venerdì 30 settembre 2011

Cuccioli della giungla - Venerdì del libro

Hanno tanta voglia di giocare... ma trovare un gioco adatto a tutti non è poi così facile. Ma si sa, quando i cuccioli si mettono in testa qualche cosa... prima o poi riescono a realizzarla. Così, nel libro Cuccioli della giungla, quattro simpatici cucciolotti cercano un modo per divertirsi... 
E in questa loro ricerca coinvolgono anche i piccoli lettori che potranno leggere le filastrocche che accompagnano le loro avventura ma potranno anche toccarli... Eh si, perchè la particolarità di questo libro sta nel fatto di offrire anche dei piccoli cuccioli di peluche da toccare e coccolare. Sono cuccioli che sporgono dalla copertina, sistemati ognuno sulla propria pagina e a diverse altezze in modo da non sovrapporsi ma creare un armonico complesso d'insieme.

Per questo Venerdì del libro, idea di HomeMadeMamma, abbiamo scelto un libro tenero e avventuroso al tempo stesso, pensato per i più piccini. Sull'ultima di copertina si raccomanda di non mettere in mano il libro a bambini di età inferiore ai tre anni per la presenza di piccole parti ma io sono convinta che, con la supervisione di mamma e papà, i bimbi più piccoli potranno comunque seguire la storia e coccolare i cuccioli... Sempre sotto vigilanza da parte di un adulto perchè - credetemi - la tentazione di staccare quei piccoli pupazzetti e strapazzarli di coccole è davvero forte!

E' un libro che abbiamo trovato in biblioteca: i testi sono brevi ed in rima, le immagini molto colorate e stimolanti soprattutto per la presenza dei cuccioli da toccare.
E' un libro prodotto in Cina (ormai questa cosa non mi meraviglia più!) ed edito nel 2007 da Edizioni El.  Il titolo originale è Jungle Babies ma per la versione italiana la traduzione è curata da Arlette Remondi.
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Cuccioli della giungla
illustrazioni di Debbie Tarbett
Edizioni El
12.90 euro

giovedì 29 settembre 2011

Le scarpe della mamma (Silvia Vecchini)

Nella dedica che l'autrice ha inserito in questo libro si legge: "A Beatrice, per aspettare un momento prima di crescere". Una dedica che mi è piaciuta molto e che mi ha fatto pensare ai miei bimbi, sempre intenti a controllare la loro altezza, il numero di scarpe, la taglia dei vestiti e a chiedersi "...sono cresciuta/o?".

Il libro Le scarpe della mamma è arrivato in casa nostra su precisa scelta di mia figlia che ha trovato divertente la copertina: una bimba intenta a provare le scarpe della mamme. "Come faccio io!", mi ha detto. E l'ha preso. La nonna le aveva regalato dei soldini in occasione del quinto dentino caduto e lei ha deciso di spenderli in libreria. 
Il libro fa parte della collana Bollicine Prime Storie, Giunti Kids ed ha una copertina particolare: è arrotondata da un lato tanto da far vedere la pagina successiva. Quella su cui, tra l'altro, sono disegnati i ritratti dell'autrice Silvia Vecchi e di Antonio Vincenti che ha illustrato il libro. In basso c'è anche lo spazio per scrivere il nome di chi ha letto il libro.
Un volumetto da personalizzare, dunque, che nella bandella dell'ultima di copertina ha anche un segnalibro da ritagliare. Inutile dire quanto la cosa sia piaciuta alla mia bimba, sempre attenta a tutto ciò che si può ritagliare, appiccicare...

Più che una storia il libro riporta dei singoli episodi: la protagonista riesce a risalire alla situazione del giorno a seconda del tipo di scarpe della mamma che vede in giro. Se ci sono gli infradito pronti per essere infilati in borsa la bimba capisce che si va in piscina, se trova una scatola con scarpe dal tacco alto abbinate ad un bel vestito si rende conto che tra qualche giorno ci sarà il matrimonio dello zio e così via... Si rende conto che c'è un tipo di scarpe per ogni occasione... e la tentanzione di provarle e fare una sfilata di moda è più forte di lei... 

I testi sono scritti in caratteri grandi e ben chiari in modo da poter essere letti da piccoli lettori alle prese con le prime letture. Per il momento alla mia bimba l'ho letto io visto che ancora non è in grado di fare da sola. Le illustrazioni coprono tutte le pagine e mostrano il mondo delle scarpe della mamma, visto da una bambina.

Alla fine della lettura la mia bimba ha sorriso tutta soddisfatta, come per dire "Lo vedi che non sono solo io che lo faccio?". Cercando tra le foto scattate questa estate ne ho trovata una che calza a pennello con il discorso. Se l'è scattata da sola, mia figlia, tenendo in mano la fotocamera e puntandola verso il basso per documentare la sua vogli di infilare i piedini nelle scarpe di mamma... Dove le avrà trovate, quelle orrende scarpe (che sono mie!!! ma ammetto che non sono il massimo) non lo so!

Alzi la mano chi non ha mai guardato o provato di nascosto le scarpe della mamma... 
Anch'io l'ho fatto... E la mia bimba lo fa con le mie... Anche il piccoletto ci prova con quelle di papy... Ed è stato tentato di mettere anche le scarpe della mamma, con i tacchi... Ha fatto due passi, si è guardato attorno ed è scoppiato a ridere per tornare alle scarpe enormi di papà!
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Le scarpe della mamma
Silvia Vecchini (illustrazioni Antonio Vincenti)
Giunti Kids
5.50 euro

mercoledì 28 settembre 2011

Cenerontola principessa all'arrembaggio (Davide Nonino)

E chi l'ha detto che le principesse sono tutte magrissime, con una chioma lucente, su un paio di scarpe con tacco 12 e delicate al punto tale da dover avere una schiera di servi al suo seguito? Anche se nell'immaginario collettivo - con la complicità di chi, fino ad ora, ha sempre descritto principesse in questo modo - l'idea è consolidata, i tempi cambiano ed in ogni donna si scopre una principessa fatta di carne ed ossa, con scarpe da tennis ai piedi, pronta a dare una mano agli altri e non necessariamente immobilizzata nel suo ruolo di belloccia di turno.
Cenerontola ne è la prova più lampante: una principessa al pari di tutte le altre, anche se il suo aspetto ed i suoi modi non sono poi così regali come si potrebbe immaginare. Anzi, una principessa che dimostra di avere qualche cosa in più...
E' la protagonista di un simpatico libro in uscita in questi giorni: Cenerontola principessa all'arrembaggio, di Davide Nonino
La Cene è una principessa sui generis, vive in un castello in affitto in compagnia del Gatto con gli stivali che ad un certo punto della storia li perde (e diventa Gatto senza stivali) ed ha un modo di fare molto più comune di quanto non si possa pensare.
La sua grande occasione arriva quando viene bandita la prima edizione di un concorso che mira a scegliere la "VERA principessa" e le cui votazioni saranno affidate ad una singolare giuria, composta anche dal popolo. 
Cenerontola non si tira indietro. Anzi, è convinta di avere tutte le carte in regola per partecipare e vincere. Ed anche se si troverà ad affrontare qualche tiro scorretto, dimostrerà che... bhè, cosa dimostrerà bisogna scoprirlo leggendo il libro.
Il personaggio nato dalla fantasia di Davide Nonino prende forma, su carta, grazie alla penna di Simona Meisser e si trova a vivere un'avventura strampalata e simpatica che porterà un sorriso in lettori di tutte le età. Non è un libro per bambini troppo piccoli perchè comunque la storia è ben strutturata e si snoda in un centinaio di pagine. Ma non è preclusa a nessuno visto che l'autore indica che si tratta di una lettura adatta per lettori dai 6 ai 99 anni.

Ho avuto occasione di leggere il libro in anteprima rispetto alla sua uscita nelle librerie e ammetto che all'inizio mentre leggevo il suo nome la mia mente mi riportava sempre a Cenerentola... a quella con la "e"... gioco-forza dovuto all'abitudine legata al personaggio classico. Ma pian piano la "o" ha fatto irruzione e la lettura è stata molto piacevole. Una favola moderna, con un personaggio simpatico. Anzi, con dei personaggi simpatici visto che Cenerontola vive le sue avventure assieme ad alcuni personaggi che si sono meritati delle specifiche citazioni.

Alla fine del libro, infatti, l'autore ha inserito dei minisodi - dei piccoli episodi che riguardano alcuni dei personaggi che ruotano attorno alla figura di Cenerontola - ed è il caso di Vandalo, del maiale volante e di Arturo. Si tratta rispettivamente di un cavallo, un maiale con le ali ed un coccodrillo. Personaggi che sono a loro modo importanti per la Cene durante le sue avventure.

