sabato 31 dicembre 2011

Giulio Coniglio e la pioggia (Nicoletta Costa)

 
I libri della collana Piccole storie, edita da Franco Cosimo Editore, sono stati nostri "amici" per le letture della sera quando i bimbi erano più piccoli e non avevano ancora tempi d'attenzione molto lunghi. Pagine grandi, grandi e colorate immagini ma testi minimi, scritti in stampato piuttosto grande per raccontare una storia piccola piccola ma sempre molto simpatica. Tanto più se si pensa che il protagonista è Giulio Coniglio.
Ci sono molto utili oggi: la principessa di casa ha imparato a leggere e non si tira mai indietro quando le propongo di leggerci qualche cosa. Stamattina stavamo facendo una delle schede che la maestra le ha dato da fare a casa come compiti delle vacanze ed anzichè leggere le paroline che erano indicate in coda agli esercizi, sono spuntati due libri di Giulio Coniglio, scelti dalla bimba direttamente dalla libreria di casa. Si tratta di Giulio Coniglio fa merenda e Giulio Coniglio e la pioggia

Le grandi immagini, segno distintivo della penna di Nicoletta Costa, sono sempre piaciute ai miei bimbi - di suoi libri ne abbiamo diversi, in vari formati con avventure per tutti i gusti - e mi sento di consigliare i libri di questa collana per bambini piccoli ma con la certezza che la loro utilità non si esaurirà con la crescita visto che, anche quando i bimbi cresceranno, non mancheranno di apprezzare Giulio Coniglio e le sue avventure.
Sono di un formato quadrato, con poche pagine cartonate ed il prezzo di copertina è di quattro euro. Io ricordo di averli presi in sconto in una libreria visto che erano i due ultimi pezzi rimasti.
In questa ultima recensione dell'anno abbiamo voluto proporre uno degli amici che ci ha maggiormente tenuto compagnia dalle pagine dei nostri libri ed approfittiamo per augurare a tutti voi uno splendido 2012. E buona lettura a tutti!

mercoledì 28 dicembre 2011

La ruspa gialla (JoyBook)

Ho comprato il libro La ruspa gialla qualche tempo fa in una tabaccheria che aveva una specie di reparto libri - pochi i pezzi in vendita, alcuni anche piuttosto datati - e devo dire di non avergli mai dato troppa fiducia. E' un libro con poche pagine, piuttosto spesse che se non sbaglio mi è costato attorno ai tre euro o poco più.
L'ho preso per accontentare il mio bimbo che, da casa, si aspettava un regalino visto che era stato bravo in mia assenza. 
E' stato proprio lui a darmi la prova di come, spesso, basti poco per accendere l'entusiasmo dei più piccoli. La sola idea che fosse una ruspa la protagonista del libro lo ha mandato alle stelle. "Finalmente! - ha esclamato - Sempre principesse, animali, gnomi, fatine... Per una volta un libro che parla di una ruspa!!!". A dire il vero il piccoletto di casa ha semplificato di molto il carnet di personaggi che abbiamo imparato a conoscere leggendo i libri che abbiamo in casa e quelli presi in biblioteca ma in quel contesto credo che avesse bisogno di semplificare per rendere efficace la sua affermazione!


Fino a qualche tempo fa ero io che leggevo la storia: oggi mia figlia ha scelto questo libro per leggere una storia a suo fratello. Si sono seduti a terra e lei ha letto la storia mentre il piccoletto seguiva le immagini. 
Per lei è stato il primo libro letto da sola con le parole scritte in stampatello e non in stampato grande ed è stata una importante conquista! Soprattutto se penso che volontariamente si è alzata, ha scelto il libro e l'ha voluto leggere senza che nessuno la costringesse a farlo!
Il piccoletto ha molto gradito e si è posto in religioso silenzio, ad ascoltare.
La storia è molto semplice ma ci ha lasciato un grande insegnamento: la ruspa aiuta a riportare l'acqua nei terreni di due contadini che non ne avevano più perché il fiume che attraversava quella zona si era prosciugato.
Abbiamo imparato che per vivere l'acqua è fondamentale per gli uomini ma anche per gli animali, le piante, i frutti della terra.
Abbiamo imparato alcune parole nuove come "prosciugato" o "aridi": anche se avevo letto in passato più volte questo libro, la mia bimba ha fatto suoi i termini nuovi nel momento in cui li ha letti da sola.

La ruspa gialla fa parte della collana Allegri Trasporti, Joy Book, edito da Rusconi Libri e non è consigliato per bambini di età inferiore ai 36 mesi.
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La ruspa gialla
collana Allegri Trasporti - Joy Book
Rusconi libri
3.00 euro circa

martedì 27 dicembre 2011

Natale all'insegna della... manualità!

Quello targato 2011 è stato un Natale tranquillo, piuttosto nella norma visto che siamo stati a casa con le nostre famiglie. Una nota particolare è arrivata dalle attività che abbiamo fatto nei giorni di festa: abbiamo spento la tv - lo so... davano film natalizi, cartoni animati simpatici e trasmissioni gradevoli.... - ed abbiamo messo in moto le mani!

Nel pomeriggio della vigilia di Natale abbiamo creato animaletti di ogni tip con dei bastoncini pelosi e snodabili (all'interno hanno un fil di ferro) che sono stati regalati ai miei bimbi e che, nella confezione, contenevano anche degli occhi e dei pon pon da appiccicare al resto per creare le forme più simpatiche. Dinosauri, fiori, cuoricini, animaletti... Ci abbiamo messo fantasia e ci siamo divertiti un bel po' nel manipolare e dare forma a quei bastoncini così particolari....

 
La mattina del giorno di Natale il piccoletto si è svegliato per primo ed ha deciso di continuare sulla scia della creatività usando la classica plastilina colorata giunta anch'essa in regalo e pronta per essere trasformata in oggettini di mille forme: numeri, palline, animali e chi più ne ha più ne metta. Quando si è aggiunta anche la principessa di casa sono comparse torte, fiori, biscotti e tanto altro ancora.  

 
Il giorno di Santo Stefano è arrivata una brillante idea: realizzare palline di lana per abbellire l'albero (futuristico!) di mia madre. Grazie alla presenza di mia nonna - novantenne - i bimbi hanno fatto tesoro dei suoi insegnamenti ed è stato bello vedere le piccole manine dei cuccioli di casa che lavoravano sotto la supervisione della loro bisnonna. Un bel regalo di Natale quello di avere tanta esperienza racchiusa in una sola casa (erano presenti quattro generazioni: mia nonna, mia madre, io con i miei fratelli e i miei figli) in momenti intensi, pur nella loro semplicità.

Pallina rossa per la principessa di casa e pallina azzurra per il piccoletto.

Detto fatto: l'albero di mia madre si è arricchito di due palline nuove di zecca. Un po' imperfette ma speciali.
Chiusa la parentesi delle attività manuali - a cui si sommano le tante pagine colorate ed i tanti soggetti natalizi appiccicati ovunque - da domani si torna ai nostri cari libri. Io me ne sono regalato uno da sola... ai miei bimbi ne sono stati regalati più d'uno.

sabato 24 dicembre 2011

Letterina a Babbo Natale...

