venerdì 30 ottobre 2015

Margherita va in pensione... e inizia una nuova avventura - Venerdì del libro - Incontri con l'autore

Non sono di Firenze pertanto non l'avevo mai incontrato questo speciale taxi. 
E' il taxi di Zia Caterina. 
Non una zia come tante ma una zia speciale. 
Si, è vero, tutte le zie sono speciali.
Lei, però, un po' di più perchè ha deciso di compiere un gesto d'amore che si ripete all'infinito da quando il suo compagno di vita, sul letto di morte, le chiese di portare avanti il suo lavoro... 
Per anni Caterina lavora in un ufficio a Prato e vive serena con il suo compagno Stefano, taxista, noto sulla piazza con la sigla "Milano 25". Ma nell'agosto del 2001 il destino si mette di traverso: Stefano muore per un tumore ai polmoni lasciandole il taxi e l'eredità di un lavoro che lui riteneva "sociale". "Sarai tu 'Milano 25'", le dice poco prima di morire. E così è stato. Caterina lascia l'ufficio e raccoglie il testimone. Sulle prime è una risposta d'amore al suo personale dolore. Ma l'amore di uno spirito aperto e generoso come Caterina si espande presto, si apre al mondo, dilaga.
Prende la guida di quel taxi "Milano 25" e in breve, oltre ad essere una normale auto in servizio pubblico, lo trasforma in un motore d'amore. Sul taxi di Caterina salgono Paolo e Barbara insieme alla loro figlioletta Costanza di tre anni. Fu proprio la piccola a scegliere "Milano 25" perché sul cruscotto c'era un enorme fiore e, chiacchierina com'era, raccontò a Caterina che aveva anche un fratello, Tommasino, ma che purtroppo era volato in cielo. Caterina viene a sapere che il bimbo era morto per un tumore cerebrale e che i genitori avevano dato vita ad una fondazione benefica per sostenere la ricerca sui tumori nell'infanzia, nonché la cura e l'assistenza dei piccoli colpiti da queste gravi patologie...

La storia la coinvolge al punto che da quel giorno iniziò ad effettuare corse gratuite per l'ospedale pediatrico Meyer, a favore dei familiari e dei bambini malati di tumore. Quelli che Caterina chiama i "super eroi" e che lei fa dipingere sul suo taxi. Quei bambini diventano personaggi da fumetto, disegnati (da Karin Engman) come loro stessi si immaginano (una gattina, un delfino, un lupo, un istrice…). Ognuno di loro ha il proprio particolare "super potere", tutti hanno quello di dare a Caterina (e a noi) una lezione di vita e la forza di andare avanti.
Da qui la storia di Cateria prende una direzione molto particolare... ed oggi l'ho conosciuta.

E' stata ospite del mio comune ed ha visitato due delle nostre scuole in una delle quali la sua visita è stata inserita all'interno del progetto LIBRIAMOCI, letture a voce alta nelle scuole. 

Con tutti i colori dell'arcobaleno addosso ha fatto il suo ingresso catturando immediatamente l'attenzione dei bambini che probabilmente non hanno capito appieno cosa fa e, soprattutto, perchè.
Ne parlo in questo Venerdì del libro - cambiando programma visto che avevo in mente un altro libro per oggi - perchè è in un libro che ha racchiuso il suo messaggio d'amore. Si intitola Margherita va in pensione... e inizia una nuova avventura ed è tra quelle pagine che viene narrata una storia speciale. Un libro che Zia Caterina ha donato alla scuola e che i bambini potranno avere tra le mani, da leggere ma anche per divertirsi visto che tra le pagine sono proposti anche giochi, filastrocche, canzoncine.
Zia Caterina è una donna che ha saputo compiere un gesto d'amore in un momento di grande dolore. Ed ha saputo trasformare quel dolore - un dolore indescrivibile, quello che si può provare per la perdita dell'uomo che si ama - in un quotidiano gesto d'amore nei confronti di coloro che sono meno fortunati. 

Eh si.... perchè da quel giorno il suo è diventato un taxi speciale, un taxi all'interno del quale i piccoli viaggiatori possono lasciarsi avvolgere da un ambiente magico, divertente, indimenticabile ed anche le cure che li aspettano in ospedale diventano meno pesanti.

