venerdì 27 marzo 2015

Il clima che cambia. Cosa possiamo fare noi (R. Luciani) - Venerdì del libro

Sabato 28 marzo viene celebrata in tutto il mondo l'Ora della Terra - Earth Hour. Si tratta di una campagna mondiale lanciata dal WWF attorno al fenomeno dei cambiamenti climatici. In vista di tale appuntamento per questo Venerdì del libro che cade proprio alla vigilia del 28 abbiamo pensato di segnalare un libro della collana Progetti Educativi della casa editrice Giunti.
Si tratta di Il clima che cambia. Cosa possiamo fare noi di Roberto Luciani.

Il libro non è strutturato come una storia, una favola, un racconto ma con fumetti e testi brevi che vogliono spiegare i principi di base del sistema climatico con approfondimenti, illustrazioni e simpatici personaggi. I giovani lettori (ma credo di poter dire lettori in genere... visto che le nozioni fornite, secondo il mio parere, sono utilissime anche per i grandi) sono invitati anche di tanto in tanto a dare delle risposte a degli interrogativi che aiutano a focalizzare le varie questioni trattate. Vengono fornite anche le soluzioni per poter verificare se si è risposto in modo giusto oppure no e a volte la risposa giusta può anche essere più d'una.


Vengono fornite spiegazioni su termini che spesso vengono dati come scontati come la differenza tra clima e tempo. Vengono fornite spiegazioni relative a termini specifici come biosfera o geosfera, equinozio o roccia sedimentaria... Il discorso viene approfondito sotto diversi aspetti e trovo che sia un ottimo strumento di conoscenza grazie anche all'aiuto delle illustrazioni che "sdrammatizzano" (in alcuni casi) concetti che potrebbero essere un po' troppo difficili. 

Dopo aver fatto il quadro della situazione (piuttosto preoccupante... e realistico) si arriva a focalizzare le attenzioni su cosa può fare ognuno di noi, piccolo o grande che sia, per evitare il peggio...

Vengono forniti alcuni concetti chiave come riciclare, spegnere, camminare, abbassare... e poi vengono forniti tutti i chiarimenti del caso. Riciclare i rifiuti, spegnere i dispositivi quando non li si usa come ad esempio schermi e pc, camminare piuttosto che usare l'automobile, abbassare la temperatura in casa.. Questi sono solo alcuni esempi.

Il linguaggio utilizzato è molto comprensibile e... leggere un libro così farà sicuramente bene anche ad un adulto per cui non lo classifico come libro per bambini o giovani lettori. Eh no! Stavolta la scusa del libro per i piccoli non regge... sarà pure pensato per essere comprensibile anche per i lettori più giovani ma i messaggi che lancia sono rivolti a tutti. 

Vengono anche suggeriti degli esperimenti da fare in cucina, utili per capire alcuni fenomeni naturali.

Lo consiglio, senza ombra di dubbio. E non solo alla vigilia dell'Ora della Terra!
***
Il clima che cambia. Cosa possiamo fare noi!
Roberto Luciani
Giunti Editore (Progetti Educativi)
euro 5.50

lunedì 23 marzo 2015

Pezzettino (L. Lionni)

Alla fine ho dovuto recensirlo anche io.
Pezzettino ci è piaciuto tanto così non ho potuto fare a meno di rendere conto della nostra lettura anche se so che si tratta di un gran classico rispetto al quale sono state scritte decine, centinaia di recensioni.

Lo abbiamo letto come lettura della buona notte ed è piaciuto, in particolare, a mio figlio. 

Per chi non lo conoscesse - ma sono certa che saranno in pochi - Pezzettino è... un pezzettino piccino piccino che crede di essere parte di qualche suo amico che, grande e grosso, deve avere per forza perso un pezzettino come lui...

Cerca in lungo e in largo qualcuno che avesse perso un pezzettino, pronto com'era a rimettersi al suo posto ma... nessuno, proprio nessuno sostiene di aver perso qualcosa.

Ad un certo punto, però, si rende conto di essere anche lui composto da tanti pezzettini più piccoli e si rende conto di... essere se stesso, di avere un'identità ed essere così com'è. Lui, così piccolo e insignificante, scopre di avere un'identità al pari di tutti gli altri e di essere anche lui l'insieme di tanti pezzettini più piccoli... cosa che non avrebbe mai immaginato.

