine lo ha lasciato stare.

L'immagine che più di tutte l'ha colpita è stata quella in cui si vede la mamma con in grembo il nuovo bimbo appena nato, appoggiato sul suo ventre e con la testa vicino al seno. Un'immagine che l'ha colpita al punto tale da mettere un segnalibro su quella pagine e tanto da chiedermi, qualche giorno dopo, di stendermi sul divano e di tenerla allo stesso modo, accucciata su di me come se fosse appena nata. Mi ha fatto una gran tenerezza!

In questi giorni non perde di vista questo libro. Con discrezione, senza chiedere più di tanto, lo sfoglia con molta attenzione e mi ha detto che è uno dei più preziosi libri che ha.
Una volta tanto ad una pesca non abbiamo vinto cose inutili ma un prezioso libro che probabilmente non avrei nemmeno più trovato in commercio in questa versione che a lei è tanto piaciuta.
***
Lo sai come nascono i bambini?
Grethe Fagerstrom - Gunilla Hansson
Arnoldo Mondadori Editore
Lire 8.000

lunedì 29 novembre 2010

Greta, Zi e la mongolfiera!

Venerdì la mia principessa non è andata a scuola per qualche colpetto di tosse di troppo e si è persa la consegna del libro del venerdì quello che, come di consueto, le maestre consegnano ai bambini per la lettura del week end assieme a mamma e papà con contestuale scheda, disegno e didascalia. Ma noi non ci siamo perse d'animo ed abbiamo trovato comunque qualche cosa di stimolante da fare.
Abbiamo deciso di partecipare attivamente al Blog Candy di "Voglio una mela blu"
http://vogliounamelablu.blogspot.com/2010/11/regalare-un-libro-fatto-in-casa-il.html che invita a realizzare una copertina per un libro speciale... Molto speciale.
Ci siamo date da fare. Abbiamo stampato il testo che abbiamo trovato nel link di riferimento del Blog Candy ed abbiamo letto la lettura.


Sulle prime la mia bimba mi ha guardato con perplessità visto che è abituata a leggere libri che può seguire anche grazie a delle immagini. Le ho spiegato che questa volta si trattava di un libro molto speciale che aveva bisogno della sua fantasia per avere un'immagine importante da mettere in copertina. Caricata di una così importante responsabilità, la mia principessina si è messa in attento ascolto ed ha voluto fissare le immagini che più le sono sembrate decisive.
La mongolfiera su cui viaggia il protagonista le è sembrato l'elemento fondamentale della storia: l'ha disegnata e colorata ma, insoddisfatta del risultato, mi ha chiesto di poter usare i suoi adorati brillantini, quelli che utilizziamo per le occasioni speciali (così le ho detto io, altrimenti mi appiccicherebbe brillantini ovunque, anche sui tovaglioli da usare a tavola) e questa cosa l'ha inorgoglita ancora di più perchè stava facendo una cosa importante!

Mongolfiera con il protagonista a bordo... Troppo semplice per essere un lavoro importante e degno di una copertina... Anche i brillantini che rendevano la mongolfiera molto più elegante dei classici pastelli sembravano troppo poco per l'occasione...
Cosa mancava? Pensa che ti ripensa siamo arrivate al nodo del problema: se la mongolfiera è spinta dal vento bisogna disegnare il vento. Ovviamente un vento di brillantini perchè sono un po' magiche le nuvole che lo producono e che conducono Zi (è il nome del protagonista) verso un nuovo mondo.


Ultimo dettaglio, non da poco... Se dall'alto vede un mondo tutto giallo... è necessario usare i brillantini color oro per creare delle onde di un mare speciale, un mare tutto giallo! Detto fatto.
E tutta soddisfatta per il lavoro svolto tutto da sola (ha disegnato pure la zavorra sulla mongolfiera, che ricordava di aver visto in un disegno del libro delle vacanze!) ha messo il foglio ad asciugare.
Dopo qualche ora abbiamo assistito ad una magia: la colla dei brillantini, asciugandosi, ha gonfiato un po' il foglio che sembra imbottito: "...questa si che è una bella copertina per un libro speciale!" ha sentenziato lei... ed abbiamo così inviato la nostra proposta di copertina per rispondere ad un Blog Candy tanto simpatico e creativo.

Ecco qui la nostra copertina che è stata appena pubblicata nel sito del Blog Candy:
http://vogliounamelablu.blogspot.com/2010/11/greta-zi-e-la-mongolfiera.html

venerdì 26 novembre 2010

I miei bimbi hanno traslocato!