Prima che un passaggio sul suo taxi zia Caterina offre un sorriso, un gesto d'affetto e tanta allegria. Ed è quello che resta nel cuore di tutti coloro che la incontrano. 
E' stato un incontro con l'autore molto particolare, stavolta... e devo anche dire che in alcuni momenti mi sono commossa nel sentire i bambini relazionarsi con tanta spontaneità e purzza di cuore con una donna tanto speciale. 
Questo è il mio contributo per il Venerdì del libro di oggi e... vi lascio con un suo slogan... che dovrebbe essere uno slogan di tutti! 
Ps. (quasi dimenticavo): il progetto di Zia Caterina è in crescita visto che l'idea è quella di non andare solo in giro con un taxi ma con un camper - altrettanto allegro - che possa offrire maggiori comfort ai bambini e alle loro famiglie.

lunedì 26 ottobre 2015

Con la morte non si tratta (B. Morchio)

Non conoscevo Bacci Pagano. Così come non conoscevo Bruno Morchio. Entrambi sconosciuti per me.
Il primo è il protagonista del libro Con la morte non si tratta
Il secondo (anche se dovrei invertire l'ordine di elencazione) è l'autore che a tale personaggio ha dato vita.

Ricordo di aver comprato tempo fa questo libro e ricordo di averlo preso con l'auspicio di non essere delusa da un autore italiano a me sconosciuto. Non sono stata delusa anche se non ho letto ciò che mi aspettavo. Mi ero fatta tutt'altra idea nel guardare la copertina. 
Mi immaginavo un giallo ad alta tensione invece mi sono trovata a leggere un storia che ha comunque a che fare con dei morti ma non proprio ciò che mi aspettavo.

Il protagonista è un investigatore privato. Va alla ricerca di un ragazzo scomparso su mandato di suo padre che è in carcere per aver commesso una rapina anni addietro ed essere stato catturato mentre i suoi complici sono scappati via con la refurtiva, senza lasciare tracce. Ora quell'uomo, dal carcere - e già questo mi suona un po' strano - incarica Bacci Pagano di andare a cercare suo figlio nella terra in cui venne messa a segno la rapina. Complici di cui, però, l'uomo d'onore non svela l'identità.
Crede che suo figlio stia alle loro costole per reclamare la parte di bottino che era di suo padre. Questo, almeno, è ciò che dice a Pagano. 

Ma è davvero così?
Bacci Pagano viene inviato in Sardegna, una terra che conosce molto bene, nella quale periodicamente tornava - in passato - in vacanza.

Questa volta non sarà propriamente una vacanza per lui, anche se prova a fare in modo che sia così. 

La trama non può essere svelata.... mi limito a dire che in qualche passaggio mi sono persa e non credo di aver capito bene cosa sia accaduto in merito a quella rapina ed al perchè quell'uomo in carcere abbia mandato Bacci a cercare suo figlio in Sardegna. A dirla tutta, però, non è che questo mi interessi più di tanto perchè più che questa, di storia, ho apprezzato il contorno... 
Ho apprezzato la storia di Bacci Pagano e sua figlia, ritrovata dopo dieci anni di distacco.
Ho apprezzato le descrizioni delle Sardegna che l'autore non risparmia lanciando delle significativa cartoline di quei posti.
E questo mi è bastato.
L'intreccio attorno al quale Bacci Pagano si trova ad investigare è passato in secondo piano rispetto al resto.

Facendo qualche ricerca on line mi sono resa conto che non si tratta della prima avventura di questo personaggio... e io come al solito ho iniziato a conoscerlo partendo dalla cronologia sbagliata... Magari ora leggerò anche il resto per capire qualcosa di più di questo personaggio che, tra l'altro, le prende di santa ragione e sembra anche lui una specie di Superman che non si fa nemmeno un graffio... Io credo che le persone normali con 1/10 delle percosse che subiscono alcuni personaggi dei romanzi di questo tipo stramazzerebbero al suolo senza possibilità di rialzarsi... 
***
Con la morte non si tratta
Bruno Morchio
Garzanti Editore
4.90 euro

sabato 24 ottobre 2015

In biblioteca#14

Le biblioteche sono delle vere miniere... vi si trovano gioielli di diverso valore, spesso anche delle patacche a dire il vero, ma è sempre e comunque una gioia entrare per un prestito ed uscire con un sacco di libri sottobraccio.
Il mio ultimo bottino è fatto di libri di diverso genere, per me e per i cuccioli di casa.