E' una storia molto tenera per come è raccontata. Bella, anche nelle immagini che lasciano spazio alla fantasia dei piccoli lettori che vedono in quegli insiemi di quadratini chissà quali personaggi fantastici.

E' un libro piccino ma prezioso, a mio modo di vedere.
Il testo suona come una musica. Le forme ed i colori fanno tutto il resto. 

Mia figlia che è qui accanto a me, nel leggere ciò che sto scrivendo ha una precisazione da fare.
"Mamma, non è vero che è piaciuto in particolar modo solo a tuo figlio. Anche a tua figlia è piaciuta molto questa storia... l'ho anche letta a tuo figlio più di una volta quando tu eri di là a fare le tue cose"... Aggiungo, dunque, per doverosa precisione, che Pezzettino è piaciuto tanto anche alla principessa di casa. Hanno tenuto il libro sul comodino per diversi giorni e si tratta di un vero posto d'onore...
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Pezzettino
Leo Lionni
Babalibri (collana Bababum)
euro 5.80

venerdì 20 marzo 2015

A sangue freddo (T. Capote) - Venerdì del libro

Ci ho messo un sacco di tempo a leggerlo. Più del previsto.
A sangue freddo, romanzo di Truman Capote, mi ha presa e catturata ma ci ho messo molto (troppo per i miei gusti) a leggerlo perchè - credo che sia questo il motivo - l'ho letto in un volume piuttosto pesante e allo stesso tempo con pagine piccole... e caratteri davvero piccini.

L'ho trovato in biblioteca, parte della raccolta pubblicata da Arnoldo Mondadori Editore, collana I Meridiani. Una bella raccolta, non c'è che dire, di racconti e romanzi.
A sangue freddo è un romanzo del 1965 di cui sono venuta a conoscenza partecipando ad un gruppo di lettura che lo aveva scelto (su indicazione dei membri) come lettura del mese di febbraio. Io l'ho preso tra le mani la seconda settimana di febbraio e l'ho concluso qualche giorno fa e devo dire che è un romanzo ben strutturato con delle caratteristiche particolari.

Una famiglia viene sterminata. Famiglia normale, tranquilla.
Fin da subito si sa chi sono i colpevoli. 
Anzi, il racconto prosegue pur nello stesso piano temporale ma in piani narrativi differenti.

Ciò che mi ha colpita è stata la capacità dell'autore di proporre moltissimi personaggi e molte storie nella storia lasciando sul fondo il delitto e la ricerca dei colpevoli che il lettore conosce già.
Fin da subito mi sono chiesta come avrebbe fatto l'autore a tenere i lettori incollati alle pagine visto che si sapeva già chi ha fatto cosa ed anche in che modo. 

Va detto, però, che non sapevo nulla di quel romanzo e del fatto che raccontasse uccisioni realmente verificatesi e che i protagonisti fossero reali. Perry Edward Smith e Richard Eugene Hickock, i due assassini, non sono frutto dell'invenzione di un romanziere ma reali assassini... per questo, non sapendo nulla di tutto ciò, ho preso il romanzo come tale, un romanzo. E per questo mi sono chiesta cosa avrebbe escogitato l'autore per arrivare a scrivere così tante pagine.
Solo a lettura ultimata - e spinta dalla mia classica curiosità di saperne di più - mi sono resa conto che si tratta di un romanzo-verità che raccontava fatti realmente esistiti.

Non sta a me dire con quanta verosimiglianza ciò sia stato fatto ma posso dire che l'autore ha dimostrato di conoscere molto bene le situazioni di cui parla nel libro e di aver fatto un'opera di ricerca non indifferente. 

Tanti sono i personaggi che vengono citati - e non in modo superficiale - da un capitolo all'altro. 
Tante le situazioni che vengono raccontate lasciando sullo sfondo un crimine così atroce che viene quasi lasciato in sospeso mentre l'autore è impegnato a raccontare altro.

Ed è stato abile a farlo. Io fino a poche pagine dalla fine non sono riuscita a capire se i due colpevoli sarebbero stati davvero puniti per il loro crimine oppure no. Certo, se avessi conosciuto la storia a cui il romanzo è ispirato sarebbe stato un discorso diverso. Io ero all'oscuro di tutto, per cui... mi sono goduta la lettura fino all'ultima riga.

