sabato 11 luglio 2015

Skelling (D. Almond)

A cosa servono le scapole?
Sono il punto in cui avevamo le ali quando eravamo angeli  e sono il punto in cui ricresceranno, un giorno.

Questa è la storiella che raccontano le mamme ai propri figlioletti curiosi. 
Ma se la curiosità è motivata da qualche cosa di più profondo della semplice voglia di porre un interrogativo come un altro, allora le cose si complicano.

Nel caso di Michael l'interrogativo non è posto alla sua mamma ma al suo insegnante di scienze (che non usa nessun assunto scientifico per spiegare a cosa serve quella parte del corpo) e alla sua amica Mina. E' una bambina molto particolare: non va a scuola perchè la sua famiglia crede nell'insegnamento a casa ed è molto intelligente e preparata. La sua è una risposta molto più convinta di quella che arriva a Michael dall'insegnante anche se, alla fin fine, la storia è la stessa.

L'insegnante risponde in modo quasi scherzoso alla curiosità di Michael.
Mina risponde con tono serio e convinzione.

Michael si convincerà di ciò che gli è stato detto non perchè è un bambino credulone ma... perchè qualcuno che ha delle ali attaccate alle scapole lo incontra davvero e quell'incontro gli cambia la vita.

Michael si è trasferito da poco in una nuova casa con la sua famiglia (suo padre, sua madre e la sua sorellina malata, piccola piccola e che ancora non ha un nome) e si imbatte in una figura misteriosa nel nuovo garage. Una figura attorno alla quale l'autore lascerà un velo di mistero fino alla fine senza svelare mai con precisione la sua natura. Non è bello a vedersi, sembra che si stia lasciando morire tra la sporcizia e gli insetti. Michael non ha paura di lui e decide di aiutarlo. Aiutarlo a vivere... Si accorge ben presto, però, della sua strana natura... quell'essere dalle sembianze umane ha... due ali!

Si chiama Skelling e diventerà una presenza segreta per Michael, condivisa solo con la sua amica Mina.

Il libro narra di un incontro speciale, l'autore non propone una così singolare figura come negativa anche se dalla sua descrizione, dalle abitudini che il lettore ne trae e dalla situazione ne esce un'immagine tutt'altro che gradevole. E' una figura positiva che si imbatte in figure altrettanto positive come quelle di Michael e Mina. E influenzerà in modo altrettanto positivo le loro vite.

Il libro è definito come un capolavoro della letteratura per ragazzi e nella parte finale vengono proposte delle schede per la comprensione del testo ad evidente uso didattico. In effetti, il libro è arrivato tra le mie mani grazie ad una nostra amica, una ragazzina che all'epoca in cui lo lesse frequentava al prima media.... c'è un'etichetta sulla copertina con su indicato il suo nome e la classe. Ne ho dedotto che si sia trattato di un testo consigliato a scuola e sul quale si è anche lavorato visto che alcune delle parti finali del libro sono piene di appunti... Ebbene, l'ho letto anche io che sono ben lontana dagli anni della prima media e... non mi è dispiaciuto affatto.

Il linguaggio utilizzato è pensato per l'età a cui un libro del genere è indirizzato. Nella prima parte, quando ancora non si capisce bene cosa sia quell'ammasso di pelle ed ossa che poi risponderà al nome di Skelling ho pensato che le descrizioni potessero mettere paura ad un ragazzino ma ben presto il racconto assume una declinazione tutt'altro che negativa.

E' un romanzo ricco di fantasia, di sentimenti, di considerazioni importanti sulla vita, sulla morte, spunti di riflessione sull'evoluzione umana, su ciò che è spiegabile e ciò che è inspiegabile.
L'ho letto in fretta, ci ho messo un paio di giorni, sono 46 capitoli (brevi) per 154 pagine.

Ho pensato a lungo alla possibilità di consigliarlo a mia figlia... è un tantino impressionabile e non so se andrebbe avanti dopo aver letto la descrizione di quell'essere che si nutre di insetti e mosche morte! Magari più avanti...

1 commento:

  1. Un vero classico della letteratura per ragazzi.
    Ottimo spunto in periodo estivo da (ri)proporre.
    Un abbraccio :).
    Buone vacanze.

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