Il libro sulle paure l'ho preso in vista di un laboratorio di lettura a cui prenderò parte a scuola, in occasione di Libriamoci: le insegnanti hanno indicato come argomento le emozioni e sono andata alla ricerca di qualche cosa che potesse fare al caso mio. 

Il bosco delle lucciole è un libro a cui facevo la corte da un po'. Viene narrata una storia fantastica ambientata nella mia Regione, racconta anche delle leggende di cui spesso i nostri figli non sono a conoscenza e... l'ho preso prima per leggerlo io poi per passarlo a mia figlia.

Donato Carrisi mi faceva l'occhietto da un po'... per la precisione dallo scorso mese di maggio quando ho letto Il suggeritore e Il tribunale delle anime.
Mi sono piaciuti entrambi e mi ero ripromessa di leggere altro di suo... ora è arrivato il momento!

L'ultimo, il libro di D'Avenia... Non l'ho scelto io. Lui ha scelto me. No, non faccio così per dire!
Questa estate ho lanciato un piccolo concorso per sbirciare tra le letture sotto l'ombrellone e una delle lettrici risultate vincitrici ha vinto proprio con questo libro. Io mi ero ripromessa di leggere i libri che avrebbero vinto - anche se fossero stati anni luce lontani dal mio genere - ed ho intenzione di mantenere il mio impegno. 

A dire il vero ultimamente nella scelta dei libri da prendere in biblioteca sto seguendo un metodo tutto mio che richiede anche un bel po' di tempo ed impegno. Spesso mi capita di prendere nota di consigli di lettura in vari ambienti - non da ultimo la rete - e quando mi capita di avere un'oretta libera mi metto a cercare la disponibilità di quel testo nelle biblioteche che fanno parte del circuito da cui posso attingere come prestito interbibliotecario. Bianca come il latte rossa come il sangue l'ho trovato nella biblioteca del mio comune come il libro sulle paure. Gli altri no. Li ho richiesti da altre biblioteche del comprensorio per mia somma gioia!

L'ordine di lettura che ho in mente è: D'avenia - Carrisi - Cerquetti. L'altro è molto breve e l'ho letto nel momento stesso in cui l'ho preso in prestito, ora è in mano a mia figlia poi lo proporrò a scuola.
Credo di essere tornata a casa con un buon bottino. Vi saprò dire a letture ultimate!

Buon fine settimana e buone letture!

venerdì 23 ottobre 2015

Ballando con il buio (E. Burfoot) - Venerdì del libro



Bello! Davvero bello! Bello da vedere, bello da toccare, bello da leggere. Il libro Ballando con il buio che vorrei proporre per il Venerdì del libro di oggi mi ha catturata a prima vista.

Si tratta di un libro preso in prestito in biblioteca che mi ha trasmesso subito, appena l'ho visto e toccato, la sensazione che nessuno prima di me l'avesse sfogliato. Anche dall'odore delle pagine (scusatemi ma nello sfogliare libri nuovi non posso resistere dall'annusare...) mi ha fatto pensare di essere stata la prima ad averlo avuto tra le mani. Probabilmente si tratta di un nuovo arrivo e nessuno, davvero, l'ha ancora chiesto in prestito.
 Quando Buio scivola nella silenzioso dentro la stanza, Alice lo prende sottobraccio e balla insieme a lui... Così l'oscurità della notte vola via...
Questo si dice nell'ultima di copertina ed è questo il filo conduttore del racconto. Il testo non è molto lungo e le immagini la fanno da padrone. Buio è nero. Non potrebbe essere altrimenti. La piccola Alice non ha paura di lui. Anzi, lei sa che ad una certa ora Buio arriva ed avvolge tutto. Ma non è cattivo. Ha solo voglia di avere un'amica. In Alice l'ha trovata. E i due ballano e ballano, fanno un sacco di cose insieme fino a che non si stancano e vanno a nanna.