Ieri pomeriggio il piccoletto di casa mi ha chiesto di poter telefonare a suo padre in orario di lavoro. "Gli devo dire una cosa". Detto fatto. Al telefono gli fa: "Papà nel tuo furgone hai uno scatolone per chiudermici dentro?". Richiesta singolare se non fosse che il mio bimbo ama nascondersi ovunque: negli armadi, sotto ai letti, dentro ai cassettoni della cucina e negli scatoloni quando capita di averne in casa. L'ultima volta ha usato lo scatolone di un mobiletto che abbiamo comprato per il bagno. E visto che in questi giorni è a casa con l'influenza abbiamo dovuto trovare qualche attività alternativa per ammazzare il tempo. La richiesta di uno scatolone rientrava tra queste.
Quando poi, ieri sera, ha visto rientrare suo padre non con uno ma con due grossi scatoloni ha sgranato gli occhi ed ha iniziato a saltare di gioia.
Mio marito ha avuto la brillante idea di non lasciare che ci giocassero tanto per fare ma si è messo a costruire due casette, con tanto di porta, finestre, tetto e camino. Una ciascuno. E si è improvvisato ingegnere edile oltre che muratore (tanto era in tenuta da lavoro, per cui....). Mentre la mamma era ai fornelli le casine hanno preso forma. La principessa di casa si è precipitata a prendere i pennarelli per disegnare porte e finestre da intagliare.


Il piccoletto di casa, soddisfatto di aver ottenuto quanto richiesto in dimensioni ancora maggiori del previsto, ha fatto il direttore dei lavori osservando ogni singolo passaggio.


Al termine delle varie operazioni di incollaggio, ritaglio e tutto il resto ci siamo ritrovati con due nuove casine in salotto, una ciascuno. E a dire il vero dall'interno delle loro abitazioni i bimbi hanno anche mangiato con maggiore appetito del solito. Non posso che esserne felice! Se nella loro nuova casa hanno più appetito, li servirò ogni giorno senza problemi, ciascuno a casa sua!!!

giovedì 25 novembre 2010

La mucca Moka fa la postina (Agostino Traini)

E sono due.
I sacchettini del venerdì ora sono due visto che anche il piccoletto di casa ha iniziato, a scuola, il progetto lettura. E' stato emozionante vederlo tornare con il suo sacchetino orgogliosamente infilato a tracolla: fa il primo anno di scuola per l'infanzia, ha tre anni e mezzo ma era abituato a leggere libri con me e la sua sorellina per cui avere anche un suo libro, un suo sacchetto, ed i suoi "compiti a casa del week end" sono stati motivo di grande soddisfazione per lui.

Il primo libro che ha portato a casa è stato La mucca Moka fa la postina, di Agostino Traini. Un personaggio a lui molto familiare proprio perchè di questa serie ne abbiamo letti molti assieme alla sua sorellina. L'ha ottenuto in prestito dalla biblioteca della scuola per leggerlo con mamma e papà durante il fine settimana e riportarlo il lunedì successivo. Ovviamente lui non sa leggere - come nemmeno la sua sorellina tra l'altro - per cui il ruolo fondamentale è quello di mamma e papà che devono metterci un po' d'entusiasmo nel leggere la storia.

Per me è stato facile catturare l'attenzione del piccoletto di casa proprio perchè abituato ma conoscendo alcuni bambini della sua stessa classe, più piccoli di lui per età (ci sono sei anticipini) immagino che per altre mamme non sia stato così facile.
Anche perchè, va detto, pur essendo una storia molto semplice, strutturata con frasi minime e molte belle immagini della nostra cara amica Moka, per essere un libro di un bimbo della prima classe di scuola per l'infanzia richiede comunque un certo impegno nell'ascolto. Le frasi sono minime ma non sono cortissime. Non sono strutturate in semplice soggetto-verbo-complemento come ho trovato in altri libri, in passato, per bambini di questa età.
A noi è andata bene perchè il bimbo, come dicevo, è abituato. Ed è andata tanto bene da sentirlo raccontare a modo suo la storia.
A differenza della sua sorellina non ha avuto una scheda da compilare facendo un disegno della scena che più gli è piaciuta ed è giusto che sia così visto che è ancora piccolo. Ma sentirlo raccontare la storia, anche in modo piuttosto preciso, mi ha davvero riempito di gioia. Vuol dire che ha ascoltato davvero la nostra lettura ed ha ben recepito.
Malgrado non avesse nessuna scheda da riportare a scuola, imitando la sua sorellina il piccoletto ha chiesto una matita ed un foglio bianco e, mettendo davanti a se il libro, ha iniziato a disegnare un personaggio che gli è piaciuto della storia: il sole.
Trovo che l'iniziativa del prestito dei libri anche a bambini così piccoli sia da apprezzare. L'amore per i libri si coltiva fin da piccoli, di questo sono convinta.
Peccato solo che il piccoletto nello scorso week end si sia ammalato e non sia tornato a scuola lunedì. A dire il vero non è ancora ritornato per cui non ha potuto restituire il suo libro ne' raccontare la storia alle maestre. E allo stesso tempo, domani non avrà un altro libro in prestito. Rimedieremo attingendo dalla nostra biblioteca di casa che in fatto di Mucca Moka è piuttosto fornita.
Magari lunedì prossimo potrà recuperare il tempo perso e mostrare con orgoglio alle maestre di aver svolto anche lui i suoi compiti a casa.
***
La mucca Moka fa la postina
Agostino Traini
Emme edizioni - Prime pagine
6.00 euro

lunedì 22 novembre 2010

La nostra principessa ha perso i suoi due primi dentini!