Caro Babbo Natale… è la terza volta che ricomincio a scrivere questa letterina dopo averne stracciate alcune che proprio non mi piacevano.

E' da un po' di tempo che non ti scrivo e devo ammettere di sentirmi un po' in colpa nel farlo… non è bello ricordarsi di te solo quando c'è qualche cosa da chiedere, quando si desidera qualche cosa da trovare sotto l'albero e poi dimenticarsi della tua esistenza per tutto l'anno… E forse è proprio per questo che ho smesso di scriverti, tanto tempo fa… per evitare di continuare a sentire addosso questo senso di colpa ogni volta che, aprendo il mio pacchetto che avevi lasciato sotto l'albero, mi pervadeva nella consapevolezza di essere un tantino egoista…. Un po' come tutti, insomma. Che ti archiviano già il 26 dicembre per ricordarsi di te più o meno 360 giorni dopo….

Ma ora sono qui. E ci provo a scriverti una letterina.

Anche se la tua identità non è più un mistero, per me, ed anche se materialmente non hai più trovato le mie letterine nella tua cassetta della posta, io ho sempre sentito la tua presenza…. Quella magia che ogni anno avverto nel periodo di Natale, quella sensazione di serenità che le lucine dell'albero di Natale mi hanno sempre trasmesso… le ho sempre considerate come dei piccoli tesori da conservare nel profondo del mio cuore anche quando tutto il resto, attorno, era meno scintillante e molto più triste.

Meno scintillante, perché crescendo mi sono resa conto che non a tutti è riconosciuto lo stesso diritto di sognare e di sognarti, di immaginare le tue renne volare in cielo, di sentire i campanelli che accompagnano il tuo arrivo. Meno scintillante perché ho capito che molti di quei bambini che nemmeno conoscevo non avevano neanche un pezzo di pane da mangiare, mentre io avevo di tutto e di più…. Crescendo ho iniziato a sentirmi prima impotente, poi responsabile. Responsabile per i tanti sprechi quotidiani, responsabile per i piccoli comportamenti ai quali non si fa mai caso ma che, messi tutti insieme, rappresentano davvero una mancanza di rispetto verso chi era meno fortunato di me. Ma non sono qui a chiederti di far scomparire la fame nel mondo… no… sono certa che se avessi potuto farlo l'avresti fatto già da tempo… sono qui a chiederti di rendermi sempre più responsabile anche per quei bambini…. Perché credo che  da tanti piccoli gesti quotidiani possa dipendere un futuro migliore. Un futuro che non può essere affidato ad una magia natalizia… ma che dipende da ognuno di noi.

Meno scintillante perché ho iniziato a capire che tante mamme - mamme come la mia, mamme come ora lo sono io - non potevano vedere gli occhi sereni dei loro bimbi…. Perché i loro bimbi non erano con loro. Bimbi smarriti, bimbi rubati, bimbi lasciati davanti ad un portone sulla scia della disperazione…. E non ti chiedo di riportare tutti questi bimbi alle loro mamme… No, se avessi potuto farlo credo che l'avresti fatto già. Ti chiedo di darmi il coraggio di non restare indifferente davanti alla sofferenza di tante mamme... Mamme sconosciute, ma il cui dolore è lo stesso che proverei io se non potessi più perdermi negli occhi dei miei bimbi.

Un Natale più triste… perché ho iniziato a capire che tutt'attorno quello che interessava era l'apparire, il "dare" che non arriva dal cuore ma che è dettato dall'abitudine, da una fredda indifferenza a volte, ma pur sempre dare… un "dare" di facciata… che rattrista il cuore. Non ti chiedo di fare in modo che tutti coloro che mi sono accanto tornino a pensare con il cuore prima che con il portafogli…. Non ti chiedo questo. Ti chiedo di mantenere viva in me quella voglia di dare per vedere negli altri la gioia di un pensiero gentile… per leggere nel viso di chi riceve i miei sempre modesti doni quella luce che arriva davvero dal cuore… e non da un pacco grande e grosso incartato di fretta o fatto incartare da mani sconosciute che magari hanno anche scritto, su commissione, un anonimo biglietto d'auguri.

Un Natale più triste, perché ho scoperto che il dio denaro dettava legge ogni giorno di più…. E quando ho sentito dire in casa quest'anno niente regali la tristezza non è stata tanto quella di sentire che non avremmo aperto pacchetti (cosa che poi, alla fine, si è sempre fatta comunque!) ma quella di veder sfumare, pian piano, quel senso dello stare insieme, dello scambio d'auguri che non si misura con la grandezza del pacco consegnato o con lo scintillio del fiocco che c'è sopra… Ho letto in tutto questo una sorta di triste rassegnazione al fatto che il Natale fosse diventato un giorno come tutti gli altri, dove ci si fa gli auguri per tradizione. Nulla più.
 
Ecco, allora, che oggi, a 39 anni suonati, voglio scrivertela la mia letterina di Natale, con la speranza che non finisca in un cassetto remoto della mia mente ma che resti viva anche in me ogni singola richiesta che ti sto per fare….

Ti chiedo serenità… Quella serenità che si conquista giorno per giorno con il rispetto reciproco, con la sincerità reciproca… anche con il duro confronto quando serve… ma che porta sempre ad un costruttivo scambio di vedute.

Ti chiedo coraggio. Non quello della sfida ma quello che permette di fare scelte importanti. Scelte di vita che non si possono demandare agli altri, che non si possono rimandare a domani. Perché ogni giorno in cui apriamo gli occhi siamo posti davanti ad una scelta, piccola o grande che sia, che va fatta con coraggio.

Ti chiedo orgoglio. Non l'orgoglio che porta alle presunzione. Non quello. Ti chiedo l'orgoglio di camminare a testa alta sempre e comunque, senza dover mai abbassare lo sguardo per vergogna, o per timore.

Non ti chiedo di cancellare i miei errori ma di farmi trarre da loro insegnamento. Un insegnamento vero, non quello che si dice a parole tanto per dire. Non ti chiedo nemmeno di farmi dimenticare i miei errori: sarebbe troppo comodo chiederti una cosa del genere. No, non farmi dimenticare i miei errori ma tienili vivi nella mia mente affinché non ne commetta mai più.

Non ti chiedo la felicità assoluta per me e per i miei cari… Sarebbe troppo facile riceverla in dono. Ti chiedo di darmi la forza di costruire la nostra felicità ogni giorno. La felicità che si sente nell'aria al mattino con il primo buongiorno, che sento attorno al collo quando i miei bimbi si stringono a me, quella che avverto nell'aria ogni volta che incontro lo sguardo di mio marito, quella che le piccole mani dei nostri bimbi ci trasmettono ogni volta che cercano le nostre. Aiutami a costruirne sempre in abbondanza, perché la felicità non è mai troppa. Per noi come per nessuno.

Ti chiedo di non togliermi mai il sorriso. Fin da piccina sono sempre stata una bimba molto solare, sorridente, allegra. Ti chiedo di concedermi il dono di continuare ad essere così anche quando le avversità della vita dovessero - come è già capitato - minacciare di spegnerlo per fare posto ad un ghigno d'indifferenza o ad un muso lungo dettato dal dolore e dalla tristezza.