La bambina non viene mai illustrata con il volto segnato dalla paura. E' sempre sorridente e positiva anche quando si fa coraggio e va incontro a Buio. Nemmeno Buio è illustrato in modo "spaventoso". Anzi... a mia figlia è proprio lui il personaggio che più le piace. E' illustrato usando una tecnica che lo rende più liscio e lucido... quasi come se volesse uscire dalle pagine. E questa cosa è piaciuta molto a mia figlia! Oltre che a me, mi pare ovvio!

Trovo che sia un bel libro. Bello anche da regalare. Molto bella l'immagine finale del buio che avvolge la piccola Alice in un caldo abbraccio. Alice che dorme serena nel suo lettino con il suo coniglietto tra le braccia.

Per il Venerdì del libro non è una novità assoluta visto che ne parlò Cì qualche tempo fa. Per noi, invece, lo è stata. Ed è stata una bella novità.

Il libro è stato pubblicato nel 2008, non è nuovissimo anche se a me aveva dato l'impressione di esserlo proprio per via del fatto che la copia trovata in biblioteca fosse nuova nuova. 
All'interno non ho trovato informazioni sull'edizione, le ho trovate navigando in rete. 
Lo consigliamo!
***
Ballando con il Buio
Ella Burfoot
Lapis Edizioni
13.50 euro

lunedì 19 ottobre 2015

Fabio spaccatutto (G. Sgardoli)

Era da un po' che i miei bimbi non mi chiedevano di leggere loro una storia prima di andare a dormire. Ora sono grandicelli e i libri li leggono da soli ma il momento della lettura serale ci piace ancora, anche se non in modo costante.
Ieri sera l'ometto di casa ha voluto scegliere personalmente il libro da leggere ed ha proposto Fabio spaccatutto
Una lettura già letta tempo fa ma che i bimbi hanno ascoltato nuovamente molto volentieri. 
E, guarda caso, senza rendersene conto, ha riproposto una lettura che parla di emozioni. 
In questo periodo a scuola stanno lavorando molto sulle emozioni, anche sulla scia della visione del film Inside Out che sono entrambi andati a vedere al cinema con le rispettive classi.
L'emozione più gestibile da gestire, la rabbia.
E ce ne siamo resi conto rileggendo la storia di Fabio.
Non è un bambino cattivo ma quando gli cresce dentro quella strana sensazione che somiglia all'eruzione di un vulcano, al bricco del latte che è in ebollizione o ad un missile in partenza... bhè, non può farci niente e deve per forza esplodere, in un modo o nell'altro.
Poi tutto passa ma questo suo comportamento gli crea un sacco di guai.

Ad un certo punto riesce a trovare un modo per controllarsi. All'inizio non è molto fiducioso, tutt'altro. Poi però, per via di un incontro avvenuto a scuola, le cose cambiano.

La storia di Fabio è la dimostrazione di come la rabbia sia un sentimento difficile da controllare ma che, comunque, non rende un bambino cattivo. Capita a tutti di arrabbiarsi, prima o poi, per un motivo o per l'altro... 

Trovo che il testo renda bene l'idea. I bambini hanno seguito la lettura con attenzione. 
Non è semplice parlare con i bambini di emozioni ma libri di questo tipo possono aiutare... La rabbia di Fabio scompare? No. A dire il vero no, ma trova una via di fuga diversa dal solito e questo rendere il bambino più sereno ed anche più simpatico, a ben guardare.

Il libro fa parte della collana Leggo io di Giunti Junior ed è consigliato dai sei anni d'età.
***
Fabio Spaccatutto
Guido Sgardoli
Giunti Junior - collana Leggo io
5.90 euro