Il week end appena archiviato è stato carico di emozioni per i miei bimbi ed anche per noi. Lasciando da parte l'influenza che ha colpito il piccoletto, abbiamo vissuto l'emozione del suo primo libro di lettura avuto in prestito dalla biblioteca della scuola, come è abituato a vedere che fa la sua sorellina... Ma di questo parleremo in altro post.

L'emozione più grande è arrivata ieri sera quando alla principessa di casa sono caduti i primi due dentini.

Dondolavano da un po' ma la piccola non si decideva a farsi toccare fino a che non ci siamo accorti che sotto stavano spuntando i dentini nuovi così le abbiamo spiegato che non c'era posto per quattro denti - due vecchi e due nuovi - nella sua bocca... Allora si è convinta. Prima uno... e non le sembrava vero. Nessun dolore ma la sensazione di qualche cosa che mancava le dava un certo brivido. Subito non ha riaperto la bocca per togliere l'altro ma dopo una mezz'ora ci abbiamo riprovato... E la mamma è riuscita a togliere anche l'altro!

Un attimo di smarrimento nel sentire quel vuoto lì davanti, al centro dell'arcata inferiore, ma poi sul volto della piccina si è illuminato un gran sorriso dicendo "Ora sono grande!". Sorriso dovuto in primis per l'eccitazione di dover telefonare ai nonni per dare la notizia e poi - o forse principalmente per questo - per l'idea che durante la notte sarebbe passato il topolino a lasciare il soldino...
"Ma non possiamo far passare anche una fatina insieme al topino? Meglio no?" ha subito detto lei "così mi portano due soldini". Questa l'affermazione arrivata dopo che avevamo tolto il primo dente... Al secondo... "...ok ok... allora adesso quanti soldini mi portano?".
Ci ha guardati seria seria poi ha preparato una specie di letterina per aiutare topolino e fatina a trovare i dentini che avevamo riposto nella scatolina che avevamo preparato da tempo.


Stamattina si è svegliata alle 6 per fare la pipì e prima ancora di aprire gli occhi mi ha detto: "Saranno già passati?". Quando ha trovato, al posto della sua letterina, due soldini veri e due di cioccolato, con tanto di lettera firmata dal topolino e dalla fatina, mi ha abbracciata forte dicendo: "...ma allora sono passati davvero!".

Io le ho letto la letterina dei due simpatici amici nella quale si diceva, tra le altre cose, che erano felici di sapere che era una brava bambina ma che avrebbe dovuto continuare ad essere tale, promettendo di mangiare sempre tutto e di non litigare con il fratellino. "Se farai così - c'era scritto - stai sicura che il nostro amico Babbo Natale ti porterà quello che gli hai chiesto!".

Fatta la promessa, resta da vedere se sarà mantenuta!

giovedì 18 novembre 2010

Mai lontano da qui (David Baldacci)


David Baldacci, per me un autore sconosciuto. Prima di leggere Mai lontano da qui, però. Ora lo conosco e lo apprezzo anche, a dire il vero.

In 300 pagine ho trovato un racconto carico di sentimenti, con dei protagonisti che sono stati capaci di trasmettermi emozioni, grazie anche alle descrizioni di luoghi e di circostanze che hanno reso la narrazione coinvolgente al punto giusto.

I protagonisti sono due bambini di New York - Lou ed Oz - che perdono loro padre Jack in un incidente stradale e vedono la loro madre ridotta ad un automa, perennemente immobile in un letto con gli occhi chiusi e senza nessuna certezza circa una possibile ripresa.
I bambini vengono affidati alla loro bisnonna, Louise, che vive in Virginia. La vita cambia profondamente per i due bambini che si trovano ad affrontare un modo di fare completamente diverso da quello a cui erano abituati in città e si trovano in un ambiente sociale a loro inizialmente ostile, fatto di contadini e persone semplici.

* Amanda è la mamma di Lou ed Oz: perde suo marito e cade in uno stato catatonico che la rende più assente che presente, invalida, incapace di dimostrare qualsiasi reazione a chi le sta accanto. Invalida eppure figura importantissima di tutta la storia.

* Lou - Louisa Mae - è una bambina che nel momento in cui ha perso il suo adorato padre ha visto crollarsi il mondo addosso. Lui era la sua vita. Il grande scrittore, il grande modello di vita. Suo padre. Lou è una bambina dal carattere forte ma pur sempre una bambina. La vita le riserva un insegnamento piuttosto duro e al termine del cammino che farà tra vacche e cavalli, uscirà cresciuta nello spirito e non solo nel fisico.

* Oz è un bambino di otto anni che si aggrappa a sua sorella e non perde mai la speranza di vedere sua madre tornare quella che era un tempo.

* La bisnonna Louisa Mae, Louisa per tutti, accoglie a braccia aperte i suoi parenti in difficoltà e diventano un'unica affiatata famiglia. E' una donna coriacea, attaccata alle sue radici, amante della sua terra sia quando è prosperosa e ricca che quando mostra tutta la sua fragilità a seguito di una stagione poco felice. E' una donna forte, di carattere, buona, altruista e capace di mettere sempre in campo le parole giuste al momento giusto.