Ti chiedo di farmi essere comprensiva e tollerante. Comprensiva non solo quando è facile esserlo, ma anche quando la comprensione rischia di essere schiacciata sotto al peso della rabbia o dell'indifferenza. 
Tollerante, perché tutti possono sbagliare ed ognuno ha diritto di farlo. Ognuno ha diritto di essere se stesso ed essere accettato per questo…

Ti chiedo di concedermi il dono del silenzio. Non quel silenzio che fa sprofondare nella solitudine, ma quel silenzio che permette di mettersi in ascolto, che fa percepire anche i minimi segnali che potrebbero confondersi con le tante, troppe parole….
…per essere che non volevo chiederti nulla… ho esagerato, vero?
 
Concedimi di scrivere queste righe più per chiedere tutto questo a me stessa che a te. Perché so che molto di ciò che ti chiediamo dipende da noi. Avrei molto altro da aggiungere ma è meglio che mi fermi qui.

Permettimi solo un ultimo appunto.

L'altro giorno sono stata a fare visita ad una zia che non vedevo da tempo, con i miei due bimbi. Non si aspettava la nostra visita e ho letto nei suoi occhi la gioia vera, quella che vorrei leggere negli occhi di tutti coloro ai quali auguro Buon Natale. Era così sorpresa nel vederci che non sapeva cosa dirci… Ha regalato ai miei bimbi due fischietti di plastica con delle caramelle che aveva preso - così ci ha detto - qualche mese prima con la speranza che qualcuno dei suoi nipoti gli facesse visita con qualche bimbo piccolo…. Avresti dovuto vedere la gioia negli occhi dei miei bambini con quei due fischietti in mano… Hanno iniziato a giocare e giocare e giocare ancora come se avessero tra le manine il più prezioso dei giochi… Ecco cosa ti chiedo. Non farmi dimenticare la gioia che ho avvertito nell'aria l'altro giorno e aiutami a portarne ancor di più nella mia semplicità e nel mio modesto modo di essere me stessa.
Con affetto, Stefania

Ps. Caro Babbo Natale di solito non rileggo le lettere che scrivo e non lo faccio nemmeno io. Sii paziente con me... e perdonami se sono stata un po' confusa...

Un'ultimissima cosa ti chiedo: guarda con benevolenza tutti i miei amici, i miei cari e tutti coloro che mi conoscono... ma anche chi non mi conosce...
 
Anche se non ti scrivono letterine so che sai leggere nei loro cuori... aiutali non tanto a realizzare i loro sogni, ma ad averne... e porta loro i miei più affettuosi auguri di Buon Natale!

mercoledì 21 dicembre 2011

Natale con i Bis-Bis (Till & Magnus)

Io questi Bis-Bis proprio non li conoscevo! Sono i protagonisti di un libro che è stato regalato di recente alla mia bimba ma sono personaggi del tutto nuovi per noi. Il libro si intitola Natale con i Bis-Bis ed è un libro quadrato, cartonato, con pagine piuttosto rigide. Sulle prime mi hanno fatto pensare ai Barbapapà ma solo in un primo momento, poi si notano le differenze. Sono personaggi molto singolari, ognuno ha un nome che termina con -Bis ed ha un prefisso che richiama una sua caratteristica (tipo... Ecobis, Mangiabis...) e poi c'è Giacca: una vera e propria giacca, nemico dei Bis-Bis che fa un sacco di dispetti. 

Ciò che ci è piaciuto maggiormente di questo libro è stato proprio il personaggio di Giacca che cerca di mimetizzarsi in ogni pagina ma che viene sempre, puntualmente scoperto.
Altra particolarità che ci è piaciuta è la presenza del nome dei vari oggetti che compaiono nelle pagine, oltre alle frasi in cui si struttura la storia.

La storia è molto breve ed è ambientata nel periodo natalizio. La mia bimba si è divertita più con i nomi (che ha voluto leggere da sola) che con il racconto in quanto tale! E poi all'inizio così come alla fine del libro sono proposte immagini dei vari personaggi ed una loro breve descrizione. Abbiamo letto tutte le descrizioni minuziosamente, in modo da memorizzare per benino i vari personaggi.
Per il momento è il primo libro che ha fatto ingresso in casa nostra nel periodo natalizio (libro dei bambini) e chissà che non ne arrivino altri? 

Mi resta un interrogativo: sono io ad essere rimasta indietro per il fatto di non aver mai visto prima questi Bis-Bis? Qualcuno di voi li conosce? Per me sono una novità assoluta. Ho provato a fare qualche ricerca on line ed ho scoperto che c'è anche una pagina facebook a loro dedicata... Mha!
***
Natale con i Bis-Bis
Till & Magnus
Cartacanta Editrice

martedì 20 dicembre 2011

Una giungla in casa nostra... fatta da noi!

Sono arrivati i primi regali di Natale per i miei bimbi e vorrei parlare di uno di essi, in particolare, per condividere i miei pensieri...Si tratta di un dono che mia cognata ha fatto alla principessa di casa e che, nel momento in cui la piccola ha aperto il pacco, ha temuto che fosse stato poco gradito. Perchè non era una bambolina, una macchinina, un peluche ma una scatola creativa con, al suo interno, stampini, gesso in polvere, pennello e colori per realizzare tre animali della giungla (un elefante, una giraffa ed un leone). Jungle plaster play set: questo quanto è scritto sulla scatola.

Mai impressione fu più sbagliata. 

Anche se il suo fratellino e i suoi cuginetti, nell'aprire i doni di mia cognata, hanno manifestato un immediato entusiasmo mettendosi a giocare con macchinine telecomandate e bamboline, la mia principessa non ha potuto subito usare il suo, di gioco, visto che richiede una certa preparazione ed anche l'ambiente giusto. Forse questo ha indotto mia cognata a pensare che il regalo non fosse quello giusto... Invece....

Si è subito messa al lavoro appena ha potuto. Il giorno dopo abbiamo preparato il gesso aggiungendo acqua alla polvere, abbiamo mescolato ed abbiamo riempito gli stampini.
Il primo animaletto scelto dalla piccola è stato l'elefante e solo a distanza di ore ci siamo accorte che il gesso non era arrivato fino alla proboscide per cui abbiamo dovuto accontentarci di un elefante con proboscide appena accennata. Nessun problema. 

Ma andiamo con ordine. Riempiti gli stampini (che sono di gomma e vanno sistemati su dei supporti di plastica che li tengono fermi e nella posizione giusta) abbiamo fatto ascigare il tutto per qualche ora. 
Il giorno dopo, mentre aspettava che suo fratello tornasse da scuola, la principessa di casa ha colorato il suo elefante.

Il piccoletto, invece, al suo ritorno a scelto la giraffa e l'ha colorata facendo attenzione più che ha potuto. Per i suoi quattro anni devo dire che è stato molto bravo, ha dimostrato - almeno secondo me - di avere un'ottima manualità.

Poi è stata la volta del leone che è stato colorato dalla principessa di casa - che era la destinataria del dono ma che ha voluto condividere l'esperienza con suo fratello.