Il fatto che siano stati usati caratteri piccoli piccoli (ancora più piccoli quando venivano riportate lettere o comunicazioni di altro genere) non mi ha aiutata a velocizzare la lettura. E poi, pur avendo una gran voglia di arrivare alla fine, la mole del volume mi ha impedito di tenerlo comodamente in borsa e portarlo in giro con me per "ammazzare il tempo" durante le attese.  

A me è piaciuto come romanzo. Ben scritto anche se con termini un po' in disuso - è pur sempre un romanzo datato e vorrei segnalarlo per questo Venerdì del libro.
Ovviamente, mi è piaciuto come romanzo, non che mi sia piaciuta la storia perchè - sapendo che è un storia vera anche se sicuramente romanzata - un crimine di questo tipo non può certo piacere come racconto in se.

Qualcun altro che l'abbia letto e che possa lasciarmi il suo commento? Così... giusto per confrontarci.

martedì 17 marzo 2015

La contea dei ruotanti (F. Bomprezzi)

Lui non ci sarà. Franco Bomprezzi, autore del libro La Contea dei Ruotanti non sarà presente alla presentazione della nuova edizione del suo libro - la terza - che arriva a 16 anni di distanza dalla prima. 
Bomprezzi è venuto a mancare di recente, nel dicembre dello scorso anno, ed in suo omaggio è stato messo a punto un appuntamento al quale avrei parteciperei molto volentieri se solo fossi un po' meno lontana.
Il 28 di marzo prossimo, alle ore 11.30, presso la Sala conferenze della Casa dei Diritti intitolata a Franco Bomprezzi (Via De Amicis 10 - ingresso senza barriere Via Fabbri 9 a Milano) il suo romanzo sarà presentato alla presenza di Lella Costa, Sibyl von der Schulenburg, Padre Giuseppe Bettoni, Gerardo Bombonato, Marco Bomprezzi e Simone Fanti del Corriere della Sera. 

Io ho appena terminato di leggerlo, il suo libro. E devo dire che mi ha spiazzata. Eh si, perchè non ho mai pensato alla disabilità in questi termini.

La Contea dei Ruotanti è un posto futuristico in cui la disabilità è la normalità e i "diversi" sono i camminanti, coloro che non stanno su una sedia a rotelle. Ogni ambiente è concepito a misura di ruotante, cioè pensato per rendere normale la vita di chi - essendo costretto su una carrozzina - in un ambiente diverso troverebbe indubbiamente difficoltà e barriere, architettoniche e non solo.
Ed è la stessa società ad essere al contrario. 
Non ci sono barriere architettoniche di nessun tipo. Persino gli ambienti più prestigiosi dal punto di vista artistico sono stati riconcepiti a misura di ruotante demolendo scalinate da sostituire con comodi scivoli, tanto per citare un esempio.

Una società di questo tipo è frutto di una rivoluzione che ha avuto, in testa, un leader che ha saputo trasmettere di forti ideali, tali da creare un ambiente chiuso in se stesso dove sono banditi coloro che verrebbero abitualmente considerati normali
Tant'è che si arriva addirittura a pensare che i medici debbano intervenire geneticamente qualora un bambino concepito sano da due ruotanti corra il rischio di nascere camminante. Si arriva al paradosso ma il messaggio che viene lanciato è chiaro.
Visto che la società ha sempre lasciato ai margini i disabili, creando un mondo a misura di persone normali (passatemi il termine... è per far capire il concetto...) ci si è ribellati cambiando completamente la prospettiva creando una Contea in cui tutto viene concepito a misura di chi è in carrozzina. 
Ad un certo punto gli equilibri faticosamente raggiunte all'interno della Contea vengono sbilanciati dalla cattura di un camminante che deve seguire un percorso di riabilitazione... in carrozzina. Anche questo è al contrario: è colui che cammina che va riabilitato affinchè sia al pari di tutti gli altri... e questo compito viene affidato ad una bellissima ragazza in carrozzina che dovrà confrontarsi con dei sentimenti e dei tumulti interiori che la portano a mettere in discussione l'intero sistema, nel quale ha sempre creduto.