* Cotton è un giovane avvocato che è più amico di Louisa di quanto non le sia consulente. Si affeziona fin da subito ai bambini e ad Amanda ed anche quando si troverà a difendere gli interessi di Louisa dall'arrivo di una grossa azienda che vuole costringerla a vendere le sue proprietà in nome di ricchezza futura per tutti, combatterà con le unghie e con i denti per essere d'aiuto. E' un giovane professionista che si trova, probabilmente, ad affrontare una circostanza più grande di lui ma lo fa con dignità e con la massima professionalità.

* Eugene è un ragazzo di colore che è vissuto con Louisa fin da quando ha perso - da bambino - al sua famiglia. Ha braccia forti ed un cuore grande. E' un buon amico per i bambini ed un grande aiuto per la bisnonna.

* Diamond (Jhon) Skinner è un coetaneo di Lou. Un bambino rimasto solo al mondo che è sempre pronto a dispensare un sorriso e a mettere l'allegria addosso a chi lo conosce ed ha a che fare con lui. Un bambino sfortunato, al cui la sorte non riserva molto di buono. Niente di meglio di ciò che è toccato a suo padre, morto anni prima nell'esplosione in una miniera.

Devo riconoscere all'autore la capacità di offrire descrizioni molto meticolose dei luoghi in cui è ambientato il romanzo (quella Virginia in cui lui stesso è nato) e di dare un'anima ai personaggi. Anche a quelli meno positivi. Il racconto non è mai noioso, non procede eccessivamente lento e la storia è piuttosto coinvolgente. La storia di una collettività rurale degli anni '40 alle prese con i primi "ricatti" della modernità, in nome di una prosperità che tutti anelano ma che non fornisce garanzie alcune.

Non avendo letto altri romanzi di questo autore non ho modo di fare dei confronti ma lo stile mi è piaciuto e non mi dispiacerebbe affatto leggere qualcos'altro di suo. Non lo consiglio a chi non ama letture in cui emergono i sentimenti (in alcuni punti mi sono proprio commossa, lo devo dire) e toccano il lettore ma a chi amasse letture che lasciano qualche cosa e che, seppur non capolavori, prendono in mano il lettore e lo conducono da un capitolo all'altro con un crescente interesse.
***
Mai lontano da qui
David Baldacci
Oscar Mondadori - Bestsellers
8.40 euro prezzo di listino - 50 % (promozione) per 4.20 euro

lunedì 15 novembre 2010

L'omino della pioggia (G. Rodari - N. Costa)

Venerdì scorso la mia bimba ha ripreso a portare a casa un libro da leggere con mamma e papà durante il week end, preso in prestito dalla biblioteca della scuola. I "compiti a casa" che lo scorso anno ha sempre svolto molto volentieri e che attendeva con una certa ansia visto che - per fortuna - i libri le piacciono molto. Quando poi la lettura richiede anche il coinvolgimento di mamma e papà ancora meglio!

Il libro di questo week end è stato L'omino della pioggia di Gianni Rodari e Nicoletta Costa. Fa parte della collana "Un libro in tasca", Edizioni El e la mia bimba mi ha subito mostrato la copertina con un'immagine di un personaggio che le era molto familiare. Non avevamo mai letto un libro che avesse come protagonista l'omino della pioggia ma essendo un personaggio nato dalla fantasia e dalla penna di Nicoletta Costa, la mia bimba lo ha trovato molto familiare perchè somigliante ad altri personaggi usciti sempre dalla sua penna ed incontrati in altri libri, letti in precedenza.
Abbiamo letto la storia ma credo che l'avessero già letta in classe visto che, mentre tornavamo a casa, tanta era l'eccitazione per dover leggere un libro insieme che me ne ha anticipato i contenuti... La lettura è stata ancora più semplice visto che le parole le erano già familiari. In poche pagine e con pochissime, semplici frasi, viene descritto il lavoro dell'omino della pioggia che lascia i rubinetti delle nuvole aperti poi si mette a fare un pisolino e ...
Le immagini sono in perfetto stile Nicoletta Costa e i colori dominanti sono i toni del blu, dell'azzurro. Si parla di cielo e di nuvole - visto che l'omino della pioggia si trova proprio sopra le nuvole - per cui non poteva essere altrimenti.
Come di consueto, terminata la lettura abbiamo riempito la scheda che la mia bimba ha ricevuto dalle maestre assieme al libro indicando il titolo del libro letto, con chi è stata effettuata la lettura per poi disegnare la sequenza più significativa, o quella che più è piaciuta alla piccola lettrice. La mia bimba ha scelto di disegnare l'omino che saltella allegro sopra le nuvole. E dopo il disegno abbiamo anche scritto cosa c'era rappresentato nella piccola opera d'arte... Con l'aiuto della mamma, ovviamente, che indicava le letterine da copiare visto che lei - cinque anni, ultimo anno d'asilo - non sa ancora scrivere se non alcune paroline di base (più per abitudine e per spirito di simulazione che non per effettiva capacità di distinguere le lettere... come credo sia normale alla sua età).
Sia nel disegno che nello scrivere ho notato dei grossi cambiamenti in lei, rispetto al giugno dello scorso anno, alle ultime letture fatte di libri presi dalla biblioteca della scuola. Molto più precisa nei disegni ma anche molto più ordinata nello scrivere le letterine all'interno delle righe indicate. Mi ha detto che a scuola hanno iniziato a fare delle "cornicette" su un quadernone a quadretti e credo che questo l'abbia aiutata molto a rispettare gli spazi e a procedere con ordine.