Ebbene. Con un gioco di questo tipo abbiamo imparato un sacco di cose:
* che il gesso passa dallo stato in polvere a quello liquido se si aggiunge acqua;
* che il gesso solidifica dopo aver riposato per qualche ora;
* che bisogna avere pazienza e che il tempo non passa così in fretta come loro vorrebbero;
* che gli animali devono la loro forma agli stampini in gomma;
* che per farli asciugare gli stampini in gomma hanno bisogno di un supporto che li tenga in piedi, rovesciati e li tenga fermi per il tempo necessario;
* che i colori primari, mescolati tra loro, danno origine a colori secondari che variano d'intensità a seconda della quantità dell'una o dell'altra tonalità aggiunta (il marrone scuro e chiaro del leone, il verde scuro e chiaro dell'erba, l'arancione della giraffa, il grigio dell'elefante);
* che anche il colore ha bisogno di asciugare per cui, a lavoro finito, gli animaletti vanno fatti riposare ancora un po';
* che un dono può anche essere condiviso con il proprio fratellino/sorellina e non è proprietà privata!
Ecco. A me non sembra poco. Anzi, trovo che il gioco sia stato piuttosto educativo oltre che capace di affinare le abilità dei bambini che si sono prodigati in un'attività manuale che ha richiesto attenzione, precisione ed anche pazienza.

Quelli che seguono sono gli stampini che abbiamo usato e che ci siamo ripromessi di usare ancora per dotare la nostra giungla casalinga di altri esemplari: basterà procurarsi del gesso da una ferramenta e procedere.

 

Ed ecco i nostri animaletti. Il povero elefante, senza proboscide, ci fa un po' tenerezza ma va bene comunque. Ora sono belli asciutti e pronti per giocare... 
Ah, dimenticavo... Giocando impareremo anche che una volta diventati solidi gli animali di gesso si possono rompere...

Che ne dite? Non vi sembra un regalo azzeccato per una bambina di sei anni? L'ha apprezzato anche suo fratello minore, a dire il vero, ed abbiamo utilizzato al meglio un pomeriggio di questo (oramai) freddo inverno con l'impegno di ripetere l'esperienza.

Ps. sulla scatola c'è scritto che il gioco è per bambini dai sei anni in su ma anceh il piccoletto di casa si è dato da fare.

Ps del ps: grazie del regalo, zia!

lunedì 19 dicembre 2011

Intorno al mondo con zia Mame (Patrick Dennis)

Negli ultimi tempi mi è capitato più volte di leggere libri partendo dall'ultimo della serie... Anche stavolta ho letto Intorno al mondo con zia Mame senza aver letto il primo, Zia Mame. Ed ancora una volta è stata una casualità, non una scelta vera e propria.
Ho vinto il libro di Patrick Dennis messo in palio nel giveaway di Robertina sul blog dallaallas e le sono molto grata di avermi dato questa opportunità. A lei era molto piaciuto e devo dire che è piaciuto anche a me.
Si tratta di un libro simpatico, che strappa qualche sorriso tra un'avventura e l'altra.

Due i protagonisti: Patrick e sua zia, la stravagante zia Mame. Il ragazzo le venne affidato alla morte dei genitori (e questa è la storia che viene raccontata nel libro Zia Mame che non ho letto... ma di cui conosco per sommi capi il contenuto) e i due vissero insieme delle stravaganti avventure in giro per il mondo. Patrick le racconta quando oramai è un uomo, ha una moglie ed un figlioletto che... si trova a vivere una situazione simile alla sua visto che è partito per un luuuuuuuungo viaggio proprio con la zia Mame.
E mentre la moglie di Patrick manifesta la sua angoscia per il fatto che ancora il piccolo non è stato riportato a casa e che non si sappia dove sia finito assieme a quella strana zia, si snoda il racconto delle avventure che hanno visto Patrick alle prese con le situazioni più disparate.
E' proprio sua moglie a chiedergli lumi in merito a quella vecchia esperienza e lui rende i lettori (e in parte pure sua moglie) partecipi dei ricordi dei tempi che furono.

E' una lettura scorrevole, da gustare senza troppi pensieri e devo dire che in questo periodo mi ci voleva proprio. Devo ammettere che ogni volta l'autore è riuscito ad incuriosirmi al punto tale da restare in attesa degli sviluppi, per capire come zia Mame fosse venuta fuori da quella o quell'altra situazione...

Patrick, all'epoca delle avventure raccontate, era un ragazzino molto legato a sua zia e pronto a viverle accanto cercando di stare al suo stesso gioco. Sono molto affiatati, come personaggi, molto complici e tutti e due spinti da uno spirito avventuriero che non è da tutti i giorni.

Zia Mame è una ricca vedova - ricchissima, a giudicare dai tanti investimenti che fa da una parte all'altra del mondo - che non si risparmia niente. Spazia da un luogo all'altro del mondo con estrema disinvoltura. Donna di gran classe, trova sempre il modo di uscire anche dalle situazioni più difficili ed imbarazzanti e non si cura molto del giudizio altrui. Con Patrick ha vissuto una complicità assoluta tanto da considerarlo un suo pari (pur essendo un ragazzino).
Quando si apre il libro oramai Patrick è cresciuto ma quando è stato affidato a sua zia era il 1929: cito la data di riferimento per dare un'idea di quale fosse il periodo storico in cui la zia ha vissuto le sue avventure, trascinando Patrick con se. 

Nelle varie situazioni compaiono (e scompaiono) diversi personaggi, ognuno con caratteristiche molto particolari... Non dico di più per non togliere il gusto della lettura. Posso solo consigliare questo libro. Meglio se si è letto prima Zia Mame ma anche seguendo l'ordine contrario, come ho fatto io, la lettura non ne risente affatto.
Ps. trovo che il libro lasci un finale aperto. Non escludo che in futuro l'autore voglia tornare a raccontare le avventure di suo figlio (questa volta) vissute assieme a zia Mame ed appena accennate verso la fine. Vedremo...
***
Intorno al mondo con zia Mame
Patrick Dennis
Adelphi Edizioni

venerdì 16 dicembre 2011

7 piccole storie che conosci già (Marina Iuele) - Venerdì del libro


Nel libro 7 piccole storie che conosci già l'autrice - Marina Iuele - fa un esperimento che secondo me è molto riuscito. Propone sette storie della nostra tradizione riviste e corrette modificandone la struttura per aggiungere degli elementi che le rendono più adatte ai bambini di oggi. Un esperimento che rende le storie più cariche di speranza, infondono fiducia, puntano su quei buoni sentimenti che anche grazie ad una storia possono passare. Perché i bimbi, si sa, sono delle spugne e recepiscono molto più di quanto si possa pensare o ci lascino pensare.
Conosco l'autrice per aver letto altri suoi due libri - 18 storie dall'India e 21 piccole storie zen - letti senza seguire l'ordine cronologico di pubblicazione. Il primo che è uscito, quello di cui parlo oggi, l'ho letto per ultimo e devo dire che è stato quello che mi è piaciuto più di tutti.
Nel prologo l'autrice si rivolge agli autori delle storie originali - tali Andersen, Grimm e Perrault - per informali di avere messo mano alle loro opere (ed i cambiamenti non passano inosservati) avvicinandosi a quanto da loro raccolto nella più antica tradizione popolare e poi trascritto, sotto forma di insegnamenti morali. Tutto ciò era conforme al tempo a cui si riferivano e l'autrice ha voluto adattare le storie ai tempi più moderni, ai piccoli lettori moderni che sono molto diversi da quelli di allora.