Gli ingranaggi iniziano ad incepparsi tanto che emerge un certo malessere in coloro che, fino a quel momento, hanno sempre accettato e condiviso i principi del capo assoluto della rivoluzione che ha portato alla costituzione della Contea: Giovanni delle Ruote Nere.
Qualcuno inizia a contestare un sistema così rigido, fatto di regole così chiuse e atte ad escludere i "diversi", i non ruotanti. 
Noi non volevamo una Contea per soli handicappati, noi volevamo essere la misura delle cose e dei servizi, aspiravamo a un mondo migliore, nella misura in cui anche i camminanti avrebbero potuto comprendere i propri errori, fare autocritica e ricominciare da capo, senza arroganza e senza prevaricazioni. Sono stanca di vedere carrozzine dappertutto! 
Sono questi i pensieri rivoluzionari che iniziano a circolare tra i più giovani. Sono questi i pensieri che iniziano a far cambiare le cose o che, per lo meno, tentano di farlo.

Senza voler togliere il gusto della lettura svelando la trama nei dettagli, mi limito a dire che un romanzo di questo tipo cambia completamente la prospettiva delle cose e fa riflettere. Fa riflettere circa la necessità di un cambiamento, affinchè realmente non ci siano "diversi" ma tutti siano sullo stesso piano, tutti messi nella condizione di avere le stesse opportunità attuando una vera uguaglianza, concreta, che non sia fatta di tante belle parole.

A sedici anni di distanza dalla prima edizione di questo libro trovo che si tratti di un romanzo molto attuale che invita alla riflessione sul concetto di normalità così come su quello di diversità, che propone argomenti spesso considerati come "scottanti" quali i sentimenti, l'amore, il sesso.

Ammetto che sulle prime mi è sembrato un racconto paradossale. Ma il paradosso accende la riflessione e lascia il segno. E' un romanzo che consiglio a tutti e che, credo, vada letto con occhi attenti e mente aperta affinchè il messaggio che passa non scivoli addosso al lettore ma ne faccia un "...ambasciatore di pace" proprio come si ritroverà ad essere Paolo, il camminante protagonista della storia.

Se posso permettermi un appunto, ma si tratta più di una considerazione di carattere personale che di una critica, non mi è piaciuta la grafica utilizza per i discorsi diretti con il trattino all'inizio e alla fine della frase e il punto che chiude il discorso dopo il trattino. Ma si tratta di un dettagli che passa in secondo, terzo, quarto, centesimo piano davanti a tutto il resto.

Parte del ricavato della vendita del libro verrà devoluta alla Fondazione Arché Onlus di cui l'autore è stato un grande amico e sostenitore. Può essere acquistato a 10.00 euro direttamente dal sito dell'editore con spedizione gratuita.

venerdì 13 marzo 2015

Principessa piccolina (U. Stark) - Venerdì del libro

Quest'oggi vorrei proporre la storia di una principessina. Piccina piccina, dai lineamenti delicati e dalla voce di usignolo. 
No, non sono le principesse Disney... tranquille... Non si tratta di nessuna di esse. 

Quella che propongo per questo Venerdì del libro è la lettura della buona notte che abbiamo terminato ieri sera: l'abbiamo letta in due serate perchè è lunga per essere letta tutta d'un fiato (soprattutto quando la mamma ha un sonno che non riesce a reggere....).

Si tratta di Principessa Piccolina, un libro che comprammo tempo fa ma che non avevamo ancora preso in considerazione. L'altra sera è stata mia figlia a sceglierlo come lettura della buona notte ed anche l'ometto di casa ha ascoltato con attenzione fino a che non è sprofondato tra le braccia di Morfeo (eravamo alla seconda pagina povero cucciolo... e quando, la sera successiva, abbiamo ripreso la lettura è rimasto interdetto ed ha chiesto: "Ma quando abbiamo letto tutto il resto? Io sono rimasto all'inizio della storia"... non vi dico le risate della sorella!). 
Apro una parentesi per dire che secondo il mio punto di vista, pur avendo una copertina in cui domina il rosa, con una principessa in primo piano, non è una lettura da femmine. Sono sempre stata e resto dell'idea che le storie siano storie e non abbiano sesso... nel senso che possano essere proposte indifferentemente a bambini e a bambine a prescindere dall'argomento. A tal proposito devo dire che i miei figli sono fonte di grande soddisfazione visto che non fanno differenza di genere quando proponiamo di leggere un libro o l'altro...
Tornando a noi, la storia in sintesi: un re ed una regina non riescono ad avere figli e chiedono aiuto a delle maghe... solo una si dimostra in grado di aiutarli ma... per una serie di circostanze ha uno scontro verbale con i re per cui quando fa l'incantesimo cerca di vendicarsi... Alla regina nasce, dopo nove mesi, una bambina bellissima e con la voce di un usignolo che, ad un certo punto, finisce di crescere. Resterà per sempre piccina come una bambina. I genitori si vergognano di lei e la chiudono nel castello senza farle mancare niente... ma ad un certo punto arriva un principe attirato dalla sua splendida voce che vola libera nell'aria malgrado i tentativi di re e regina di segregare la piccola.