Mentre noi eravamo prese dal lavoro c'era anche un piccoletto in giro per casa. Prima ha tentato di mettersi accanto alla sorellina e farle luce con una pila "...così ci vede meglio..." ma ho dovuto allontanarlo perchè lei non riusciva a concentrarsi. Poi ho pensato bene di far sentire grande anche lui e gli ho chiesto di fare i compiti con noi. Ha deciso di disegnare una casa. Un bel palazzo, ho pensato io... e lui tutto contento ci ha mostrato il suo lavoro!

***
L'omino della pioggia
Gianni Rodari/Nicoletta Costa
Edizioni El
6.00 euro



sabato 13 novembre 2010

Si, viaggiare! Meglio se con un libro a farci compagnia

Durante un viaggio in treno piuttosto lungo - sei ore circa - cosa si fa per ammazzare il tempo? C'è che traffica continuamente con il telefonino (e non è il mio caso), chi lavora al computer (in parte è il mio caso), chi sonnecchia (non è il mio caso), chi legge un libro (ed è il mio caso).
Ma tra un articolo al computer e un paio di capitoli del mio libro mi sono divertita ad osservare coloro che avevano dei libri con se ed ho cercato di capire cosa stessero leggendo.
E' stato un passatempo simpatico anche se non sono riuscita ad individuarne moltissimi, di libri, perchè non mi piace scrutare in modo insistente la gente così come non piace che gli altri scrutino me. Qualche titolo, però, sono riuscita ad inteccettarlo...
Ed ho scoperto che erano tutti libri a me sconosciuti.
Sono riuscita a scattare una foto - un po' rubata a dire il vero senza violare alcuna privacy visto che a me interessava il libro - alla mia compagna occasionale di viaggio, in un tratto del percorso che abbiamo fatto casualmente l'una davanti all'altra.
Leggeva (o meglio, teneva appoggiato davanti a se... io l'ho vista leggere solo un paio di pagine...) Mamy-Marrakech, di Fabiola De Clercq.
Alla mia destra, nello stesso tratto, dall'altra parte del corridoio, una signora anziana teneva appoggiato davanti a se Ritorno a Memphis, di Peter Taylor. Una bella copertina, un libro che mi ha incuriosita più di tutti gli altri che ho notato. Altro libro a me sconosciuto.
Nel tratto successivo mi sono imbattuta in altri tre libri curiosi. Trattali male, di Gerry Stergiopoulos. L'aveva in mano una ragazzina poco più che vent'enne che mi ha guardata e, sorridendo, mi ha detto: Mi leggo un libro di psicologia... alla fine non insegna niente ma se non altro mi fa divertire.
Sapevo dell'esistenza di libri di questo tipo ma non ne ho mai letto uno e, onestamente, non credo che lo leggerò mai.
Un giovanotto alla mia destra, anche stavolta dall'altra parte del corridoio, aveva tra le mani Rabbia. Una biografia orale di Buster Casey. Sconosciuto, del tutto sconosciuto per me. All'interno delle prime pagine era infilato il biglietto del treno. Credo che fosse stato iniziato da poco.


Altro libro a me del tutto sconosciuto, Dewey e l'educazione progressiva di Paolo Sorzio. La signora che l'aveva tra le mani era presa dalla lettura: una signora sui cinquant'anni piuttosto attenta alla lettura.

Appena salita, una ventina di minuti dopo aver iniziato il viaggio d'andata poi, mi aveva colpito una ragazzina - probabilmente una studentessa - che aveva tra le mani un librettino piccolo ma con tante pagine: erano preghiere. L'ha letto per un po' poi l'ha chiuso con il sorriso sulle labbra.
Io avevo cone me due libri credendo che avrei avuto tempo per leggerli entrambi. Non è stato così perchè ho portato con me il pc e quando sono al lavoro il tempo vola via senza che me ne accorga. Ho letto quasi metà del libro che spero di terminare a breve - Mai lontano da qui di David Baldacci - e che fino ad ora non mi sembra affatto male.
Qualcuno di voi ha letto i libri che i miei occasionali compagni di viaggio avevano con se per il viaggio in treno? Mi piacerebbe sapere come sono... La copertina che più mi ha incuriosita è quella di Ritorno a Memphis ma spesso le copertine ingannano.
Mi sono inventata un simpatico passatempo, no? Quello di capire cosa legge chi viaggia...

martedì 9 novembre 2010

Il quaderno nero dell'amore (Marilù S. Manzini)


Chissà se esistono davvero Maria Vittoria, Riccardo e Paola.
Mi piacerebbe conoscerli. Per guardarli negli occhi e vedere se il vuoto delle loro vite traspare dai loro sguardi.
Vite vuote. Non trovo una diversa definizione per quanto narrato ne Il quaderno nero dell'amore. Vuote, soprattutto senza valori che non siano quelli del successo, del denaro, del sesso senza limiti.