E che vuol dire tutto ciò? Vuol dire che l'autrice lima le storie e le arricchisce di nuove parti, senza insegnare la diffidenza e la paura che molte storie invece propongono nella versione originale. Ha voluto trasmettere speranza e meraviglia per la vita dando un suo tocco personale ai racconti.

Ecco, dunque, che nascono sette storie familiari ma nuove in più punti: Biancaneve, Il brutto anatroccolo, Cappuccetto Rosso, Il soldatino di Piombo, Hansel e Gretel, Cenerentola, Il gatto con gli stivali
Mi sono lasciata incuriosire dalle intenzioni dell'autrice lette nel prologo ed ammetto di aver letto le storie per me, tutte d'un fiato, prima di proporle ai miei bimbi. Mi sono piaciute molto ma mi rendo conto che un bambino, abituato alle storie "classiche", possa rimanere smarrito davanti ad un esperimento - ben riuscito per me - di questo tipo. Così, ho letto una certa interdizione nel volto della mia bimba quando le ho letto la versione di Marina Iuele di Cenerentola... e mi sono resa conto che prima di procedere con la lettura i bimbi dovessero essere preparati a leggere storie nuove con personaggi che conoscevano già. Così, con un piccolo aiutino, è risultato tutto molto più sereno e molto più piacevole. Soprattutto, ho evitato le mille domande che i bambini curiosi porgono ogni volta che si trovano davanti a qualche cosa che li spiazza.

Non vi ho incuriositi nemmeno un po'? Non vi intriga la storia di Cenerentola rivista e corretta? O la nostra cara Cappuccetto Rosso? 

Il formato del libro per noi è familiare visto che ricalca le caratteristiche degli altri due della stessa autrice. E' edito da Bambini Nuovi per l'uomo del futuro Edizioni e fa parte della collana Storie d'Altrove. I testi sono accompagnati da illustrazioni di Debora Ballario.

Aggiungo un dettaglio: noi siamo abituati a leggere una storia la sera prima di andare a letto. Ebbene, le sette storie, seppur "piccole", sono comunque piuttosto lunghe e i miei bimbi non ce la fanno a restare svegli dall'inizio alla fine. Sono ancora piccoli e di sera, solitamente, leggiamo racconti più brevi. Così, le sette storie le ho proposte "a puntate" e devo dire che è andata comunque bene. Le hanno ascoltate con interesse ed hanno anche sottolineato le differenze con le storie originali.

Mi permetto anche un appunto - che però esula da questo libro in quanto tale - sulla storia di Hansel e Gretel: a noi non piace molto, non è mai piaciuta, tantomeno in questo particolare periodo storico. Due genitori in difficoltà economica che abbandonano i loro due figli nel bosco perché non hanno di che sfamarli: una tortura psicologica per i piccoli. Sentono parlare di famiglie povere, di genitori in difficoltà, di soldi che non bastano per arrivare alla fine del mese... Volenti o nolenti sono discorsi che prima o poi arrivano alle loro orecchie. E l'idea che anche mamma e papà possano avere di queste difficoltà (i bambini fanno presto a fare propri certi discorsi) e che possano pensare di lasciare i loro bimbi da qualche parte è davvero una tortura psicologica, secondo me.... Hansel e Gretel, non me ne voglia Marina ma non dipende certo da lei, ai miei bimbi non l'ho mai letta... Anche se poi c'è un lieto fine e tutto il resto... se la leggessi loro mi aspetterei da un momento all'altro la classica domanda: "...mamma, e se diventiamo poveri anche noi ci abbandonate da qualche parte?". 

Preferisco anche io infondere fiducia nei miei bimbi, amore per la vita, spirito positivo, leggerezza, allegria, divertimento... Hansel e Gretel è una storia che evito con cura. Magari sbaglio ma per il momento, conoscendo la sensibilità dei miei piccini, la penso così.
Questo è il nostro contributo per il Venerdì del libro di oggi, di Homemademamma.

martedì 13 dicembre 2011

Il calendario dell'Avvento in casa Barilla

A noi le storie piacciono tanto. Ma proprio tanto. E non ne abbiamo mai abbastanza. Così, quando nella mia casella di posta elettronica ho trovato un invito della Barilla a scoprire un originale calendario dell'avvento  sul sito I piccolini e quando abbiamo scoperto che sotto ogni casella c'era una storia siamo rimasti positivamente colpiti. A dire il vero mi è stato segnalato anche da un'amica virtuale... ed è la prova che non è piaciuto solo a me!

Non ho nessun contatto con la Barilla per cui questo post non vuole essere pubblicitario per i suoi prodotti ma mi è piaciuita l'idea e quando qualcosa mi piace, amo condividerlo: si tratta di un calendario dell'avvento molto singolare ed apprezzato in casa mia e che mi sembra il caso di segnalare anche se siamo oramai a metà strada.

Al link del calendario dell'avvento compaiono 24 caselline sotto alle quali si trova un racconto per ogni giorno. Si tratta di racconti illustrati, con illustrazioni vere... ne ho prese in prestito qualcuna sperando che non me ne vogliano... Sono racconti di diverso genere, non tutti natalizi ma tutti molto teneri.
L'ho molto apprezzato anche per il significato che, in questo modo, il calendario dell'avvento assume: ogni giorno un piccolo dono... in attesa del Natale. E in questo caso le storie sono un dono... qualche cosa di prezioso, di bello da gustare, capace di originare emozioni.

Per noi è stato anche un esperimento del tutto nuovo: siamo abituati a leggere storie dai libri classici, non dallo schermo di un pc... Questa volta abbiamo usato un mouse ed uno schermo anzichè le pagine da sfogliare. Un'esperienza nuova.

Prendo in prestito questa seconda immagine - della storia di oggi - anche per partecipare al Giveaway di Natale di Pane Amore e Creatività. Il premio che mi piacerebbe ricevere è il libro Mamma non si nasce offerto dall'autrice, Serena Sabella (la nostra cara Bismama).

lunedì 12 dicembre 2011

La paperina e il fiore rosa (Stefano Bordiglioni)

Peccato che l'immagine di copertina anticipi il finale! Eh si... La storia "misteriosa" che viene proposta ai piccoli lettori ha un finale già svelato per i più attenti, per quelli che non si lasciano sfuggire nulla. Il piccoletto non ci ha fatto caso ma la principessa di casa... si! E a metà storia ci ha svelato il finale... 

Nel libro La paperina e il fiore rosa la paperina Piumegialle ha tanta voglia di fare un bagnetto nello stagno. Invita i suoi amici ma nessuno ha tempo o voglia per andare con lei. Va da sola: trova il suo amico pesce Pinnadargento e si accorgono di un grandissimo fiore sul prato. Un fiore rosa... misterioso... e molto molto più grande del normale...

Le illustrazioni sono molto carine e sono piaciute ad entrambi però, come dicevo sopra, io avrei messo un'immagine diversa in copertina, per non togliere il gusto di scoprire il finale. Saranno pure dei bambini ma sono pur sempre dei piccoli lettori che provano gusto nell'assaporare la storia pian pianino. 
L'autore è Stefano Bordiglioni: in passato abbiamo letto altri libri con la paperina Piumegialle come protagonista per cui abbiamo una certa familiarità con il suo personaggio ed anche con i suoi amici che hanno tutti nomi molto simpatici. Le illustrazioni sono di Barbara Nascimbeni e sono molto carine, colorate, dalla grafica semplice.