Segnalo, inoltre, che Cenerontola supporta la Fondazione Francesca Rava - N.P.H. Italia Onlus: il 10% dei proventi ricavati con la vendita del libro saranno destinati ai bambini di Haiti con il programma Maternità Sicura. Una principessa che pensa anche agli altri dunque. Non potrebbe essere che lei la "VERA principessa" che si cerca nel regno. 

A chi volesse saperne di più segnalo il sito www.cenerontola.it nel quale si possono avere informazioni sul libro ma si può anche giocare con il personaggio e tanto altro ancora. Dal sito si può anche comprare direttamente il libro (costa 13.00 euro) senza l'aggravio di spese di spedizione. 

Con la Cene si può giocare, si può stampare la sua sagoma per diffondere un sorriso in ogni dove... E' un personaggio tutto da scoprire... 

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Cenerontola principessa all'arrembaggio
Davide Nonino
Il Ciliegio edizioni
13.00 euro

sabato 24 settembre 2011

Lettera d'amore a una ragazza di una volta (Enzo Biagi)

L'immagine usata in copertina ben rappresenta ciò che Enzo Biagi, autore del libro "Lettera d'amore a una ragazza di una volta", intende raccontare: un lungo cammino, il cammino della vita, fatto con una donna accanto. Sua moglie Lucia. Una donna che l'ha compreso, l'ha rispettato, ha rispettato le sue scelte, gli è stata accanto con discrezione ma in modo intenso ed importante.

"Qualcuno potrà stupirsi perchè questo racconto non ti ha posto in primo piano, non ti ha illuminato come la protagonista. Accade così di questi tempi: in tanti, troppi, confondono l' "apparire" con l' "essere" mentre tu, assieme alle nostre figlie, sei stata la persona che maggiormente ha contato nella mia esistenza".

E' nell'ultimo capitolo che l'autore sottolinea quell'aspetto che emerge agli occhi del lettore durante la lettura: la lettera d'amore è più che altro un racconto della sua vita, della vita di quell'Enzo Biagi che ha vissuto la guerra, che è passato da un'esistenza difficile a un impegno lavorativo di livello. Quel ragazzino che è diventato uomo con penna e taccuino in mano, diventando poi l'Enzo Biagi che tutti noi conosciamo.

Nel libro racconta di tante vicende, compaiono molti nomi di personaggi più o meno famosi - alcuni sconosciuti per me, lo ammetto - e devo dire che mi aspettavo qualche cosa di diverso. Probabilmente io sono tra quelli che si chiedono ciò che l'autore riporta nell'ultima pagina: mi sono chiesta come mai Lucia, la "ragazza di una volta" a cui l'autore si rivolge, compaia solo in modo marginale.

E' proprio nell'ultimo capitolo che l'autore si concentra sui suoi affetti. Tanto che è proprio "affetti" il titolo scelto per il capitolo finale. E' qui che apre del tutto il suo cuore e parla in modo quasi esclusivo di sua moglie e delle sue figlie.

"Te l'ho detto, Lucia, penso che la mia vita sia stata felice, ma nel giro di un anno terribile ho dovuto pagare il prezzo di tutto: tu mi hai lasciato, Anna è morta all'improvviso, sono stato calunniato ed offeso sul lavoro. E così, per trovare un equilibrio accettabile, mi sono immerso ancora di più nel fare - come diceva mia madre - il compito quotidiano. Ogni mattina vado puntuale nel mio studio sopra la Libreria Rizzoli e smetto soltanto quando ha già fatto buio".

Ho avuto in prestito questo libro con altri che ho letto durante l'estate: dei sette libri che mi ha prestato una mia amica, questo l'ho lasciato per ultimo. Probabilmente perchè mi "ispirava meno". Ed in effetti devo dire che, pur avendomi toccato il modo delicato e pulito con cui l'autore si rivolge alla sua amata, defunta moglie, ho letto piuttosto di fretta i tanti racconti inerenti i numerosi personaggi che Biagi cita nel libro.
Trovo che sia una lettura che potrebbe interessare chi volesse approfondire la conoscenza del giornalista autore del libro. Io, a dire il vero, non me lo sono andata a cercare e ne avrei fatto anche a meno.

Un libro ben scritto, questo va detto, ma che onestamente mi ha "presa" poco. In 188 pagine ci si rende conto di cosa abbia riservato la vita ad un uomo come Enzo Biagi: dalle sue origini modeste alla guerra, dall'arrivo nel mondo del giornalismo alle missioni all'estero fino alla sua vita più recente.
Un libro che, però, non mi ha catturata più di tanto. Ciò non toglie il rispetto che possa avere nei confronti della storia - a tratti difficile - dell'autore. Personalmente, però, non mi ha entusiasmata più di tanto. Non me ne voglia!
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Lettera d'amore ad una ragazza di una volta
Enzo Biagi
Rizzoli Editore
15.00

venerdì 23 settembre 2011

Goccia Lina e il ciclo dell'acqua (Stella Bellomo) - Venerdì del libro

Lina è una piccola goccia di mare sognatrice e amante dell'avventura, che mossa dal desiderio di avere nuove esperienze, inizierà un viaggio entusiasmante in giro per il mondo. Così... passeggiando allegra per il cielo, spinta dal vento, e comodamente seduta su una Biancanuvola morbida e paffuta, farà tante nuove conoscenze imparando molto più di quanto si sarebbe mai immaginata... soprattutto su se stessa!

E' questa la presentazione del libro Goccia Lina e il ciclo dell'acqua che si legge sull'ultima di copertina di un ben volume che abbiamo preso - assieme al suo seguito - qualche settimana fa in biblioteca. Ed è questa la nostra proposta per il Venerdì del libro di oggi, iniziativa di Homemademamma.
Come ben si capisce, nel narrare le avventure della Goccia Lina, si fa conoscere ai piccoli lettori il miracolo della natura, quello che è alla base del ciclo dell'acqua.
Così, seguendo il viaggio di una simpatica goccia d'acqua e di tante sue amiche, i piccoli lettori si divertono e imparano molto su ciò che sta dietro un nuvolone nero, sotto alle correnti del mare, in un delicato fiocco di neve.

Autrice dell'opera è Stella Bellomo che ha curato anche le illustrazioni: nella pagine di sinistra vengono proposti i testi e su quelle di destra le illustrazioni. Sono illustrazioni semplici, che sembrano uscite dalla penna di un bambino: e non lo dico per sminuire l'autrice... anzi... il fatto che i piccoli lettori (almeno ai miei è capitato così) vedano delle illustrazioni semplici e simili alle loro li rende più vicini al libro ed anche più curiosi, tanto da pensare di riprodurre le varie avventure della Goccia Lina con le loro mani.

Il ciclo dell'acqua viene raccontato a mo' di avventura ed abbiamo trovato anche il secondo volume - sempre in biblioteca - che completa il cammino della Goccia Lina. Si tratta di Goccia Lina e il fiume sotterraneo. Le prime pagine dei due volumi sono molto simili tra loro (dettaglio che non è sfuggito ai miei piccoli lettori) e trovo che sia buona cosa per introdurre la storia anche a chi non avesse letto il primo libro, in modo da rendere i due volumi consequenziali ma non necessariamente da leggere l'uno dopo l'altro.
I testi sono di semplice comprensione anche se più articolati dei libri che di solito sono indirizzati ai bambini più piccoli. La storia si fa seguire senza problemi e le illustrazioni aiutano molto.

Su questo tema abbiamo un altro libro che ai miei bimbi piace molto e che leggiamo sempre con piacere: altro genere di libro ma stesse avventure, sempre legate al ciclo dell'acqua, le abbiamo trovate ne Il fantastico viaggio del signor Acqua.

E' un tema che mi sta molto a cuore perchè i bambini vanno educati, fin da piccoli, al rispetto della natura e alla conoscenza dei meccanismi che la regolano. Il ciclo dell'acqua è uno di questi.
E' un tema a cui sono molto affezionata, poi, perchè mi ricorda una vecchia esperienza: anni fa ho scritto i testi e curato le illustrazioni di un libricino realizzato nel mio comune, in collaborazione con un'associazione e poi distribuito nelle scuole proprio sul tema del ciclo dell'acqua.