Vorrei proprio conoscerlo, quel Riccardo lì. Per prenderlo a schiaffi. Il fighetto, il figlio di papà, il titolare del locale più "in" della zona, con una moltitudine di donne ai suoi piedi, con droga a volontà, sballo costante ed un unico pensiero: godersi i soldi di papà e fare sesso a volontà. Vorrei proprio guardarlo negli occhi per vedere se le tracce della sua follia, che sfocia in violenza improvvisa e feroce, peraltro impunita.

Vorrei conoscere Paola e sua madre. Prima sua madre, però. Per chiederle che razza di educazione crede di aver impartito a sua figlia, facendola crescere con l'idea intesta di dover sfondare a tutti i costi nel mondo del cinema, della televisione, del gossip, degli ambienti che contano. Paola - con le sue gambe lunghe e perfette, il suo corpo da bambolina e la sua anima venduta al diavolo - vorrei proprio guardarla negli occhi e chiederle a che cosa è servito darsi a chiunque potesse rappresentare un passepartout per il successo. A cosa è servito umiliarsi con personaggi famosi, più o meno giovani, più o meno influenti quando, alla fine, ha bussato alla sua porta una malattia che non le ha chiesto di stendersi sul letto per qualche minuto di sesso ma che se l'è presa senza richieste e, soprattutto, senza promesse di successo. Se l'è presa e l'ha consumata pian piano, in quel suo bel corpo scultorio che cercava - nonostante la malattia - affannosamente di sfondare.

E Mavì... Maria Vittoria. Con la sua mania per gli odori - che cattura da chiunque incontra archiviando veri e propri reperti in sacchettini sigillati - eterna fidanzata di un uomo che non ama, che l'annoia, che arriva a nausearla quando, una volta lasciato, le chiede un risarcimento di oltre 50.000 euro per i soldi investiti per lei in tutto il tempo del loro fidanzamento. Il sesso con il suo uomo è solo la minima parte della sua vita sessuale piuttosto variopinta.

Personaggi pescati in un mondo patinato, personaggi altolocati (che lo sono per fortuna, grazie ai loro genitori o che tentano di esserlo per sollevare la testa dalla loro origine di "ceto medio") e fatta di lustrini e paillettes. Personaggi molto ben descritti, con un linguaggio forte - anche troppo - nella loro psicologia perversa.

Il Quaderno Nero dell'Amore narra le loro avventure sessuali e non solo. Si sono accordati per appuntare su un quaderno i loro incontri sessuali senza trascurare alcun dettaglio: di volta in volta ognuno racconta la sua esperienza e gli altri due danno dei voti a seconda della performance, delle circostanze e tutto il resto. Un gioco. Un gioco che li porta a lasciare su carta anche emozioni, confessioni di situazioni imbarazzanti, delitti, ricatti. Non solo sesso, dunque, nel quaderno ma anche attimi di vita che sembrano non dare tregua ai protagonisti, sempre più votati alla droga, all'alcol e alla follia.

Il romanzo è strutturato come un vero e proprio diario che racconta spezzoni di vita dei protagonisti. Un romanzo che non mi ha lasciato nulla di positivo. Mi ha lasciato solo l'amarezza davanti alla possibilità di vite realmente vissute in quel folle modo. L'amarezza per un delitto impunito. L'amarezza per il "tutto è concesso ai figli di papà".

Il personaggio che più ho odiato - non che abbia amato gli altri! - è Riccardo. E non perchè sia femminista (non c'è da vantarsi di far parte del genere di appartenenza di due personaggi come Paola e Mavì) ma per quel suo modo di fare così spocchioso in ogni circostanza, così apertamente volgare anche nei momenti di minore fortuna.

L'idea editoriale non è affatto male: l'autrice scrive molto bene, ottime le descrizioni di situazioni ed avvenimenti, ma molto viene lasciato in sospeso tranne che le scene di sesso. Quelle vengono descritte meticolosamente nella maggior parte dei casi. Le storie restano appese in più punti: una caratteristica, questa, della narrazione in stile "diario" visto che in un diario spesso si raccolgono sensazioni del momento senza curarsi di riportare poi il seguito. E questo mi ha un po' innervosita.

Alcuni passaggio sono molto forti, il linguaggio è spesso gratuitamente volgare, anche quando non servirebbe, ma le circostanze, le situazioni narrate a volte richiedono anche questo.

La lettura scorre senza problemi, sia per la tecnica narrativa usata che per la struttura in capitoli brevi. Ma a me non ha lasciato assolutamente nulla. Nessun messaggio positivo, niente di niente. Solo la fotografia ingiallita di quel mondo patinato che molto promette ma che consuma dentro. Un mondo a me molto lontano ma che non faccio fatica ad immaginare come reale in certi ambienti. Nessun messaggio di speranza se non fosse per l'epilogo che riguarda Paola ma è davvero poca cosa rispetto a tutto il resto.