Fa parte della collana Le letture dei piccoli ed è adatto a bambini dai cinque anni in su, così almeno è scritto sull'ultima di copertina. Io credo che possa essere proposto anche a bimbi più piccoli. Il piccoletto di casa cinque anni ancora non li ha ed ha molto apprezzato, ha anche fatto la scheda che le insegnanti gli hanno assegnato come compito per casa dopo aver letto il libro assieme a mamma o a papà. Quando si è trattato di raccontare la storia non ha fatto alcuna fatica segno che ha seguito senza problemi.

Le frasi sono scritte in stampato. La mia bimba che è alle prime armi con la lettura ha voluto leggere da sola qualche riga e non ha fatto fatica. Giusta la grandezza così come la tipologia di caratteri usata. E' un libro di piccolo formato, semplice da tenere tra le piccole mani dei giovanissimi lettori. 
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La paperina e il fiore rosa
Stefano Bordiglioni
Edizioni EL
6.00 euro

venerdì 9 dicembre 2011

Colori a sorpresa (C. Murphy) - Venerdì del libro

Poche parole, colori, immagini che "escono" dal libro. Colori a sorpresa, libro pop-up di Chuck Murphy, ha affascinato i miei bimbi tanto da farli arrivare a litigare per stabilire chi dovesse tenerlo per primo tra le mani e sfogliarlo.
E' un libro pop-up in cui non ci sono testi: sono i colori i protagonisti delle pagine. Colori che vengono indicati sia con le lettere che con un quadrato di cartone colorato sotto al quale si celano poi immagini che richiamano ogni colore.
 

In ogni pagina è presente un quadrato al centro: lo si apre e spunta fuori... una stella marina rossa, un pappagallo blu, farfalline viola, una tigre arancione e così via discorrendo. Inutile dire che tutto ciò abbia letteralmente affascinato i miei bimbi che poi si sono messi a fantasticare sulle tante altre cose che potevano spuntare da sotto i vari quadrati perchè dello stesso colore.

L'ultima pagina è la più strabiliante di tutte: dopo i pinguini del bianco e nero arriva una pagina doppia che si apre e che cela, sotto la dicitura "di tutti i colori" uno spettacolare mondo animale coloratissimo... Bello, ci è davvero piaciuto molto.

Come tutti i libri pop-up va maneggiato con cura altrimenti si rischia di staccare qualche linguetta, o di rovinare qualche altra parte. Si tratta di un libro un po' vecchiotto, edito nel 2005 in Italia da Franco Cosimo Panini Editore ma proposto in Texas nel 1997 come versione originale. 
Noi l'abbiamo trovato in biblioteca e ci ha davvero colpiti.
Credo che possa essere una buona idea per bambini curiosi, che si lasciano affascinare dalle forme e dai colori o che, semplicemente, amano volare con la fantasia in un mondo in cui tutto è colorato ed allegro.

Il formato è maneggevole (quadrato, 17 x 17), cartonato, semplice da spaginare e pronto a svelare le tante sorprese che sono celate sotto ai vari colori.
Per il Venerdì del libro di HomeMadeMamma abbiamo voluto portare una ventata di allegria e di colore.
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Colori a sorpresa 
Chuck Murphy
Franco Panini Editore
12.00 euro

mercoledì 7 dicembre 2011

Le olimpiadi nella palude (Silvia Vignale)

Ed ecco che è arrivato il grande momento: la mia principessina ha iniziato a leggere da sola i suoi libri. E' alle prime armi con la lettura ma ci sono dei libri adatti ai bambini che iniziano a leggere da soli. Uno di questi è Le olimpiadi nella palude, di Silvia Vignale.
Se fino a qualche tempo fa libri della collana Prime Pagine - Emme Edizioni erano all'ordine del giorno per la lettura con la mamma, da qualche giorno a questa parte è la mia bimba che li prende in prestito dalla biblioteca della scuola e li legge - quello di oggi è stato il primo libro in assoluto che ha letto tutto da sola, da capo a piedi! - come compito per casa.
Non lo vede come un sacrificio: abbiamo imparato ad amare la lettura ed è orgogliosa di poter leggere da sola la storia tanto che ci chiede di stare tutti a sentire. 

Per me è stata una grande emozione. 

Un momento molto importante di crescita. Uno scatto in avanti che sapevo sarebbe arrivato prima o poi ma che ora mi sembra essere arrivato molto in fretta. 
Nello scorso week end, mentre lei era alle prese con la rana e le sue olimpiadi, il piccoletto di casa era alle prese con un altro libro che per ovvi motivi abbiamo letto insieme, sempre della stessa collana. 

La storia è molto semplice, narrata con frasi minime scritte in stampatello: la rana Silvana ed i suoi amici della palude sono alle prese con le olimpiadi. Ognuno eccelle in una determinata specialità e per tutti è nell'aria un gran divertimento. Frasi semplici, di immediata comprensione, con termini altrettanto semplici ma non per questo poco efficaci nel rendere la storia curiosa ed interessante.
Le immagini aiutano a seguire il filo del discorso. Anzi, a volte quando la piccola lettrice si trova in difficoltà cerca aiuto proprio nelle immagini per venire fuori da un momento di empasse.

Fino ad ora abbiamo letto diversi libri della collana Prime Pagine - le storie del Pinguino Nino, quelle di Paloma, tantissime storie della Mucca Moka e della Nuvola Olga (le nostre amiche preferite), quelle del Pettirosso Pippo e della Luna Giovanna - ma la voce narrante era sempre la mia o quella di papy. Ora le cose stanno cambiando e sono certa che quando anche dei titoli che già abbiamo avuto modo di conoscere torneranno tra le mani della mia bimba, sarà un effetto del tutto diverso leggerli visto che sarà lei a farlo.

Sul retro della copertina viene indicato che si tratta di un libro adatto dai cinque anni in su ma io trovo che possa essere tranquillamente letto ad un bimbo di quattro anni perchè semplice da seguire. 
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Le olimpiadi nella palude
Silvia Vignale
Emme Edizioni collana Prime Pagine
6.00 euro

martedì 6 dicembre 2011

Leggere a voce alta ai bambini. Da Nati per Leggere ho imparato che...

Un momento della lettura in libreria
Ieri pomeriggio ho portato la mia bambina in una libreria, in zona, in occasione dell'appuntamento del lunedì con le letture di libri ad alta voce. C'eravamo già state in passato ma ne eravamo uscite soddisfatte per metà. Abbiamo voluto riprovare.
La lettrice ha proposto quattro libri dopo di che la mia bimba si è stancata ed abbiamo lasciato il gruppo alle prese con una quinta lettura decisamente più "da grandi". Rispetto all'esperienza precedente è andata meglio: la lettrice ha reso i bambini partecipi, ci ha messo un po' di enfasi ma... ha commesso anche qualche errore.