Che succederà?

Non sveliamo tutto, altrimenti che gusto c'è?

Mi limito ad alcune considerazioni. Per prima cosa ai miei occhi è emerso il tentativo dei genitori di proteggere la bambina dalla cattiveria del mondo... e, a dire il vero, li ho anche compresi. Poi però mi sono resa conto - ovviamente non è che servisse la storia... ma ha favorito questa riflessione - che i genitori non possono proteggere i figli per sempre dal giudizio della gente... e che spesso sono proprio i genitori che si fanno dei problemi in testa quando, poi, in realtà, magari sono di dimensioni molto ridotte.

Poi emerge la diversità... questa bambina abituata a sentirsi diversa - perchè di fatto trattata come diversa - tenta di sottrarsi all'amore perchè crede di non meritarselo.

L'amore del principe sarà più grande delle paure della piccola principessa? Sarà in grado di far ricredere il re e la regina tanto da permettere loro di aprire le porte non solo del loro cuore ma, soprattutto, della stanza della principessa?

Bella storia. La suggerisco e, torno a dirlo, non solo per bambine ma anche per maschietti. C'è sempre un principe, no? E, tra l'altro, ha un importantissimo ruolo. 

ps. molto interessante anche la prefazione di Costalunga che racconta come è nata questa storia. E' una storia nella storia. Merita.
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Principessa piccolina
Ulf Sark - traduzione di Pino Costalunga, illustrazioni Carla Manea
Gruppo Editoriale Raffaello
euro 10.00

lunedì 9 marzo 2015

Incontri con l'autore: Giancarlo De Cataldo

Non solo Romanzo Criminale. 
Giancarlo De Cataldo - giudice e scrittore, uno dei maggiori conoscitori dell'Italia "nera", è l'auore di Romanzo Criminale ma anche di molto altro.
Nel manifesto intento di “liberarsi” dal peso di quel suo grande successo da cui poi è nata una fortunata serie televisiva, De Cataldo ha tracciato i contorni dei suoi ultimi lavori in occasione di un incontro organizzato dall'Associazione Santa Croce, condotto dal Presidente di tale Associazione, la giornalista Marisa Colibazzi.

Nel corso della serata, alla quale ho partecipato con piacere, De Cataldo ha parlato di Suburra e di Nell'ombra e nella luce: due libri diversi ma accomunati dal genere noir di cui De Cataldo è maestro.

Parlando di Suburra... 
"Siamo negli ultimi sei mesi del 2011. In Italia sta finendo la seconda Repubblica. Un gruppo di speculatori deve mettere le mani su un grande progetto edilizio e, mentre ciò sembra essere arrivato in porto c'è un piccolo incidente di percorso ed il grande progetto rischia di andare a monte".

Sul perchè di questo titolo...
"Suburra è un quartiere di Roma diventato, nel tempo, un modo di dire di una terra in cui le persone per bene vanno a sporcarsi le mani con la malavita. Ora è un quartiere perbene, non vi è rimasto nulla del passato ma è rimasto il modo di dire".

Un accenno ai personaggi.
"Rispetto a Romanzo Criminale questa volta ci sono i buoni. Si viene a creare un'alleanza tra un uomo dell'ordine ed una giovane donna del disordine. Lei è Alice, una blogger che combatte con i mezzi moderni contro la malavita nei quartieri. E' una ragazza coraggiosa ma un tantino confusa, disordinata. Lui, invece, è un tutore dell'ordine: Marco Malatesta che combatte contro il marciume vestendo una divisa".