E' stato pubblicato nel 2004 e questa è l'immagine di Martina la giocciolina (così l'avevo chiamata io)... La Goccia Lina somiglia molto alla mia, di goccia... Ma non potrebbe essere altrimenti visto che una goccia non può avere una forma di molto diversa da quella che ha!
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Goccia Lina e il ciclo dell'acqua - Goccia Lina e il fiume sotterraneo
Stella Bellomo
Lineadaria Editore
15.00 euro

mercoledì 21 settembre 2011

Le storie delle fate (AA. VV.)

Ci sono fate di ogni tipo: piccole e grandi, mingherline e cicciottelle, dolci e birichine, timide e chiacchierone... ce n'è anche una che assomiglia a te!

Le storie delle Fate è un libro nuovo di zecca, comprato (e non era un acquisto previsto o programmato) ieri pomeriggio per accontentare la mia bimba che si è dimostrata molto brava su più fronti: la scuola, i compiti, l'organizzazione del suo tempo, la gestione di una situazione un po' particolare che la riguarda. Brava, una brava bambina. Una bambina di cui sono tanto orgogliosa! Una bambina che, però, di sera, fa fatica ad addormentarsi da sola perchè dice di avere paura del buio e di temere di fare brutti sogni.
Le fatine l'hanno aiutata un bel po' e ieri sera, dopo aver letto al storia di Brillina, la fatina delle stelle, la mia principessina mi ha chiesto di lasciarle la luce accesa ma di lasciarla dormire da sola, nella sua stanza. E così è stato. Un piccolo incantesimo di una fatina? Perchè no? Un pizzico di magia - reale o immaginaria che sia - non può che far bene a grandi e piccini....

Il libro è piuttosto compatto, somiglia ad un diario di scuola nelle sue dimensioni. Ha una copertina rosa con una sovracopertina in cartoncino lucido ed inserti glitterati, proprio come meglio si conviene ad un libro che parla di fatine.

Le storie proposte sono quattro e sono le storie di quattro simpatiche fatine: Mirtilla Fatina del Bosco, Perla Fatina del Mare, Primula Fatina dei Fiori, Brillina Fatina delle Stelle.
Il libro è davvero magico. Eh si, perchè oltre a narrare le avventure delle quattro fatine - ognuna nel suo ambiente naturale - offre molti altri spunti.


Noi abbiamo iniziato da Brillina. Ebbene, dopo la sua avventura "stellare", abbiamo trovato l'invito ad effettuare un'attività stando con il naso all'insù, guardando le stelle in una notte di cielo sereno. E poi spiegazioni inerenti alla sua bacchetta magica ed un approfondimento in fatto di stelle con l'indicazione dei segni zodiacali. Poi si passa alle pagine in cui sono proposti incantesimi e formule magiche con filastrocche molto simpatiche. Tra queste ne abbiamo trovate due della buonanotte che hanno fatto proprio al caso nostro.

Andando avanti si arriva a fare la conoscenza delle amiche di Brillina: si tratta di fatine che vengono presentate con una scheda individuale che ne illustra caratteristiche, segni particolari, colore preferito, gusti... Un modo simpatico per conoscere altre fatine!

Visto che Brillina è la fatina delle stelle, l'approfondimento sui segni zodiacali è quello più pertinente. Per le altre fatine, invece, si offre al piccolo lettore (piccola lettrice, visto che è un libro prettamente femminile... anche se non c'è niente di male se a leggerlo è un bimbo!) una panoramica sui rispettivi ambienti: il bosco e gli animali del bosco, il mare e gli animali marini, i fiori e le quattro stagioni. Le fatine hanno le sembianze di bambine comuni: non sono snellissime, altissime, bellissime, luccicosissime... Sono bambine come tante altre ed hanno dei doni particolari... Un po' come avviene in ogni bambino: ognuno ha qualche cosa di speciale che lo distingue dagli altri, un dono speciale che va valorizzato, proprio come avviene alle fatine del nostro libro.

Le storie sono un po' più lunghe di quelle pensate per bambini piccoli piccoli: richiedono una soglia di attenzione maggiore proprio per via del fatto che si tratta di storie ben strutturate, con frasi piuttosto ricche dal punto di vista grammaticale.

Il libro conta quasi 250 pagine molto colorate e ben illustrate. In copertina non è indicato alcun autore visto che, in realtà, ne sono più d'uno: Mariagrazia Bertarini (Perla, Primula Brillina), Silvia D'Achille (Mirtilla). Le illustrazioni sono di Marga Biazzi (Brillina), Maria Grazia Boldorini (Mirtilla), Marina Marinelli (Primula), Sterfania Piazza (Perla). Tutte donne. Un po' fate anche loro visto che dalla loro fantasia sono nati personaggi così magici. Le illustrazioni nelle schede delle fate sono di Marga biazzi, elaborazione al computer di Sansai Zappini. Le illustrazioni restanti sono di Tony Wolf... non una fatina ma... che dite?... un magico folletto? ;-)
Gli altri testi presenti nel libro sono di Silvia D'Achille con progetto grafico di Romina Ferrari.
Insomma, un gran lavoro di squadra, ecco perchè non sono indicati autori in copertina (almeno credo).

Io l'ho preso in libreria, dopo aver passato una buona mezz'ora in quel posto con mia figlia che quasi non riusciva a stare dietro a tutto ciò che c'era da vedere, da ammirare, da toccare... Ho visto, però, che on line era disponibile ad un prezzo più basso. Pazienza... noi ci abbiamo aggiunto il gusto di passare un po' di tempo in libreria... il che non guasta!

Alla mia bimba il libro è piaciuto molto. E chissà che non sia stata davvero la fatina Brillina ad usare la sua bacchetta magica sulla mia bimba per farle acquistare quella serenità che le è servita per addormentarsi da sola? Ma si... Io un po' ci credo...

E voi? Ci credete alle fate?
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Le storie delle Fate
AA. VV.
Dami Editore
12.50 euro

lunedì 19 settembre 2011

Love trainer (Julia Llewellyn)

Perchè per recuperare la forma fisica ci si affida ad un body trainer e per trovare equilibrio in amore non ci si può affidare ad un love trainer? Se lo chiede Katie, una trentenne loondinese che, in difficoltà sul fronte lavorativo, un lavoro se lo inventa.
E lo fa cercando di mettere a frutto ciò che ha passato personalmente nella sua vita privata. Diventa una love trainer e dispensa consigli su come "addestrare" il proprio partner. Il termine non è sbagliato, è pertinente al 100% visto che applica una teoria secondo la quale gli uomini (i suoi servizi di love trainer vengono prestati per lo più a donne in difficoltà nella propria sfera sentimentale) sono paragonabili a dei cani. Anche loro vanno addestrati e trova che le regole che valgono per gli amici a quattro zampe siano perfettamente calzanti anche per gli uomini. Il tutto, secondo il concetto per il quale la donna deve saper diventare "capo branco" e farsi rispettare.
Insomma, Love Trainer è una lettura leggera, di quelle che sono consigliate sotto l'ombrellone, per una pura evasione. Niente di più.

Katie, a dire il vero, inizia la sua carriera come donna delle pulizie. Un impiego che è frutto di un grande equivoco e che la porterà nella vita di Rebecca: un'agente letteraria abituata a frequentare ambienti di un certo livello, con una casa chic ma perennemente in disordine. In questo ambiente Katie conoscerà anche le amiche di lei e pian piano ognuna si renderà conto di avere una vita sentimentale molto vicina al fallimento... tanto da avere bisogno di una love trainer, ciò che Katie si troverà a fare prima con Rebecca e poi... per mestiere!

Se mi è piaciuto? Bhè, non è uno dei generi che preferisco ma ogni tanto cambiare genere non può far male. Ciò che mi è piaciuto meno è stata quella sensazione di confusione che ho avvertito in alcuni passaggi: tanti i personaggi che entrano in scena, vite frenetiche, situazioni che mi hanno un po' spiazzata.... Tutto sommato, però, l'ho letto con interesse per cercare di capire come andasse a finire la storia della "love trainer", se i suoi consigli sarebbero andati a buon fine e che risvolti avrebbe avuto la sua vita personale.

L'ambiente che viene descritto è un ambiente a cinque stelle, fatto di abiti firmati, di inviti tutti lustrini, di donne di servizio, sesso sfrenato e quando capita (anche se questo discorso non vale per tutti i personaggi) oltre che di uso disinvolto di droghe... Un ambiente che non mi si addice affatto ma che, per la tipologia di romanzo, è stato ben scelto.