Mentre ascoltavo le storie - io ero mimetizzata tra i bambini perchè la mia principessina mi voleva vicina (ma và?) - ho affinato il mio senso critico rispetto alla situazione. Avevo già da tempo una mia opinione in merito a come si dovessero proporre letture ai bambini e le mie convinzioni, anche stavolta, sono state confermate da quanto detto nel corso di un incontro organizzato da Nati per leggere al quale ho partecipato non molto tempo fa. Nel corso dell'incontro Elena Carrano, lettrice volontaria, ci ha dato delle dritte su come leggere a voce alta ai bambini ho avuto a mia disposizione degli strumenti ben precisi grazie ai quali valutare la qualità della lettura. Tutto questo non per essere acida ed ipercritica ma per rendervi partecipi di quelle che dovrebbero essere le regole da seguire per leggere un libro ad alta voce ad un bambino.

Una delle regole che ho imparato - ed una delle conferme che ho avuto da Nati per leggere - è relativa al fatto che il lettore non possa improvvisare. Deve già conoscere il testo che si appresta a leggere per renderlo al meglio. Non si può i leggere il libro per la prima volta al giovane pubblico perchè i bambini sono molto attenti e se, come è capitato ieri pomeriggio, la lettrice sbaglia un'intonazione, non si accorge che sul fondo della pagina c'è un'altra riga, non rispetta la punteggiatura cambiando il senso alla frase, possono restare un po' interdetti. Per sua ammissione la lettrice non conosceva i libri che stava proponendo: errore. Perchè leggere prima della lettura pubblica? Non solo per prendere confidenza con la storia ma anche per verificarne la fluidità e per rendersi conto se è adatta per essere proposta. Nel leggere a voce alta non è importante tanto leggere bene quanto emozionare con la lettura, trasmettere qualche cosa. Il lettore, conoscendo il testo, è più sicuro. Malgrado ciò, quando legge ai bambini deve fare in modo che sia come se leggesse quella storia per la prima volta. Come? Creando meraviglia, facendo le dovute pause, partecipando allo stupore che determinate frasi alimentano...

Fare attenzione all'uso della voce. La voce è lo strumento principe nella lettura di un libro ad alta voce. Un attore importante al pari delle parole pronunciate, se non di più. E un attore ancora più importante delle immagini. Il tono della voce trasmette emozioni, mette in moto l'immaginazione, alimenta reazioni. Usare un tono piatto, una voce sempre uguale a se stessa non permette di rendere la storia come si dovrebbe. Questo non vuol dire che si debba esagerare. Non serve rendere troppo teatrale la scena ma si può anche usare il corpo per enfatizzare alcune parti ricordando, però, che si tratta pur sempre di un adulto che legge ad un bambino. Il lettore non deve rendersi ridicolo con gesti o atteggiamenti plateali per catturare l'attenzione di piccoli, imitare il loro modo di fare etc... Deve saper emozionare il piccolo ascoltatore grazie alla storia ma, soprattutto, grazie alla sua voce. 

Qualche altra buona regola da seguire nel leggere libri a voce alta ai bambini.

Creare un ambiente adatto: nei limiti del possibile, sarebbe opportuno creare un ambiente accogliente anche seguendo dei semplici e piccoli accorgimenti. Qualche tappeto, cuscini colorati, seggiole a misura di bambino creano un ambiente favorevole alla lettura ad alta voce. Lo si può fare anche in casa: ci si può ritagliare un angolino della cameretta, faccio un esempio, per creare una situazione tranquilla e accogliente. Rispetto alla nostra esperienza precedente devo dire che ieri pomeriggio lo spazio in cui eravamo ad ascoltare la lettura tutto sommato non è stato niente male. Coloro che passavano attorno a noi, intenti a sbirciare tra i libri, non hanno disturbato più di tanto e non c'era confusione.

Creare un rapporto di empatia con i bambini. Se si entra nelle corde dei bambini, se ci si presenta nel modo giusto, li si incuriosisce e si è in sintonia con loro sarà tutto più facile. Non ha senso dire, in modo asettico, il proprio nome e cominciare a leggere in modo meccanico senza creare un rapporto preliminare con i bambini.
Scegliere libri adatti all'età dei bambini che ascoltano. E' impensabile che un bambino possa seguire una lettura che non è troppo adatta a lui per l'uso di termini difficili, per frasi troppo lunghe, per un'eccessiva lunghezza della storia, tale da richiedere tempi di attenzione non adatti alla sua età. Su questo posso dire che ieri è andata bene: sono stati proposti libri adatti per la mia bimba anche se, alla fine, qualche bambino più grande ha insistito affinchè si aggiungesse un'altra lettura non prevista.

Non leggere in modo distratto. Il lettore deve avere cura di chi ascolta nel senso che non può mettersi davanti ai bambini pensando - uso una frase che prendo in prestito da Elena Garrano - "...vabbè, mi tocca... e facciamolo!". Leggere un libro tanto per ottemperare ad un obbligo o senza provare piacere nel farlo vuol dire non trasmettere nulla a chi ascolta. Basta leggere una storia con amore... Meglio se si legge una storia che piace al lettore (perché se non piace non si riesce a trasmettere molto) e possibilimente che si ritiene possa piacere anche a chi ascolta.

Un lettore per quanti bambini? Uno, dieci, venti?
Per ottenere un buon risultato Nati per leggere suggerisce un determinato rapporto lettore/bambino. Un rapporto indicativo, lo sottolineo, perchè mi rendo conto che in alcune situazioni non è facile rispettare i parametri indicati (penso ai nidi dove c'è una sola insegnante con tanti bambini piccoli....).
Nati per leggere suggerisce: 
* 1 lettore / 1 bambino per letture a bimbi fino a 18 mesi di età. Il rapporto è soggettivo, il contatto è più diretto ed esclusivo perchè a quell'età il bambino ha bisogno di stare più vicino all'adulto che legge e predilige il contatto con lui;
* 1 lettore / 3-4 bambini di età compresa tra i 18 mesi ed i tre anni;
* 1 lettore / 20 bambini dai tre anni in su.

Spero di non aver fatto confusione... Ho cercato di mettere in ordine i pensieri di cui ho fatto tesoro in occasione dell'incontro con Elena e, sperando di essere utile, ho voluto renderne partecipi i lettori del mio blog. 
Vorrei sottolineare un punto: il discorso del rapporto tra lettore e bambini riguarda per lo più i lettori volontari, gli insegnanti, gli operatori di laboratori cui partecipano più bambini... Ma le regole che ho indicato sopra credo che siano utili anche a mamma e papà quando si apprestano a leggere una storia al loro bimbo. A me sono state utili. In molti casi si è trattato di conferme ad idee che mi ero già fatta sull'argomento e ne ho fatto tesoro. 

Regole troppo difficili da seguire? Ma no... Io credo di no. Elena ci ha detto chiaramente che non bisogna essere dei professionisti. Basta mettere amore nella lettura e... avere la consapevolezza di avere uno strumento capace di emozionare...

Sperando di non aver annoiato e di essere stata utile almeno un po' vi auguro buona lettura.  

Ps. mi auguro che momenti di lettura a voce alta ce ne siano sempre di più.... in casa ma anche in altri luoghi che ben si prestano allo scopo. 

lunedì 5 dicembre 2011

Jane e il mistero del Reverendo (Stephanie Barron)

Non ho letto libri di Jane Austen per cui il personaggio, quando ho letto Jane e il mistero del Reverendo, mi era del tutto nuovo. Ne avevo sentito parlare parecchio, leggendo recensioni positive sui suoi libri, ma nessuna esperienza diretta. Ho avuto occasione di conoscerla grazie a Stephanie Barron che ha fatto di Jane la protagonista del libro in cui ha proposto il mistero del Reverendo.