Tra i personaggi c'è anche un giornalista. Si tratta di Spartaco Liberti: un giornalista radiofonico prezzolato che usa la sua trasmissione per raggiungere i suoi obiettivi tutt'altro che puliti.

Suburra diventerà un film: uscirà a settembre/ottobre.

Nell'ombra e nella luce prende le mosse da riferimenti storici. Siamo nel Rinascimento. Quel periodo storico che l'autore ha definito "...un grande romanzo d'avventura".
Siamo a Torino. Il romanzo inizia alla Battaglia di Pastrengo con Carlo Alberto che rischia di cadere e un nutrito gruppo di Carabinieri che gli fanno da scudo.
In questo contesto c'è un giovane carabiniere che indaga su un serial killer del tempo. 
Anche qui c'è una figura femminile molto particolare: quella di Naide, un modello di donna ricalcato su tante donne realmente esistite.

venerdì 6 marzo 2015

UNA STORIA inATTESA (S. Natalini) - Venerdì del libro

Non ci siamo capiti. Con questo libro non ci siamo proprio capiti.
E vedere il viso perplesso di mia figlia che, alla fine della lettura, mi ha guardata con interdizione mi ha dato la conferma che non si è trattato solo di una mia impressione...


Una storia inAttesa: il titolo già parla da solo, no?

Ottime le intenzioni: una storia d'amore che porta a una (anzi più d'una) nuova vita. 
Carine le illustrazioni. Carina l'idea di scrivere tanti nomi maschili sul retro della pagina di copertina e tanti nomi femminili prima dell'ultima di copertina.

Insomma, si tratta di un libro dedicato all'arrivo di un bebè... quello che ci ha lasciato un po' perplesse è stato il testo. 
Si parla di felicità, della ricerca della felicità vista con gli occhi di uno scoiattolo... Ma il testo non è molto lineare, lascia un po' spiazzati... 
Per questo Venerdì del libro riconosco che il mio post è un po' anomalo rispetto ai miei soliti contributi ma... sono a ricerca di conforto!
Sono io che non sono riuscita a capire bene il senso dei testi, la loro progressione? Probabilmente si tratta di un mio limite... Se dovessi dare un consiglio circa la lettura di questo libro così, a pelle, direi di evitarlo perché poco chiaro... Però può darsi che sia io a sbagliare... Qualcuno può aiutarmi a capire cosa ho sbagliato?


Ciò che mia figlia ha apprezzato maggiormente è stata una delle immagini che arrivano sulle ultime pagine... quella dei due animaletti che si abbracciano e che con le codine formano un dolcissimo cuore.

***
Una storia inAttesa
Sandro Natalini - illustrazioni Maria Sole Macchia
Coccole books
10.90 euro

giovedì 5 marzo 2015

Una sera #abassavoce in compagnia di Carlo

Ricorre oggi, 5 marzo, la Giornata mondiale della lettura a voce alta e, come lo scorso anno, Nati per Leggere ha lanciato l'invito di celebrarla “al contrario”, promuovendo una lettura a bassa voce, intima, ricca di sfumature emotive che nutrono il cervello e il cuore del bambino.
La nostra è una famiglia che ama le letture ad alta voce, insomma, una famiglia nata per leggere, e che ha deciso di partecipare alla GIORNATA MONDIALE DELLA LETTURA A VOCE ALTA celebrandola... al contrario.
Ieri abbiamo cercato di contagiare i nostri amici ed abbiamo lanciato l'invito a partecipare ad un momento di condivisione della lettura della buona notte a casa nostra: così, questa sera, alle ore 21, abbiamo letto due storie assieme a due nostre amiche, quelle che hanno risposto al nostro invito, Maria Laura ed Asia. 

Mezz'ora esatta: questo era l'impegno assunto, visto che domattina c'è scuola. Mezz'ora nell'arco della quale leggere insieme un paio di storie per poi salutarsi, magari dopo aver consumato un dolcetto.

Il dolcetto, a dire il vero, grazie alla mamma di Maria Laura lo abbiamo avuto in dono e non possiamo che ringraziarla... Così come ringraziamo Asia e la sua mamma per il dolce pensiero che hanno avuto nel donare materiale per scrivere ai miei cuccioli (che non ne hanno mai abbastanza).
Quanto alla tempistica bhè... rispettata alla perfezione! Alle 21.30 già con i cappotti addosso pronti per andare a casa ed andare a nanna.