Solo messaggi negativi: l'uso di droghe come se fosse la normalità, alchool a fiumi, sesso sfrenato (e quando dico sfrenato intendo davvero senza limiti... ne' di partecipanti ne' di atti materiali in se) ma anche la violenza che esplode improvvisa e senza senso, che sfocia in un insensato delitto e che per di più lascia impunito il suo fighetto autore. Ennesima riprova di quanto il denaro di papà sia tutto in certi ambienti, tutto... senza il minimo ritegno, segna il minimo rimorso di coscienza.

"Lo scopo ultimo di questo romanzo è la ricerca dell'amore, quel sentimento che ognuno di noi ha cercato almeno una volta nella vita": questo si dice in coda al romanzo ma io non sono affatto d'accordo.
Quale ricerca dell'amore? Non basta inserire pensieri sparsi in qualche pagina di un quaderno di questo tipo per far intendere che ci si è innamorati... Innamorati. Chi? Paola? Innamorata del calciatore di turno, del giornalista famoso di turno a cui nei suoi pensieri chiede con tutta se stessa di sposarla per poter finalmente vivere di sesso, soldi e gossip? Questa è la ricerca dell'amore?
O quella di Riccardo... Dove sta la ricerca dell'amore di Riccardo? Nel farsi sottomettere sessualmente dal suo migliore amico dopo aver sbandierato ai quattro venti la sua fama di insaziabile sciupafemmine da una botta e via? Qual è il suo concetto di amore? Quello per i soldi di papy, per la Ferrari, per le serate da sballo... E' questo l'amore che cerca Riccardo?
O Maria Vittoria... Che esce da uno strano rapporto d'amore con un fidanzato che si decide a lasciare restandoci pure con un palmo di naso e che scopre di amare Max, l'eterno amico di Riccardo (quello a cui mi riferivo sopra...) dopo una settimana in cui è costretta, per un vile ricatto, a stare con lui. Scoppia così l'amore? Tra l'altro un amore perduto non si capisce bene come e perchè...

Io non sono d'accordo con chi definisce questo romanzo un "capolavoro di letteratura"... Mi sembra proprio un'esagerazione.

E poi trovo che sia fortemente sponsorizzato. Innumerevoli marchi sono ripetuti più e più volte soprattutto quelli del mondo della moda. Così, tanto per gradire.
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Il quaderno nero dell'amore
Marilù S. Manzini
Rcs Libri edizione 2007
8.60 euro
pag. 333

sabato 6 novembre 2010

Ritratto di famiglia


Stamattina la mia bimba si è prodigata - del tutto volontariamente - in un ritratto di famiglia che l'ha soddisfatta appieno. Molto colorato, famiglia sorridente, in una giornata di sole ma con un po' di vento che esce dalle nuvole.
Si è messa al lavoro in silenzio scegliendo con cura i colori ed i dettagli: papy e il fratellino saltano sulle reti come abbiamo fatto l'estate scorsa in un giorno di gran divertimento. Lei e la mamma fanno le "signorine" con scarpa con tacco (la mamma ce l'ha più alto!) ed anche con la borsa a tracolla, sempre nella mamma.
Mi ha disegnata magrissima e con la gonna... Anche se a dire il vero la gonna la indosso raramente e sul magrissimo avrei qualche riserva... Evidentemente mi vede così! E poi siamo tutti della stessa altezza: un modo per considerarci tutti sullo stesso piano - così l'ho interpretato io - e la cosa mi piace.

Abbiamo scelto questo ritratto come modo per augurare buon week end a chi ci segue e a chi ci vuole bene, vicini e lontani.

mercoledì 3 novembre 2010

Gli angeli non hanno la coda (Laura Tangorra)

Comprato "al buio", lasciandomi attirare dalle nuvole in copertina, ho avuto Gli angeli non hanno la coda tra le mani assieme ad altri quattro o cinque libri acquistati on line qualche settimana fa. Un'autrice - Laura Tangorra - a me sconosciuta ed un tema che non ero riuscita bene ad inquadrare nel leggere il breve testo scritto sull'ultima di copertina.

Matteo è un ragazzino che ha una storia a lui sconosciuta alle spalle: resta orfano da bambino di padre e di madre, cresce con la nonna e solo da adolescente saprà di essere stato adottato. E' questo il buco nero della sua vita, quell'abbandono che non riesce a spiegarsi e quel volto di madre a cui non riesce a dare un profilo, un nome, un'età e - soprattutto - una motivazione plausibile per un abbandono.

La storia narra di Matteo ed un gruppo di suoi amici: storie di adolescenti, di amicizia, di insicurezze. Un mondo rappresentato facendo leva sulle contraddizioni caratteristiche di quell'età.

In un contesto del genere si alterna la narrazione della vita di Matteo e dei suoi amici coetanei e la storia di una giovane donna alla quale, invece, la giovinezza viene strappata via con forza lasciando in lei un dolore ed un perdita a cui non troverà mai consolazione. O meglio, a cui non troverà consolazione fino al momento di un incontro importante.