Un libro d'altri tempi. Questa è stata la prima cosa che ho pensato iniziando a leggere una riga dopo l'altra. La storia ha inizio nel 1804 ed è evidente che si tratta di altri tempi! Osservazione un tantino scontata, la mia!
Jane tiene un diario (molto bella l'immagine di copertina che riporta una gentildonna alle prese con penna e calamaio) ed è proprio quello della cronaca giornaliera il metodo narrativo utilizzato. E' Jane che parla in prima persona e racconta una singolare avventura vissuta nel Dorset, nella città costiera di Lime Regis dove si è recata assieme alla sua famiglia, sul finire dell'estate del 1804.
Ben si capisce, dunque, l'ambientazione e lo spaccato di vita del tempo che viene proposto. Corsetti, balli di gala, riverenze, impiccagioni, formalità e tutto ciò che l'etichetta dell'epoca richiedeva sono elementi ricorrenti. 
I costumi e le atmosfere dell'epoca sono rese con dovizia di particolari da parte dell'autrice e ci si immerge in un mondo molto lontano dal nostro. 

Un piccolo assaggio:
Allora le porsi la mano, sorridendo con esitazione, incerta sull'accoglienza che avrei ricevuto, per scoprire subito che il mio timore era del tutto ingiustificato. Ella infatti me la strinse, il viso trasformato in un'espressione di massima gioia, ed eseguì una riverenza.

Devo ammettere che all'inizio la lettura è partita a rilento. Ed ho subito creduto che, non essendo un genere che amo (quello storico) avrei fatto fatica ad arrivare alla fine. Ma come spesso avviene, nei primi capitoli si deve pazientare un po' per entrare nel vivo del racconto. La descrizione delle circostanze, l'introduzione di vari personaggi (un bel po' a dire il vero, ed alcuni credo si riferiscano ad un libro precedente che però non ho letto), la descrizione dei luoghi e i dettagli del periodo storico suonano un po' rallentati. Almeno per me è stato così. Ma poi la storia ingrana ed il mistero si infittisce.

Jane è una giovane impavida (e lo dimostra in più occasioni), arguta, attenta e pronta a tutto pur di dimostrare (o smentire) le sue teorie. E' una ragazza che subisce il fascino di un personaggio chiave nella storia ma non dico di più perchè altrimenti non ci sarebbe gusto  per chi non avesse ancora letto il libro. So trova alle prese con una misteriosa impiccagione, con un condannato a morte e con una situazione alquanto misteriosa. Non ci sta a subire gli eventi in modo impassibile e si metterà al lavoro cercando risposte che possano fare chiarezza, in un senso o nell'altro.

Il libro mi è arrivato nell'ambito dell'iniziativa di Ely dei Libri vagabondi e mi ha permesso di avvicinarmi ad un genere narrativo che non conoscevo.
Malgrado un avvio un po' lento, ho letto con piacere Jane e il Mistero del Reverendo. Ora attendo istruzioni per iniviarlo alla prossima destinataria nella lista di Ely.
***
Jane e il mistero del Reverendo
Stephanie Barron
Tea Edizioni
10.00 euro

venerdì 2 dicembre 2011

Che tempo fa? - Venerdì del libro

Preso di recente in biblioteca, il libro Che tempo fa? edito da Emme Edizioni con testi tradotti da A. Remondi, si è rivelato un ottimo strumento per imparare un sacco di cose sul tempo. Sulle condizioni meteo, non sul passare del tempo... Primavera, estate, autunno ed inverno ci hanno riservato qualche sorpresa tra le pagine di questo.
Quando l'abbiamo scelto, in biblioteca, non è stata una scelta studiata a tavolino: solo a posteriori ho saputo che il piccoletto di casa, a scuola - secondo anno di Scuola per l'infanzia - sta affrontando proprio il tema delle stagioni, del tempo che fa fuori dalla finestra. Il piccoletto non racconta molto di ciò che fa a scuola a meno che non sia io ad usare delle immaginarie "pinze" per tirargli fuori qualcosina per cui ho saputo dell'argomento di questo periodo in occasione di una recente riunione con le insegnanti.
E visto che è da quindici giorni a casa ammalato, abbiamo avuto modo di fare un ripassino grazie a questo libro.
Si tratta di un libro cartonato che non ha moltissime pagine ma che riserva molte sorprese. Eh si, perchè ci sono delle parti da sollevare, da toccare, da ammirare grazie all'uso di particolari materiali... Un libro che dispensa informazioni ma non in modo noioso tantomeno difficile.

 
Ci sono alette da sollevare, fiocchi di neve che luccicano e sono interessanti da toccare, foglie spazzate via dal vento d'autunno, un caldo sole luccicante dopo la pioggia, con l'arcobaleno...

E' di un formato piuttosto grande ma è consigliato per bambini di età non inferiore ai tre anni visto che contiene pezzi di piccole dimensioni che non lo rendono adatto a bambini più piccoli.
C'è anche una ruota da girare ma non so dire nulla in merito visto che nel volume che abbiamo preso in prestito in biblioteca qualche lettore precedente deve aver pensato bene (probabilmente si è trattato di un incidente di percorso) di rompere la ruota, del tutto assente. Pazienza.

Le spiegazioni che vengono fornite sono molto chiare, scritte in caratteri piuttosto grandi ed anche molto precise. I bambini vengono catturati dalle immagini e dalle parti mobili e le spiegazioni fornite dai testi si inseriscono in quella fase di curiosità che li porta a cercare risposte ai loro perchè.
Da dove arriva il vento?
Come si forma la neve?
E l'arcobaleno?
Queste e tante altre sono le domande che nascono spontanee nei bambini quando si parla di condizioni meteo. 
Il libro è strutturato proprio per dare risposte a tali domande. 
Il bambino viene invitato a guardare fuori dalla finestra - ci sono pagine in cui si può aprire la finestra - per dare un'occhiatina al tempo... Cosa che viene invitato a fare anche a scuola, da quanto ho capito, e che facciamo volentieri anche a casa.

Abbiamo scelto questo volume per il Venerdì del Libro di HomeMadeMamma perchè crediamo che sia un ottimo libro che aiuta a capire la magia della natura che ci propone il caldo in una certa stagione, il freddo in un'altra e così via discorrendo...

Ma oggi, da voi, che tempo fa? Se guardiamo dalla finestra noi vediamo... cielo sereno ma temperatura freddine.... Stamattina il piccoletto, quando siamo usciti per fare la spesa, ha dato un'occhiata al cielo e vedendolo di un bell'azzurro con nuvole bianche ha esclamato: "Ma che bella giornata!"... Un'espressione che mi è rimasta impressa e mi ha riscaldato il cuore... Considerando che è in casa da parecchi giorni perché non è stato molto bene mi è sembrata una sorta di inno alla vita all'aria aperta... Dolcissimo!
*** 
Che tempo fa?
testi tradotti da A. Remondi
Emme Edizioni
dai 3 anni
13.90 euro