E' stato un momento di condivisione che ha fatto molto piacere a me come ai miei figli. Purtroppo l'influenza che è ancora in corso ha impedito ad alcuni loro amichetti ed amichette di partecipare ma... sarà per la prossima volta (speriamo).


Per questa occasione le letture da proporre le ho scelte io... ed i miei bimbi sono stati d'accordo. Ho proposto Carlo e la scuola per draghi e Carlo e il ciclope Polifemo. Che ci possono fare, sono libri che mi piacciono molto ed ai quali sono molto affezionata.
Inizialmente avevo pensato di ospitare tutti sul lettone ma... poi mi è sembrato più opportuno organizzare un angolino lettura nel salone di casa con libri da noi scelti per farci da cornice. 
Un modo per far diventare la stanza un po' più tematica...

Non mi era mai capitato di organizzare, prima d'ora, un'iniziativa del genere e devo dire che ero anche un tantino emozionata... si può dire?
Abbiamo cercato di essere contagiosi a modo nostro, chissà se lo saremo stati in modo efficace? Fatto sta che stasera andiamo a letto felici, arricchiti di una nuova esperienza. 

Buona notte e buone letture a tutti!

Ps. chiedo scusa per le ciabatte inguardabili ma... sono tanto comode ;-)

mercoledì 4 marzo 2015

Medjugorje. Il cielo sulla terra (Padre Livio)

L'autore del libro che ho avuto in prestito dalla mia amica Vanessa - Medjugorje. Il cielo sulla terra - è un sacerdote: Padre Livio Fanzaga. Il Direttore di Radio Maria, tanto per capirci.

Si tratta di un libro molto caro alla mia amica che ha avuto una forte esperienza andando in pellegrinaggio a Medjugorje: ne parla con ardore, nei suoi occhi si legge la fede... la speranza. Così, quando mi ha offerto in prestito questo libro non ho potuto dirle di noi, trascinata dal suo entusiasmo.
E' scritto da Padre Livio in prima persona. Racconta la sua esperienza personale e, nelle more del racconto, parla delle apparizioni, dei pellegrinaggi, dei veggenti, dei messaggi inviati dalla Madonna. Ovviamente si tratta di un racconto scritto con il filtro di una profonda fede. Pagina dopo pagina, il libro si snoda attorno agli insegnamenti di Maria proponendo un ampio viaggio temporale.

E' una lettura che va affrontata con una particolare predisposizione di spirito altrimenti si rischia di leggere delle considerazioni e dei racconti che possono scivolare addosso al lettore senza lasciare nulla.

Ammetto che sto ancora riflettendo su quanto ho letto... e non mi sento di esprimere un giudizio personale perchè, a dire il vero, sto cercando di capire che effetto mi abbia fatto leggere un libro di questo tipo.

In passato ho letto A un passo dal baratro di Brosio: pur parlando sempre dello stesso argomento, il taglio è completamente diverso così come diverso è ciò che mi è stato trasmesso se non altro per quanto riguarda le "modalità di trasmissione". Lo so, è un po' contorto... ma non riesco a spiegarmi in altro modo...

Qualche considerazione vorrei farla in merito all'edizione che ho avuto tra le mani. Il libro non è mio e, come dicevo sopra, l'ho avuto in prestito per cui potrei anche sembrare maleducata nel fare queste considerazioni però... ai fini della lettura ho trovato alquanto antipatico avere a che fare con delle pagine evidentemente impaginate male.
Non ho nessuna intenzione di essere maleducata ma chi mi conosce e segue il mio blog sa che quando recensisco un libro non faccio sconti... e se mi fosse capitato tra le mani un altro libro con lo stesso problema (anche se l'avessi comprato io o preso in prestito in biblioteca) non avrei taciuto su un "difettuccio" di questo tipo. Se recensione deve essere, lo sia per bene!
Dicevo le pagine... Quelle di destra vanno a finire nella parte interna del libro tanto che, in alcuni casi, manca la prima lettera di ogni riga... quelle di sinistra sono spostate per lo più verso l'esterno. Non che ciò sia di fondamentale importanza (se si sceglie un libro di questo tipo è perchè si è interessati all'argomento e tutto il resto passa in secondo piano) ma un'impaginazione così è un elemento di disturbo, soprattutto per chi (credo) tenda a distrarsi facilmente.
Spero che si sia trattato di un'eccezione, di un unico caso...