E' un libro che si lascia leggere, senza troppe pretese ma ben scritto, scorrevole e gradevole. Trovo che la storia giunga troppo in fretta all'epilogo e, sorpattutto, in un modo troppo semplice per poter essere avvicinato anche minimamente alla realtà. Chi si dovesse trovare in situazioni analoghe a quelle narrate credo che possa capire. Un finale frettoloso e che in parte scontato, per Matteo, ma comunque un finale positivo che lascia aperta la porta della speranza.

Una volta terminato il romanzo l'autrice ospita l'associazione Neurothon Onlus, un'associazione per la ricerca sulle malattie degenerative. Poche pagine in cui viene spiegata la mission dell'associazione, la sua struttura, i suoi obiettivi ed i recapiti per eventuali contatti, anche le modalità per sostenere economicamente l'associazione. Un punto in più a favore dell'autrice.
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Gli angeli non hanno la coda
Laura Tangorra
Oscar Mondadori
8.40 euro
179 pagine

lunedì 1 novembre 2010

L'isola dei mostri (De Agostini Ragazzi)

Il trauma del cambio d'orario è stato più per me che per loro. Per i miei bimbi, intendo, che ieri mattina si sono svegliati poco prima delle sette con tanta voglia di giocare addosso. E che si fa? Con papy che - giustamente dorme - e l'intero condominio che - giustamente - dorme... Con due bimbi belli pimpanti pronti a divertirsi e l'ora di mezzogiorno taaaanto lontana? Che si fa?
La mia bimba propone la sua idea culturale: leggiamo un libro. Ok. Ne leggiamo uno, due... Ma il tempo sembra non passare mai. Ed accade l'inaspettato! Tra i libri del terzo piano della nostra bibliteca casalinga appare un libro che somiglia più ad un fascicolo perchè è piuttosto sottile. L'isola dei mostri: siamo a tema mostruoso, visto l'arrivo imminente della serata di Halloween. E sia!
Nel prendere il libro tra le mani - uno di quelli che ci è arrivato da Marialuna e Marco Maria qualche tempo fa - ci accorgiamo che non c' è niente da leggere ma tutto da fare. Si tratta di un libro da montare, con immagini di mostri di vario genere (tutti simpatici, però) in uno scenario altrettanto spaventoso di un'isola mostruosa. Non poteva capitarci tra le mani in un momento migliore. Forbicine con le punte arrotondate, colla, un po' di manualità e tanta fantasia ed il gioco è fatto.
Iniziamo a ritagliare i personaggi che poi vanno fissati con la colla sulle rispettive basi. E in fatto di colla la mia bimba è un'esperta per cui mi cede le forbici e si offre volontaria per appiccicare.
Oltre ai personaggi da ritagliare abbiamo anche lo scenario principale dell'isola con il mare blu e due scenari laterali fatti di tombe con teschi, croci e schifezze varie!

La mamma appiccica i pezzi più grandi, gli scenari spaventosi: onestamente non so se siano più spaventosi gli scenari o... il pigiamino della mamma con gli orsetti o... lo smalto blu a tema Halloween!!!
Mentre la signorinella controlla che gli scenari appiccicati dalla mamma si reggano davvero in piedi...

...inizia l'allestimento. Mostruoso, vero? I personaggi possono essere spostati, possono diventare protagonisti di storie mostruose e impegnare i bimbi per un po'...

Nella visione d'insieme ci accorgiamo di aver scelto una location molto azzeccata: trattandosi di un'isola, la vicinanza dell'acquario, con i suoi pesci e la sua ambientazione acquatica rende tutto più completo ma... manca qualche cosa! Nel libro abbiamo trovato in dotazione anche degli adesivi fluorescenti, ovviamente a tema mostruoso.

Pensa che ti ripensa arriva l'idea: perchè non rendiamo mostruoso anche l'acquario? Detto fatto. Sotto lo sguardo sorpreso dei nostri Marlyn e Nemo (i pesci rossi) abbiamo appiccicato gli adesivi mostruosi sull'acquario e....

...abbiamo completato l'opera.

Il nostro angolino spaventoso... Abbiamo occupato un po' di tempo a ritagliare, appiccicare, allestire scenari ed abbiamo anche inventato qualche storiella. Ma poi si sono stancati e... mamma ora che si fa?
Un simpatico libro, non da leggere ma da costruire e da utilizzare per inventare storie. Anche questo stimola la fantasia dei bimbi e li aiuta ad arricchire il loro lessico visto che, chiamati ad inventare e a raccontare, debbono sforzarsi di restare attorno al tema "spaventoso" e strutturare una storia con i personaggi che hanno a disposizione. Idea carina per un gioco nuovo, semplice, che non richiede grosse strumentazioni e che li intrattiene per un po'. Non so dire il prezzo ne' dove lo si possa comprare (se in libreria o in edicola) visto che è un po' datato... Posso dire, però, che ci siamo divertiti.
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L'isola dei mostri
De Agostini Ragazzi