Tra le persone "normali", quelle che non arrivano alla fine del mese, che hanno pargoletti in giro per casa a cui cambiare i pannolini, quelle che fanno il doppio lavoro per potersi pagare una seduta dall'estetista... bhè, chi tra queste persone "normali" potrebbe pensare di pagare una "love trainer"? Qualcuna che ti dica di snobbare il tuo uomo per "addomesticarlo"? Di non farti sentire per qualche giorno prima di rispondere ad un sms e tutto il resto? Solo in un ambiente patinato un personaggio così avrebbe potuto far breccia.

Tutto sommato, poi, non è che la love trainer dica niente di nuovo: come dice lei, la "love trainer dice ciò che le amiche pensano ma che non si sognerebbero mai di dirti in faccia!".

Da uno a dieci darei 6 come voto a questo libro. Consigliato a chi ama il genere spensierato e a chi fosse curioso di capire cosa voglia dire, in pratica, essere una "love trainer".

E voi che ne dite? Siete proprio sicure che una "love trainer" non possa fare anche al caso vostro? Che ne dite dell'idea che gli uomini vadano "addestrati" come i cani? Io onestamente la trovo un po' eccessivo anche se, a ben guardare, ci sono alcuni aspetti che calzano a pennello... lascio a chi volesse avventurarsi nella lettura del libro scoprire quali...
E poi, chi dice che non ci siano anche donne da "addestrare"? Nel libro Katie ne fornisce anche una prova.

Ps. il libro mi è stato prestato da un'amica - ma avevo letto anche la recensione di Chiara in merito - e quando me l'ha dato ha arricciato il naso e mi ha detto: "...arriverai ad un certo punto e ti annoierai"... Devo dire che non mi sono poi annioata così tanto... anzi! A giudicare dalla smorfia della mia amica mi ero immaginata chissà quale noia... Invece no, dai... E' anche divertente!
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Love trainer
Julia Llewellyn
Mondadori
17.50 euro

venerdì 16 settembre 2011

E io dove stavo? (M. Manning - B. Granstrom) - Venerdì del libro

Oramai non ho più dubbi. L'argomento che più incuriosisce ed affascina i miei bimbi è quello della nascita. Chiedono continuamente informazioni, restano ad ascoltare a bocca aperta e poi raccontano come immaginano la loro nascita facendo ulteriori domande laddove qualche cosa non gli suonasse bene.
Visto che si tratta di un argomento che non è facile da spiegare ai più piccoli, quando in biblioteca ci siamo imbattuti nel libro "E io dove stavo?" non ci abbiamo pensato su e l'abbiamo preso senza titubanze. Mia figlia l'ha sfogliato con estrema attenzione già in macchina, durante il ritorno a casa. Poi è iniziata l'analisi più approfondita con tanto di lettura da parte della mamma delle tante informazioni in esso contenuto ed anche spiegazione delle relative immagini.

E' un libro pensato per piccoli lettori dai tre anni in su e trovo che sia un ottimo strumento per mamma e papà affinchè possano rispondere in modo adeguato alle domande dei loro piccini in merito.

Tutto è cominciato da un abbraccio molto affettuoso tra mamma e papà...

Così il racconto ha inizio: la magica storia del concepimento viene proposta in modo semplice ma fedele alla realtà, con tanto di termini specifici come spermatozoi, ovulo, placenta, cordone ombelicale e tutto il resto. E devo dire che i miei bimbi, anche se all'inizio un po' interdetti davanti a termini così strani, hanno ascoltato - ed ogni volta continuano ad ascoltare - con estremo interesse. Dalla fecondazione alla gravidanza fino al parto ed anche a ciò che accade dopo: un bel libro, fatto bene, semplice ed efficace.

Mi è piaciuto talmente tanto che, pur avendo avuto quello trovato in biblioteca, l'ho comprato per averlo sempre in casa.
E' uno di quei libri che, assieme ad altri dello stesso genere, affascinano i piccoletti di casa. E' già capitato qualche cosa di simile con il libro Lo sai come nascono i bambini?, che però è strutturato come un fumetto. Di recente è capitato anche con Il grande libro pop-up del corpo umano: qui c'è una sezione dedicata alla nascita ma anche tutto il resto affascina i miei bimbi. Con il pop-up, poi, ancora di più!

Le illustrazioni aiutano a spiegare i concetti che sono espressi in modo discorsivo e nelle varie pagine ci sono dei bimbi che fanno domande sull'argomento: un po' come avviene in casa mia. Domande che poi stimolano la risposta, precisa e allo stesso tempo semplice da capire. Il libro, anche in questo, è pensato in linea con ciò che accade nella realtà: bambini curiosi che si rivolgono ai grandi per capire come stanno le cose.

Ci è sembrata una segnalazione adatta per questo Venerdì del libro di HomeMadeMamma: spesso non si sa come rispondere alle domande dei nostri piccoli, soprattutto su un tema delicato come il concepimento e la nascita. Questo libro può dare una mano alle mamme e ai papà e sarà di sicuro gradito ai piccoli curiosoni che impareranno a relazionarsi con l'argomento in modo naturale e sereno.
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E io dove stavo?
Mick Mannig - Brita Granstrom
Editoriale Scienza - collana Bello da sapere
12.90 euro

mercoledì 14 settembre 2011

La donna che si immerse nel cuore del mondo (Sabina Berman)

La donna che si immerse nel cuore del mondo è un libro che mi è stato suggerito da un'amica lettrice del mio blog. Un'amica che ringrazio visto che mi sono trovata tra le mani un libro molto particolare e toccante.

E' Karen che scrive il libro: una quarantenne - o poco più - che racconta la sua storia.
Karen è autistica. E' la signorina Diversamente Abile. Così la chiamavano in molti.
La sua storia ha inizio quando la zia Isabelle eredita il tonnificio di famiglia. Assieme agli immobili - abitazione compresa - eredita anche lei, la piccola Karen. La "cosa": così viene chiamata la piccola. Abbandonata a se stessa, incapace di relazionarsi con gli altri, ridotta ad uno stato che l'avvicina molto ad un animale.
La zia non si lascia intimorire e cerca di educarla ai rapporti umani. Vuole insegnarle ad essere "un'umana".
Inizia il cammino di Karen. Un cammino lungo il quale a fronte dei suoi limiti dettati dall'autismo emergono notevoli caratteristiche fino a quel momento anche a se stessa sconosciute. Quella "cosa" che non era nemmeno in grado di parlare mostra un'intelligenza superiore ed una sensibilità unica.
Karen è molto particolare: non ama il contatto fisico, ha un rapporto molto diretto con la realtà. Diretto e crudele a volte. I suoi discorsi sono sempre strettamente legati alla realtà ed anche quando viene chiamata "signorina Diversamente Abile" la cosa non la disturba affatto perchè sa che quella è la realtà.
La zia si mette d'impegno ad educare la bambina e la iscrive anche ad una scuola frequentata da giovani in difficoltà. La descrizione che Karen fa delle persone che stanno accanto a lei in classe è cruda e molto efficace... Presto la zia porterà via la bambina da quella scuola, le impartirà personalmente lezioni e l'aiuterà a crescere. Il tutto senza mai mancare di rispetto alla sua diversità. Sa che la bambina prima, la ragazza poi è diversa dagli altri. Così come ha che ha un grandissimo potenziale. La zia ha molta fiducia in lei fino ad affidarle un ruolo di gran responsabilità che, tempo dopo, la porterà a prendere una decisione che darà una svolta al suo modo di fare e al suo modo di essere.

Non voglio dire altro sulla storia che va letta e assaporata. Qualche parola sullo stile di scrittura. L'autrice permette che sia Karen a scrivere il libro. E lo scrive come una persona autistica potrebbe fare. Ecco, dunque, che i dialoghi senza virgolette, gli incisi che evadono dal discorso principale, l'uso di un linguaggio quasi infantile rendono il libro molto originale e davvero efficace. E' come se il lettore riuscisse, pagina dopo pagina, ad immedesimarsi in Karen vivendo le sue stesse sensazioni, le sue paure, le sue convinzioni.

Non conoscevo l'autrice - Sabina Berman - ma devo dire che quello che inizialmente mi sembrava un libro sconclusionato - fino a che non si entra nella storia non si riesce a capire il perchè di uno stile di scrittura di questo tipo - alla fine mi ha molto colpita. Libro molto originale. Storia particolare e messaggio profondo.