Comunque, è molto "vissuto": sottolineato, spaginato e spaginato più volte. So che Vanessa ci è molto legata, che l'ha letto e riletto. Segno che, in chi è illuminato dalla fede, i problemi di impaginazione poco contano!


Chissà, magari in futuro farò anche io un'esperienza come quella della mia amica e potrò aggiungere un commento un po' più personale su quanto letto che, per ora, per quanto mi riguarda, resta un'esperienza altrui.
Non mettiamo limiti alla Provvidenza!

lunedì 2 marzo 2015

La città e il drago (G. Tessaro) e laboratorio di lettura in biblioteca

Gli appuntamenti mensili in biblioteca, con le letture ed i laboratori manuali, ci piacciono tanto. Eh si... anche quando sono pensati per bambini fino agli otto anni noi andiamo comunque: l'ometto di casa è ancora sotto la soglia degli otto ma la principessa l'ha superata da poco più di un anno. Non è un limite, però, perchè le storie ci piacciono tanto così come i lavori manuali che ci vengono proposti nella seconda parte del pomeriggio.
Così, anche sabato scorso siamo stati in biblioteca e la prima lettura proposta è stata La città e il drago di Gek Tessaro.

Già a guardare la copertina il drago risulta il personaggio più simpatico, no? Due occhietti simpatici... un musetto altrettanto simpatico.... come può essere così terrificante un esserino (si fa per dire, perchè poi le dimensioni sono quelle che sono) di siffatte sembianze? In effetti il drago che si trova sulla montagna accanto a quella in cui sorge la città è grande, è vero, ma è del tutto inoffensivo. Non ha nessuna intenzione di sputare fuoco sulle case e sulle piazze. Sta bene come sta.
Eppure, gli uomini della città al solo pensiero di avere un drago per vicino decidono che sia il caso di fargli guerra così, armati di tutto punto, decidono di partire all'attacco. Il problema, però, come spesso accade, si manifestò subito: chi avrebbe dovuto attaccare per primo? Ecco, dunque, che per prendere una decisione iniziano a litigare e a litigare al punto che... bhè, il drago se ne va via indisturbato e loro continuano a litigare senza sosta. Quel litigio per chi avrebbe dovuto attaccare per primo si trasforma ben presto in una luuuuunga guerra... fino a che il drago, in un momento di noia, fa uno sbadiglio che provoca una fiammata dalla sua bocca e... tutti gli uomini vengono abbrustoliti, seppur involontariamente. Tanto basta per far fermare la guerra!

Una storia, quella della città e del drago, che fa emergere i pregiudizi del genere umano (un drago deve per forza essere pericoloso per cui va combattuto anche se non fa nulla per meritarsi tale trattamento) ed anche la stupidità degli uomini che si fanno guerra l'un l'altro per motivi tanto stupidi.

La copertina è, di per se, accattivante visto che presenta una finestra centrale, in alto, rettangolare, da cui si vede il viso del drago: si tratta di un buco rettangolare da cui si vede l'immagine che è stampata sulla seconda pagina. Carino, no? Bhè, ai bambini piace.

I bambini sono rimasti a bocca aperta quando è stato detto loro che il drago è stato illustrato usando la tecnica del collage e si sono mostrati molto incuriositi da questa cosa.
Dopo aver letto la storia del drago - che alla fine è risultato (almeno secondo il nostro punto di vista) ancor più simpatico di quanto non lo fosse all'inizio, siamo passati al laboratorio manuale.

Abbiamo realizzato un... gioco del drago! Una rivisitazione del gioco dell'oca con le sembianze di un dago. Abbiamo tagliato, colorato, appiccicato.

Carino, no? Quello che segue è il prototipo che è stato mostrato ai bambini poi ognuno di loro ha potuto dare sfogo alla propria fantasia.
 
E questo qui sotto è il nostro, frutto della fantasia della principessa di casa.E' un coccodrillo alquanto allegro e romantico... un po' come lei! Ha la testa al posto della coda, rispetto al prototipo ma... che importa?