venerdì 16 ottobre 2015

La voce delle onde (Y. Mishima) - Venerdì del libro

Non è certo una nuova uscita, un "lancio" fresco di stampa.
La voce delle onde, romanzo dello scrittore giapponese Yukio Mishima, risale al 1954 ed io ho avuto tra le mani un'edizione del1993 (la undicesima), preso in prestito in biblioteca.
L'ho scelto sulla scia di un consiglio di lettura e non ho voluto conoscerne a fondo la trama prima di chiederlo in prestito.
Mi è bastato sapere che c'era una storia d'amore di fondo, con un continuo richiamo alle suggestioni del mare. Un amore lontano, un amore d'altri tempi, quello narrato.
Un amore dove a fare da sfondo è la voce del mare, la salsedine, il sole, le fatiche legate alla vita di mare di uomini e donne che devono proprio al mare il loro sostentamento.
E' un libro molto delicato e tenero: narra di una stria d'amore di altri tempi e di un luogo a noi lontano. Una diversa cultura, un diverso modo di pensare e di vivere.
Siamo in una comunità di pescatori dove il giovane Shijhi si procura da vivere - per se e per la sua famiglia - senza risparmiarsi al sacrificio e alla fatica. E' un giovane rispettoso, gran lavoratore e di sani principi. Fino ad ora a scuotere il suo animo sono sempre state le emozioni che gli sono arrivate dal mare... fino a che non incontro Hatsue: è una ragazza tornata dopo un periodo di lontananza e il suo arrivo porta scompiglio nel giovane che conosce per la prima volta l'amore.

La loro è una storia che nasce improvvisamente e con impeto ma che non sconfina mai oltre un dolce corteggiamento. Non è una storia facile: le dicerie di paese, un padre ricco e autoritario, una famiglia povera ma dignitosa, due destini che si intrecciano. Sullo sfondo, il mare.

E' un libro che si lascia leggere lasciando nell'animo quel senso di dolcezza e di romanticismo che spesso manca nei giovani di oggi, così abituati a bruciare le tappe.
E' una storia di rispetto, di amore, di sentimenti puri ed intensi. Una storia di lavoro, di sacrificio e dedizione. Una storia di vita che viene proposta con raffinatezza, con dovizia di particolari soprattutto nella descrizione degli scenari di mare e di pesca.
E' un libro che consiglio, sempre più convinta che non sia necessario cercare per forza tra le nuove, nuovissime uscite per avere tra le mani qualche cosa di buono da leggere.

A differenza dei libri moderni in cui le storie d'amore non sono degne di essere considerate tali se non ci sono riferimenti erotici espliciti, trovo che la storia narrata sia carica di sensualità nel massimo rispetto della dignità dell'uomo e della donna. Si può essere sensuali anche senza essere espliciti. Anzi, credo che lo si possa essere molto di più. Correggetemi se sbaglio!

E' questa la mia proposta per il Venerdì del libro di oggi. Un po' di tenerezza, ogni tanto, non guasta!

mercoledì 7 ottobre 2015

La forma dell'acqua (A. Camilleri)

Sulle prime ho pensato che non ce l’avrei fatta ad arrivare alla fine del primo romanzo di Camilleri in cui fa la sua comparsa il commissario Salvo Montalbano.

Non ce l’avrei fatta – pensavo – perché i termini usati fin dalle prime righe mi erano del tutto sconosciuti…

Troppo impegnativo – ho continuato a pensare – ed io non avevo certo bisogno di una lettura impegnativa quanto di una lettura di svago.

Poi pian piano mi sono ricreduta. Il dialetto siciliano che viene usato dall’autore non solo non disturba la lettura ma rende il raccolto molto più vero e le varie situazioni anche piuttosto divertenti.

Montalbano fa il suo ingresso nella storia senza troppe presentazioni. E’ lui il commissario che si trova ad indagare su una morte sospetta. Morte naturale di un personaggio piuttosto importante, uomo in vista trovato morto in auto – di morte naturale – dopo aver consumato un rapporto sessuale occasionale con una donna che è stata vista allontanarsi in bordo ad un’auto subito dopo il fattaccio.

Il luogo del ritrovamento è un luogo tutt’altro che rispettabile e le circostanze altrettanto.

Bisogna chiudere al più presto il caso senza troppo rumore. Morte naturale. Punto.

Ma Montalbano sente puzza di bruciato e, guidato dal suo alto senso di giustizia, annusa nell’aria una serie di situazioni che non lo convincono. Le indagini – portate avanti in modo tutt’altro che regolare ma con una disinvoltura tale da fare invidia ai più grandi commissari della letteratura noir – porteranno verso una direzione ben precisa… con un finale a sorpresa, quasi poetico.