Il perchè del titolo lo lascio scoprire a chi vorrà leggere il libro. Mi limito a dire che è un romanzo che merita di essere letto.
A differenza di altre letture a cui mi sono dedicata, questa volta mi è capitato di avere il bisogno di sottolineare alcune frasi, fare le classiche "orecchie" alle pagine... Non lo faccio mai tranne che nei casi in cui c'è qualche cosa che mi colpisce particolarmente. Stavolta è stato così.
Karen assume pian piano consapevolezza di se. Ha un rapporto molto particolare con la natura così come molto particolare è il suo rapporto con gli "umani" - così li chiama, dando così l'idea di non riconoscersi in loro - ma ha anche un rapporto molto schietto con se stessa: è molto lucida nel giudicarsi e non la spaventa il fatto di essere la "signorina Diversamente Abile". Sono gli altri ad essere strani ai suoi occhi. E con la sua semplicità, con il suo modo infantile di porsi agli altri, si mostrerà capace di grandi cose.

Dal libro:

Vedendo che non mi muovevo, venne a prendermi per il gomito e mi trascinò nel suo circolo di umani. Ma Io, chiusa nella mia tuta da sub, ero molto lontana.
E lì, vicino a loro però distante, mi resi conto che sarebbe stato così per sempre. Sarei stata vicina agli umani, però distante.

Dopo tante parole e 25 pagine, Cartesio scrisse che la felicità è una cosa che ha a che fare con i sensi. Vedere, sentire, toccare, annusare, assaggiare con la lingua: è quella, la felicità. Dopo, Cartesio ha scritto tante altre pagine piene di parole, ed è un peccato, perchè era già arrivato alla verità a pagina 25.

Ora che lo scrivo, mi rendo conto che 3 anni possono sembrare troppi, per pensare un'idea sola, ma non ho mai detto di non essere mentalmente lenta.
***
La donna che si immerse nel cuore del mondo
Sabina Berman
Mondadori - Strade blu
17.50 euro
254 pagine


martedì 13 settembre 2011

Il segreto di Luca (Ignazio Silone)

La ricerca della giustizia. L'omertà. L'amore. Sono i temi che vengono sviscerati da Ignazio Silone nel libro Il segreto di Luca in quella che mi è sembrata una storia di ordinaria ingiustizia. Anche se, va detto, è una storia particolare.

L'ho acquistato di recente malgrado mi fosse familiare - se non altro di fama - da tanto tempo. E come spesso accade con i classici da me a lungo ignorati o sottovalutati, devo dire che mi è piaciuto. Ho comprato un'edizione nuova, di quest'anno, nella collana Grandi Tascabili Economici Newton per un prezzo di copertina di sette euro che, per via degli ultimi sconti d'agosto su una libreria on line, si sono ridotti a poco meno di cinque quattro euro. Ora sconti di questa portata restano solo un ricordo viste le novità introdotte a livello normativo circa i prezzi dei libri venduti on line! Peccato!

Ho saltato a piè pari l'introduzione di Giulio Cattaneo: non me ne voglia (tra l'altro se non ho capito male è scomparso lo scorso anno), ma salto sempre le introduzioni soprattutto se lunghe e molto articolate. Mi piace scoprire da sola le storie ed il messaggio che è nascosto tra le righe per cui evito anticipazioni di qualsiasi genere.

Nella copertina ho trovato scritto "edizione integrale" che si è snodata in 152 pagine. Non molte, lette nel corso dello scorso week end.

Luca è un ergastolano che torna in libertà dopo quaranta anni di ingiusta prigionia. E' stato condannato all'ergastolo per un crimine non commesso. Al processo non si è difeso e non ha voluto che si testimoniasse in suo favore. In paese tutti sapevano della sua innocenza ma nessuno - o, comunque, pochissimi, conoscevano davvero la sua storia e ciò che era celato sotto ai suoi gesti, a volte sconsiderati.
Torna dopo aver ottenuto la grazia: la giustizia non ha ammesso di aver sbagliato, non è tornato libero per via dell'ammissione di una condanna ingiusta ma a lui poco interessa.
Libero, torna nel suo paese d'origine dove non trova un ambiente cambiato dal passare del tempo, trova giovani che non sanno nulla della sua storia e vecchi che fanno finta di non sapere pur ricordando alla perfezione quanto accadde 40 anni prima.
Una storia maledetta. Un processo maledetto. Una condanna maledetta. Ma nessuno è disposto ad ammettere che c'erano i termini per dimostrare la sua innocenza e preferiscono non parlare della faccenda.

Negli stessi giorni in cui Luca viene liberato arriva in città Andrea Cipriani, accolto come un eroe per via delle sue vicissitudini politiche. Andrea è figlio del migliore amico di Luca: morto suo padre, Andrea dimostra di essere molto più attaccato a Luca di quanto egli stesso possa pensare. Da bambino aveva aiutato la madre di lui, Teresa, a scrivere lettere al figlio segregato in prigione e visto che lei era analfabeta le leggeva anche le lettere che dalla prigione le arrivavano. Ecco, dunque, che Andrea conosce Luca molto più di quanto egli possa pensare e prende a cuore la sua storia.
Cerca di fare chiarezza e fare in modo che si possa avere una volta per tutte giustizia, giustizia vera. Quella che riconosca l'innocenza di Luca.

La storia ha Luca Sabatini come protagonista ma anche Andrea Cipriani: sarà lui che scaverà nel passato e permetterà anche al lettore di capire ciò che è stato e fare chiarezza attorno ai tanti perchè che popolano la storia di Luca.

E' una storia di ingiustizia con relativa ricerca della verità, anche se a posteriori.
E' una storia d'amore. Un amore proibito, appassionato, sconosciuto ai più... Anche se i più immaginavano, credevano di sapere e condannavano senza possibilità di appello.

La scrittura è scorrevole ed efficace.
Molto bella anche la copertina che propone la figura di due uomini in controluce, intenti - così sembra - a discutere in modo piuttosto intenso.

Il racconto viene proposto sottoforma di indagine retrospettiva rispetto ad un delitto per il quale Luca Sabatini è stato ingiustamente accusato. Vengono tracciate le linee di valori morali che spesso passano in secondo piano. E viene svelata la magia di una forte storia d'amore che porta il protagonista a rassegnarsi alla prigione senza opporsi.

Un bel libro. Lo consiglio.
***
Il segreto di Luca
Ignazio Silone
Grandi Tascabili Economici Newton
7.00 euro

lunedì 12 settembre 2011

Grande Libro pop-up del Corpo Umano (J. Maizels - W. Petty)

Quella di oggi è stata una giornata speciale per i miei bimbi: la principessa di casa ha varcato la soglia della Scuola Primaria per la prima volta mentre il piccoletto è tornato nella sua Scuola per l’Infanzia dove frequenta il secondo anno. Giornata emozionante, qualche lacrimuccia e… una sorpresa al ritorno.

In mattinata, infatti, è arrivato il pacco di libri che aspettavo dopo il mio ultimo ordine su Amazon.it a prezzi ribassati (sob… ora non sarà più possibile averne di sconti così consistenti!). Ed è arrivato giusto giusto un bel regalo per i miei bimbi, ordinato sperando che arrivasse in tempo, così come è stato: si tratta del Grande Libro pop-up del corpo umano. Un libro che prende vita tra le mani dei piccoli lettori – è consigliato per bambini dai 5 anni in su ma il piccoletto, che cinque anni ancora non li ha – ha comunque gradito un bel po’. Le pagine non sono molte ma sono ricchissime di informazioni e di immagini che prendono letteralmente vita visto che, come ogni pop-un che si rispetti, ci sono finestrelle da aprire, supporti da ruotare, e parti del corpo umano che escono fuori dal libro… Avreste dovuto vedere la loro faccia quando sono arrivati alla pagina dello scheletro e se lo sono trovato davanti con quel sorriso scheletrico e tutto il resto!

Come primo impatto ci siamo divertiti a guardare le figure, a toccare, aprire, a far scorrere il cartoncino ed io ho cercato di dare una spiegazione molto terra terra di ciò che vedevamo e toccavamo. Pian piano approfondiremo anche la lettura.

Sono fornite moltissime informazioni sparse nei punti più impensabili: davvero tante informazioni di cui fare tesoro. Si parte dal concepimento per arrivare a capire come funziona l’intestino, i denti, le ossa, i muscoli e tutto il resto. Anche se pensato per bambini piccoli ci sono dei termini “tecnici” che magari possono suonare strani agli orecchi

dei piccoli. E’ il caso, ad esempio, della bile, della trachea, del diaframma e così via discorrendo. Termini che non possono mancare in un libro che vuole spiegare – anche se in modo semplice, il più semplice possibile – come funziona il corpo umano. Perché i piccoli lettori sono, è vero, dei bambini, ma su certi argomenti meritano di sapere le cose come stanno e non si devono inventare storielle… magari all’inizio saranno un po’ stupiti ma ben presto impareranno ad avere familiarità sia con i termini che con il loro corpo in quanto macchina perfetta.

Stamattina la mia bimba, prima di entrare in classe, mi ha detto che il cuore le batteva veloce veloce…

E poi ha simulato, con le dita della mano, il cuore che si stringe e si allarga per pompare sangue e, di conseguenza, battere: mi aveva chiesto tempo fa come facesse a “fare rumore”, il cuore, e le avevo spiegato che si contraeva e si rilassava facendole vedere con le dita qualche cosa che si chiudeva e si riapriva… Se n’è ricordata e mi ha fatto vedere il movimento delle dita della mano in modo veloce, per farmi capire che i suoi battiti erano accelerati. Tornata a casa abbiamo cercato il cuore nel suo nuovo libro per capire meglio come funzionasse! Devo dire che è stato un gran successo.

E’ un prodotto pubblicato da Editoriale Scienza in accordo con Walker Books Limited (London). E’ un bel libro ma va trattato con cura perché basta essere un po’ meno delicati del solito per rovinare i meccanismi del cartoncino e pregiudicare il funzionamento del pop-up. Trovo che sia un ottimo libro, molto utile per avvicinare i bambini ad aspetti scientifici che possono essere ben resi anche con un linguaggio e con strumenti pensati a loro misura. Ottimo anche come regalo: se lo regalassero ai miei figli io lo apprezzerei!

E poi, i pop-up ci piacciono molto: ne abbiamo uno sulle città ed ora con questo sono due. Gli altri che sono passati per casa nostra sono meno complessi di questi due e per lo più si limitano a delle finestrelle. Diversi ne abbiamo presi in biblioteca.

***

Grande libro pop-up del Corpo Umano
Jennie Maizels - William Petty
Editoriale Scienza
19.90 euro

venerdì 9 settembre 2011

Pronta per la scuola! (Z. Gursel) - Il venerdì del libro

Alla vigilia dell'inizio dell'anno scolastico che vedrà impegnati tutti e due i miei bimbi (anche se in scuole diverse, a differenza dell'anno scorso) abbiamo pensato di proporre, per questo Venerdì del Libro di HomeMadeMamma un libro a tema.
Pronta per la scuola è un bel libro Lapis Edizioni che racconta le avventure di Camilla Millecuori, una bimba di quattro anni che non sempre ha voglia di svegliarsi e andare a scuola.
Bisogna trovare un modo per risolvere il problema: Camilla inventa ogni mattina una nuova storia e, appena si sveglia, chiedendo che tempo fa, diventa un'avventuriera senza paura, pronta ad affrontare ogni giorno una storia fantastica.
Si tratta di un libro cartonato che propone, al suo interno, delle pagine particolari. Su quella di sinistra niente di particolare ma quella di destra è una pagina doppia. La storia è scritta sul risvolto della pagina e quando la si apre compare un'illustrazione a pagina doppia che rende l'idea dell'avventura che Camilla di appresta a vivere ogni mattina andando a scuola.

Ovviamente si tratta di avventure immaginarie ma grazie ad esse Camilla trova la voglia di alzarsi, prepararsi ed uscire da casa avviandosi verso la scuola. Grazie alla sua fantasia e alla collaborazione della sua famiglia, diventa tutto più bello e avventuroso.
I testi sono di Zeynep Gursel e le illustrazioni - molto graziose - sono di Ursula Bucher. Camilla è molto simpatica, con tutte quelle lentiggini sul faccino rotondo ed i capelli sempre un po' scompigliati. Una piccola studentessa che piace ai miei bimbi.
Noi l'abbiamo preso in biblioteca, non sono indicati i numeri di pagina - probabilmente per via della pagina doppia - e si presenta bene. Anche se la bimba ha quattro anni e si prepara ad andare alla scuola materna credo che il messaggio lanciato possa essere adatto a tutti i bimbi che si stanno preparando ad andare a scuola.

Peccato solo che una volta arrivati in classe dovranno abbandonare la loro fantasia e tornare con i piedi per terra davanti alla lavagna, ai quaderni ed ai libri. Ma la scuola è così per tutti, chi prima chi poi!
***
Pronta per la scuola!
Zeyeneg Gursel illustrazioni U. Bucher
Edizioni Lapis
13.00 euro

martedì 6 settembre 2011

Il linguaggio segreto dei fiori (Vanessa Diffenbaugh)

Bello. Bel libro. L'ho letteralmente divorato, approfittando tra l'altro di una domenica piovosa con i bimbi impegnati a giocare in casa e l'ho letto in pochissimi giorni. Il libro "Il linguaggio segreto dei fiori" di Vanessa Diffenbaugh non mi ha delusa. In questo caso tutto il tam tam che è stato provocato attorno alla sua uscita non è corrisposto ad una delusione.

L'ho avuto in prestito da un'amica e nella mia versione la copertina ritrae una ragazza con in mano lo scatto di una polaroid che ha catturato l'immagine di un Tulipano (dichiarazione d'amore nel linguaggio dei fiori). Preciso questa cosa perché sapevo che sarebbe stato pubblicato con quattro copertine diverse ed ogni lettore avrebbe potuto scegliere quella che avrebbe fatto al caso proprio. Ebbene, io non ho potuto fare nessuna scelta visto che l'ho avuto in regalo ma la copertina dell'edizione che ho letto io non è nessuna delle quattro che sono state proposte in Italia: Buganvillea (passione), Camomilla (forza nelle difficoltà), Gerbera (allegria) e Rosa (grazia, eleganza) sono le quattro copertine annunciate per l'edizione italiana ma sulla mia edizione non c'è nessuno di questi fiori bensì un tulipano. Probabilmente, trattandosi di una ristampa (la prima... ma so che ne sono seguite altre in pochi mesi) si è pensato ad una quinta copertina.

La protagonista è Victoria, una ragazza che nel giorno del suo diciottesimo compleanno se ne va dalla Casa di Accoglienza in cui ha passato gli ultimi dieci anni, dopo una serie interminabile di tentativi di affido a decine di famiglie. Ora è maggiorenne e, come sapeva da tempo, dovrà imparare a cavarsela da sola e trovarsi un lavoro che le permetta di vivere, avere una casa, mantenersi. Inizia per lei una nuova vita che la porterà ai margini della società, a vivere da barbona fino al momento in cui non le si apre uno spiraglio con un lavoro da fiorista presso un negozio... L'unico luogo in cui si sente al sicuro, in cui si sente se stessa è un parco pubblico di Portero Hill, a San Francisco. Vi ha piantato lei stessa dei fiori in un angolino e si sente a casa sua...

Victoria è un personaggio complesso che si porta addosso i segni di un'esistenza difficile. Bambina ribelle, non ama il contatto fisico, ha spesso reazioni violente e comportamenti che la portano ad essere allontanata da tutte le famiglie in cui l'assistente sociale tenta di farla accogliere. Non ama parlare e conosce il linguaggio dei fiori tanto che si esprime proprio usando i fiori: il suo, però, è un linguaggio pressoché sconosciuto e sono in pochi coloro che riusciranno a comunicare con lei in quel modo.

La psicologia del personaggio rende molto bene l'idea: le sue contraddizioni, i suoi momenti di serenità - molto rari rispetto a quelli in cui regna la paura ed il senso d'inadeguatezza - le sue doti nascoste permettono al lettore di affezionarsi al personaggio seppur con i suoi evidenti difetti.

Il libro è strutturato in un doppio binario narrativo: viene proposto il racconto al presente della vita di Victoria, dal momento del suo diciottesimo compleanno in avanti, alternato però ai ricordi dell'infanzia. In particolare ai ricordi legati all'ultima sua esperienza con una potenziale famiglia adottiva composta da una sola persona: Elizabeth. Un rapporto che segnerà per tutta la vita la piccola Victoria prima e la donna che diventerà poi.

I personaggi che interagiranno con lei, coprotagonisti di una storia intensa dall'inizio alla fine, sono diversi, ognuno con una storia da raccontare (almeno i principali) ed ognuno capace di lasciare il segno nella vita della giovane ribelle.

Elizabeth, Grant e Renata - rispettivamente la potenziale madre adottiva di quando Victoria aveva dieci anni, suo nipote e la fiorista che darà lavoro a Victoria - sono personaggi che hanno molto da dare al lettore e alla protagonista. Lei non se ne rende conto subito ma con il tempo, commettendo degli errori e pagando per gli errori commessi.