A differenza di quanto avvenuto con altri commissari di romanzi scritti in serie da altri autori, stavolta non ho dovuto fare un grosso sforzo di immaginazione per tentare di dargli un volto. Pur non avendo mai visto nessuna puntata della serie, il volto di Montalbano è quello di Luca Zingaretti che gli ha dato vita nella trasposizione televisiva. E nelle more della lettura la mia fantasia vedeva proprio Zingaretti cercare la chiave giusta per aprire quel portone, sottobraccio ad una collega per simulare una passeggiata amorosa nel luogo del ritrovamento…

L’edizione che ho avuto io tra le mani – prestito bibliotecario – è di un formato tascabile molto comodo da tenere sempre in borsa. Oramai ho preso questa abitudine ed in borsa oltre al portafogli, al cellulare, ai fazzoletti e alle chiavi tengo sempre un libro. Sempre. E quando il formato è così maneggevole è tutto molto più semplice.

Romanzo piacevole, divertente a tratti, che mette in risalto le caratteristiche di una realtà politica molto diversa da quella che appare.  A differenza di ciò che mi è capitato di leggere in romanzi dello stesso genere – per lo più di autori stranieri – il commissario non è un supereroe indistruttibile ma è una persona normale, come tante, dotato di acume nello svolgere il suo lavoro ma anche di una sensibilità particolare, che lo porta a mettere prima di tutto le persone. Non so come evolveranno le caratteristiche di questo personaggio ma sono certa che non tarderò a scoprirlo visto che ho intenzione di leggere altro, sulla scia di questo primo romanzo.

venerdì 2 ottobre 2015

La piccola principessa (F. H. Burnett) - Venerdì del libro

Da ragazzina non ho mai avuto occasione di leggerlo e l'ho fatto ora.
Ricordo di aver cercato a lungo, in libreria, un'edizione recente del libro di Frances Hodgson Burnett durante l'estate dell'anno scorso: La piccola principessa era diventata una specie di fissazione in quel periodo. Non ricordo nemmeno il perchè. Volevo comprarlo durante le vacanze ma mi dicevano tutti che l'avrebbero potuto ordinare ma visto che ero di passaggio ho lasciato stare. 
Poi ho accantonato l'idea e non l'ho nemmeno cercato on line.
Qualche settimana fa, non so nemmeno dire come mai, l'ho rimesso nella wish list e... l'ho cercato in biblioteca trovandolo senza troppa fatica. 
Ricordo con piacere la lettura di un altro libro di questa autrice, Il giardino segreto.

Anche La piccola principessa è stata una lettura piacevole.
Si tratta di un libro personato per giovani lettori e lo si comprende fin da subito per via del linguaggio utilizzato: viene proposta la storia di una bambina, orfana di madre, che ha però la fortuna di vivere con un padre ricco e amorevole. Non le manca niente... fino a che...
La sua vita cambierà radicalmente. Per non togliere il gusto della lettura non sto a dire come e perchè cambia. Basti pensare che la bambina si troverà ad affrontare prove più grandi di lei e a farlo potendo contare solo su se stessa.

Sara, questo il suo nome, dimostrerà di avere tante qualità che fanno di lei una vera principessa. Bontà d'animo, fantasia, altruismo... una bambina capace di stupire anche nei momenti in cui la sua vita è messa a dura prova. 

Sulla sua strada incontrerà diverse persone. Oguna avrà un ruolo importante, sia nel suo essere personaggio positivo che negativo.

La prima stesura risale al 1905... io l'ho letto esattamente 110 anni dopo la sua uscita: prova lampante di come i libri non passino mai di moda se li si legge con entusiasmo. 
Il libro ha ispirato parecchie interpretazioni cinematografiche ma io ammetto di non averne vista nemmeno una.
E' un libro che consiglierò senza ombra di dubbio a mia figlia. Sono certa che le piacerà. 

Anche se non è una lettura moderna, una delle ultime uscite, la vorrei proporre per questo Venerdì del libro. Sono un po' di corsa, oggi, per cui la mia recensione non è particolarmente ricca ma mi auguro che quanto scritto possa essere comunque sufficiente ad incuriosire chi ancora non l'avesse letto.