Tutto il libro è poi incentrato sul linguaggio dei fiori: l'autrice, prima, e Victoria poi, effettua una ricerca meticolosa di quel linguaggio che resta sconosciuto ai più. Si capisce che c'è sotto una seria operazione di documentazione ed è bello scoprire come piccoli gesti, la scelta di un fiore piuttosto che di un altro, possano avere un significato molto più profondo di quello legato al semplice dono o omaggio floreale.

Ammetto di essermi fermata a riflettere, di tanto in tanto, sui fiori che hanno fatto capolino nella mia vita: il giorno del mio matrimonio così come in occasioni particolari e mi sono anche interrogata sul loro significato. In questo Victoria mi ha aiutata visto che in coda al libro è proposto il suo dizionario. Nel libro lei lo realizza con tanto di foto di ogni specie e ne indicate le caratteristiche in modo minuzioso mentre in coda al libro sono proposti il nome comune, il nome scientifico ed il significato. Un gran lavoro di ricerca, non c'è che dire.

La storia è piuttosto complessa e non voglio accennare alcun dettaglio per non togliere il gusto della lettura. Mi limito a dire che il comportamento della protagonista è a volte irritante, incomprensibile ma che fondamentalmente emerge sempre quel disagio che è collegato all'esistenza di una bambina cresciuta senza amore e che l'ha trasformata in una donna convinta di essere incapace di amare proprio perché nessuno le ha insegnato a farlo. Una consapevolezza che porterà Victoria ad imporsi dei limiti che a volte irritano.

Alla pubblicazione del libro è corrisposta anche la messa on line di un sito dedicato - www.illinguaggiosegretodeifiori.com - in cui viene proposto il dossier dei servizi sociali su Victoria, il suo personale dizionario dei fiori ma anche qualche altro dettaglio.

Segnalo, in coda al libro, proprio come proposto ne "Il profumo delle foglie di limone", un'intervista con l'autrice. Vanessa Diffenbaugh è un'autrice emergente e devo dire che il suo esordio è stato al di sopra delle mie aspettative (forse anche delle sue).
Il finale sulle prime mi è sembrato un po' affrettato (vedevo ancora parecchie pagine da leggere ed ero certa che non fossi arrivata alla fine) ma poi mi sono resa conto che qualsiasi altro finale mi avrebbe delusa... E le pagine che restavano erano occupate dal dizionario e dall'intervista all'autrice!

Da libro:
"Non mi fido, come la lavanda,
mi difendo, come il rododendro,
sono sola, come la rosa bianca, e ho paura. E quando ho paura, la mia voce sono i fiori"
-
"Ti ricordi la mattina del nostro primo incontro?" chiese Renata. "Quando ti presentasti alla porta del negozio, in cerca di lavoro, e poi tornasti qualche ora dopo con la prova di ciò che sapevi fare? Mi porgesti quei fiori come se dovessi scusarti, anche se non avevi fatto niente di male, anche se la tua composizione era la più vicina alla perfezione che avessi mai visto. In quel preciso momento capii che ti sentivi indegna e imperdonabile".


Ps. mentre leggevo le ultime pagine del libro in giardino, con mia figlia, la piccina si è avvicinata con un fiore rosa in mano. Mi ha detto "...è per te, mamma"... era un fiore di bouganvillea che ho infilato tra le pagine del libro ed è rimasto lì... devo ricordarmi di toglierlo, però, prima di restituirlo alla mia amica. Nel linguaggio dei fiori vuol dire passione... devo stare attenta a non mandare messaggi sbagliati ;-)

***
Il linguaggio segreto dei fiori
Vanessa Diffenbaugh
Garzanti Editore
18.60 euro
333 pagine

domenica 4 settembre 2011

Il profumo delle foglie di limone (Clara Sanchez)

Generalmente non amo leggere libri nel momento in cui vengono lanciati, pubblicizzati come "fenomeni editoriali" o elogiati in modo costante e martellante. Sono molto diffidente rispetto a quelle che ritengo siano campagne promozionali studiate ad hoc per far balzare i libri in testa alle classifiche del momento. Mi piace leggerli in tempi non sospetti, quando sono arrivati lontano dai riflettori. Con Il profumo delle foglie di limone di Clara Sanchez - e a dire il vero lo sto facendo anche con Il linguaggio segreto dei fiori - ho fatto un'eccezione visto che l'ho avuto in prestito da un'amica, assieme ad altri sei libri più datati e di diverso genere.
Bella, molto bella la copertina. Romantica e malinconica al tempo stesso. Azzeccati i colori e dalle belle promesse. Questa è stata la prima impressione.
Avevo evitato di leggere recensioni in merito per non farmi influenzare nella lettura. Mi sono imbattuta (volutamente) solo in un paio di commenti in merito e, tra l'altro, erano contrastanti.

La tecnica narrativa mi è piaciuta: i due protagonisi si alternano nel raccontare situazioni che spesso sono proposte sotto i due punti di vista. Gli stessi accadimenti, o comunque accadimenti consequenziali, raccontati da Julian e da Sandra: lui è un ottantenne scampato al campo di concentramento di Mauthausen, intento a cacciare nazisti; lei è una trentenne incinta di un uomo che non crede di amare come vorrebbe, sola e confusa.
Gli altri sono un gruppo di ex nazisti che vive nell'agio e nella normalità: niente, apparentemente, fa pensare al loro passato fatto di crudeltà e massacri. Niente lo fa pensare agli occhi di tutti ma nulla sfugge a quelli di Julian che è stato indirizzato verso di loro da un amico - Salva - che con lui ha condiviso le pene del campo di concentramento e la "missione" di scovarli, fino all'ultimo e che gli lascia un'eredità molto particolare.

Sandra si troverà immischiata in un a storia più grande di lei e si troverà ad esserne una protagonista importante.

La trama va scoperta leggendo per cui mi fermo qui. Qualche impressione, però, vorrei condividerla.

Inizialmente ho avuto l'impressione che, soprattutto nel caso di Julian, venissero proposte molte ripetizioni che mi hanno un po' annoiata. Poi il ritmo narrativo cresce anche se, a dire il vero, ho sempre aspettato che succedesse qualche cosa che, alla fine, non è successo.

Il tentativo di attirare l'attenzione su un argomento difficile, come quello dei campi di concentramento, della tranquillità in cui i cattivi si possono trovare a vivere senza che la giustizia faccia nulla, la sofferenza che continua a pervadere gli animi anche a distanza di anni, è riuscito. Quello che manca, secondo me, è una svolta che tolga quella sensazione di un racconto che resta appeso senza una vera fine.

Nella descrizione dei personaggi in più punti ho letto qualche forzatura: Sandra che si affida con estrema facilità a degli sconosciuti, che accetta di correre dei rischi enormi senza un apparente motivo. E poi Julian che lamenta sempre di essere vecchio, acciaccato e vicino alla morte ma che viene anche pestato senza riscontrare più di un polso dolorante... E poi i nazisti - la coppia Karin e Fredrik, in particolare, quelli che nel romanzo hanno un ruolo predominante rispetto agli altri - che vengono pedinati quotidianamente e non si accorgono di nulla (o vogliono fare finta di non accorgersene?). Julian che entra ed esce dalle case di questi ex nazisti senza problemi e senza difficoltà, si infila nelle botole, va sgattaiolando a destra e sinistra... Si incontra con Sandra senza che nessuno se ne accorga...

Il finale, poi, mi ha lasciato interdetta. E' come se dopo tante peripezie si registrasse un niente di fatto. Devo dire che mi aspettavo qualche cosa di diverso.

Non ho fatto fatica a leggere il libro. Anzi, devo dire che la voglia di arrivare ad una svolta che - ne ero certa - prima o poi ci sarebbe stata, mi ha indotta a leggere con una certa avidità pagina dopo pagina per poi restare, però, con quell'amarezza che resta quando non si capisce bene a cosa sia servita tutta la storia messa in piedi a fronte di un finale secondo me poco convincente.

Ovviamente si tratta di una mia opinione personale e non intendo bocciare del tutto il libro: credo che le aspettative fossero un po' troppo alte e che ci siano in giro libri più modesti, dal punto di vista della presentazione e del tam tam creato nel mondo editoriale, che emozionano molto di più.

Il libro fa riflettere sulla situazione vissuta, a distanza di anni, da chi ha subito le violenze perpetrate dai nazisti così come fa riflettere sulla situazione di chi quelle violenze le ha messe in atto senza avere rimorso alcuno. Anzi, con la convinzione che sia il resto della società a non aver capito, ad aver sbagliato... Gente che serba ancora, a distanza di tanto tempo e con addosso gli acciacchi dell'anzianità, la volontà di riprendere e portare avanti il progetto di allora.

Non è una lettura che sconsiglio ma rispetto alla quale suggerisco di non farsi troppe aspettative che potrebbero, alla fine, risultare deluse.
***
Il profumo delle foglie di limone
Clara Sanchez
Garzanti editore
18.60 euro

sabato 3 settembre 2011

Apri e leggi la fattoria (Tony Wolf)

Di solito pubblico foto scattate da me in fatto di libri ma questa volta mi sono fatta aiutare scegliendo una foto dalla rete (non me ne vogliano!) perchè non sono riuscita a scattarne una decente.. Ho catturato un'immagine tra pacchetti e sacchetti - è quella che inserisco qui sotto - e onestamente non rende molto. Eh si, l'ho ritratto tra altri pacchetti visto che si è trattato di un regalo di compleanno per un bimbo che va alla scuola per l'infanzia assieme al mio.

A noi piace regalare libri. A me piace regalare libri, soprattutto a bambini. Mi rendo conto, però, che l'effetto che su un bimbo può fare un libro è del tutto diverso da quello che può fare un mostro, un personaggio della tv o un videogioco.
In effetti il nostro regalo stonava un po' tra tanti pupazzi dei cartoni animati e simili ma non ci ho fatto caso.

Apri e leggi la fattoria è un libro di grande formato, cartonato, con pagine pesanti. Non si foglia come un libro comune ma ha due ante laterali che vanno aperte e vanno a formare un unico scenario. Eh si, perchè una volta aperto si apre lo scenario di una fattoria, quello che tra l'altro è anticipato in copertina: sono presenti tutti i personaggi che di solito si incontrano in una fattoria con la particolarità che, per le varie situazioni, inserito su una finestrella, c'è un piccolo libro tematico che approfondisce (non so se con filastrocche o comunque, credo, con brevi testi visto che i libri sono piccini piccini) le varie situazioni come l'alveare, il pollaio, l'orto, il fienile etc.

Fa parte della collana Apri e leggi, Dami Editore e le illustrazioni sono di Tony Wolf. Sono più o meno le stesse che si trovano in altri libri, di collane diverse, aventi sempre a tema la fattoria e illustrate dallo stesso Wolf.

Il libro ha un ingombro di 33 x 36 cm e i librettini che vi sono contenuti sono grandi 9,5 x 7,5 cm. Ovviamente il bimbo va aiutato da un adulto ad apprezzare e leggere un libro così. L'età consigliata per libri di questa collana è 0/5 ed ovviamente si tratta di una fascia d'età in cui i piccoli lettori possono limitarsi a guardare le immagini e per la lettura hanno bisogno di un adulto.

In libreria l'ho trovato a 12,90 euro ma a posteriori mi sono accorta che nelle librerie on line può essere acquistato anche a meno.
Nel momento in cui l'ho scelto, anche tenendo conto di ciò che piace ai miei bimbi e dell'amore che hanno per i libri, ho pensato che potesse essere adatto per un regalino di compleanno. Spero tanto che sia stato apprezzato allo stesso modo in cui l'avrebbero apprezzato i miei.

Sono sempre dell'idea che sia meglio donare un libro ad un bambino piuttosto che un mostro o un gioco superfluo. E credo che i compagni di classe dei miei bimbi dovranno rassegnarsi: regalare libri ci piace proprio!

Voi che mi dite? Regalate libri ai piccoli lettori, magari anche rischiando di vedere il vostro dono meno apprezzato di altri? E agli adulti li regalate? Io qualche volta ho commesso errori clamorosi donando libri che non erano il massimo... con gli adulti è più difficile ma credo che scegliere un libro per un bambino piccolo - vista la varietà che si trova in giro - sia meno problematico.

venerdì 2 settembre 2011

Il teorema della mucca nuova (Laura Zigman) - Venerdì del libro

Quando una mia amica ha dato un'occhiata alla sua libreria, intenta a scegliere qualche libro da prestarmi, ha fatto un sorriso ed ha preso tra le mani Il teorema della mucca nuova. Nel porgermi il volumetto - 214 pagine in tutto con una sgargiante copertina - mi ha detto: "Questo puoi leggerlo quando ti senti un po' così... e cerchi qualche cosa di leggero". Non avevo capito con precisione cosa intendesse con "...quando ti senti un po' così"... ma visto che me lo descriveva come leggero l'ho letto tra due libri più impegnativi, giusto per divagarmi un po'.

Lo propongo per questo Venerdì del libro - iniziativa di HomeMadeMamma - più che altro per tentare di aprire un dibattito sull'argomento portante: il rapporto tra uomo (toro) e donna (mucca). Non sono dei termini che vogliono offendere lui o lei ma i termini di confronto usati sulla base del teorema che è il leit motif del libro: quello che, in pratica, si ritrova nel titolo.

L'autrice parte dalla sua esperienza personale - la sua storia con un uomo e le conseguenze che il fallimento della loro storia hanno portato nella sua vita - per fare una riflessione sulla teoria che sarebbe alla base dei comportamenti dell'uomo che, dopo il corteggiamento e dopo una storia intensa, pian piano si allontana ed abbandona la sua amata. La teoria della mucca vecchia e della mucca nuova.

Il teorema si basa sul cosiddetto effetto Coolidge, conosciuto da veterinari ed allevatori di tutto il mondo ed è frutto di un vero e proprio esperimento.

Nel primo giorno dell'esperimento a un toro venne portata una mucca. I due si accoppiarono.
Il secondo giorno al toro venne portata la stessa mucca, ma questa volta l'accoppiamento non avvenne. Nel terzo giorno al toro venne offerta ancora la stessa mucca, visibilmente travestita, ma di nuovo non vi fu accoppiamento. Il quarto giorno i ricercatori si resero conto che il toro resisteva a ogni tentativo di ingannarlo con stimoli visivi fasulli e decisero di camuffare la mucca in modo diverso: distribuirono il liquido vaginale di una mucca nuova sulla zona genitale della mucca già montata. L'interesse del toro fu momentaneamente ridestato ma neanche in questo caso avvenne l'accoppiamento. Tesi inconfutabile: il toro pretendeva una Mucca Nuova e rifiutava di accoppiarsi per la seconda volta con quella che oramai gli appariva come una Mucca Vecchia.

Ebbene, tale teoria sarebbe anche alla base dei comportamenti degli uomini ch
e, dopo una relazione intima più o meno lunga con una donna, diventa rapidamente insofferente nei confronti di quella che vede come Mucca Nuova...

E' questo, fondamentalmente, l'assunto secondo il quale la protagonista del libro, Jane Goodall, cerca di dare una spiegazione a quanto le è accaduto.
La lettura è ironica e a tratti divertente. Una lettura leggera che porta ad un finale molto "umano".
La protagonista vive momenti di crisi profonda dopo un periodo idilliaco con un uomo che la stava per rendere parte importante della sua vita, scegliendo addirittura un appartamento in cui vivere insieme.
Poi arriva il baratro: viene lasciata e inizia a sentirsi Mucca Vecchia...
Secondo una teoria di questo tipo non ci sarebbero storie destinate a durare. E poi, chi dice che sia solo il toro a volere una Mucca Nuova dopo aver condiviso una storia, anche intima, con una Vecchia? Non ci sono forse anche donne che cercano il Toro Nuovo dopo un po', a fronte di un Toro Vecchio da abbandonare?

La lettura mi ha divertita. La narrazione è particolare: ogni capitolo è introdotto da una massima e vengono poi alternati racconti relativi alla storia di Jane ma anche considerazioni di carattere "scientifico".

* L’effetto Coolidge prende il nome da un aneddoto sull’ex, presidente U.S.A. Calvin Coolidge, in visita con la moglie in una fattoria governativa.
Giunti sul luogo, intrapresero due tour separati.
Quando la signora passò davanti ai pollai, si fermò e domandò all’addetto se il gallo si accoppiasse più di una volta al giorno.
“Decine di volte” fu la risposta.
“Per favore fatelo sapere al Presidente” esclamò la first lady.
Quando il presidente visitò gli stessi pollai e fu informato delle abitudini del gallo, chiese: ”Con la stessa gallina tutte le volte?”
“Oh no, signor Presidente, ogni volta con una gallina diversa”.
Il presidente annuì lentamente, poi affermò: “Riferitelo alla signora Coolidge”.

A questo punto sarei anche curiosa di sentire il vostro punto di vista in merito: Mucche Vecchie... Mucche Nuove... Che ne dite di questa teoria?