giovedì 31 dicembre 2015

Pel di Carota (J. Renard)

Pubblicato la prima volta nel 1894 (in edizione italiana nel 1915) Pel di Carota è un romanzo breve (141 pagine in tutto), di ispirazione autobiografica, scritto da Jules Renard. Un'opera che non ha soddisfatto l'autore più di tanto ma che, negli anni, è stata soggetta ad innumerevoli pubblicazioni con altrettante innumerevoli traduzioni. 
Io ho trovato l'edizione del 2003 in edizione speciale, venduta in abbinamento a dei quotidiani, stampata presso Grafica Editoriale Pinting Srl (Bologna).

Ho chiesto in prestito questo libro in biblioteca: ero alla ricerca di una storia da poter leggere la sera ai miei figli, come lettura della buonanotte, che fosse un romanzo, non un libro illustrato come quelli che abbiamo sempre letto da piccoli. Pensavo che la storia di Pel di Carota potesse essere divertente, leggera e adatta a sonni tranquilli ma, a dirla tutta, mi sbagliavo.
Già dalle prime pagine, lette ad alta voce con loro, la reazione non è stata positiva e mi hanno chiesto di cambiare libro.

L'immagine di un ragazzino che deve tirare il collo a due pernici - una delle prime immagini di Pel di Carota proposte dal libro - non è piaciuta molto ai bimbi. E come non dar loro ragione? Andando avanti il racconto non migliora...
Non l'ho proposto come lettura ad alta voce per loro ma l'ho letto io... non ho l'abitudine di lasciare i libri a metà (e in questo caso sarebbe stato ancora meno di metà) così sono andata avanti con la lettura.

Pel di Carota, al secolo  François Lepic, è un ragazzino che vive in una famiglia in cui i rapporti sono molto freddi e distaccati. Sua madre non lo ama, è l'ultimo di tre figli ed a lui sono riservate sempre le porzioni più piccole a tavola, le punizioni più dure, le sgridate più violente. Lui, di riflesso, sembra subire questa situazione con rassegnazione ma fino ad un certo punto. Con i suoi fratelli il rapporto non è dei migliori. Considerato come una nullità dalla madre, di riflesso Pel di Carota è tale anche al cospetto dei suoi fratelli. L'unico a dispensare briciole di affetto è i padre di lui, il Signor Lepic, sempre lontano per lavoro.

Un passaggio, tratto dall'album finale di Pel di Carota, rende bene l'idea.
Pel di Carota dà questo consiglio alla domestica Agathe: "Per mettersi in buona luce con la signora Lepic le dica male di me". C'è un limite. Infatti, la signora Lepic non sopporta che un altro che non sia lei tocchi Pel di Carota. Una vicina di casa si permette di minacciarlo: la signora Lepic accorre, si arrabbia e libera suo figlio che è raggiante di gratitudine. "E ora a noi due", dice lei.
Il ragazzino cresce quasi allo stato selvatico, compie gesta che poco hanno  che fare con un ragazzino della sua età. Maneggia armi da fuoco, spara ai gatti senza motivo, va a caccia con suo padre ed usa il fucile, beve superalcolici su invito del padre. Insomma, una figura tutt'altro che positiva.
Eppure in lui l'autore vede se stesso e il racconto è fortemente autobiografico. La mancanza di amore, la freddezza dei rapporti con i suoi familiari sono sentimenti a lui ben note, tanto da dare vita ad un personaggio molto "crudo" che, però, pur essendosi adattato alla situazione, ogni tanto dimostra di avere un lato sconosciuto a tutti.

E' una figura arcaica - basta pensare alla data in cui il romanzo è stato scritto - che però da lettrice adulta (pur non potendo dire, complessivamente, che il libro mi sia piaciuto) mi ha fatto molto riflettere sui rapporti tra madre e figlio, tra padre e figlio ed anche tra fratelli.

Un bambino che non è amato non saprà amare.
Un bambino che non conosce le coccole non saprà coccolare.
Un bambino continuamente schernito penserà che schernire sia la normalità.

Il romanzo sarà pure antico, ma quanto è vero tutto ciò, ancora oggi!

Questa lettura mi permette di partecipare alla Challenge 2016 - Le Lgs sfidano i lettori.
Per la prima tappa propongo questa lettura per il raggiungimento dell'obiettivo n. 1: un libro con un alimento nel titolo. In questo caso, CAROTA.

mercoledì 30 dicembre 2015

Prendi un lettore e mettilo in vetrina!

Il 2015 si chiude, per me, con la partecipazione ad una iniziativa lanciata da una libreria della zona: la vetrina della libreria Mondadori di Civitanova Marche (MC) nel periodo Natalizio si è animata grazie a tanti lettori che hanno accettato di "mettersi in vetrina" per mezz'ora, leggendo un libro.

Potevo forse mancare?
Mentre mia figlia era occupata a scegliere un libro da acquistare - e, come sua madre, ci mette sempre un sacco di tempo a decidere - io ho approfittato della poltrona rossa libera in vetrina e per una mezz'oretta mi sono dedicata alla lettura.

E' stata un'esperienza particolare: la curiosità di molti è stata stuzzicata dalla lettrice in vetrina. Non che fosse un bello spettacolo da vedere, imbacuccata com'ero... ma vedere una persona "vera" che sfogliava una pagina dopo l'altra e si soffermava a leggere un libro ha incuriosito parecchi.

Ed io?
Bhè... inutile dirlo. Quando leggo... leggo. Difficile distrarmi soprattutto quando ho tra e mani un libro che mi prende particolarmente. E trattandosi di La casa degli spiriti della Allende è stato proprio così.
E' stata una bella esperienza: un lettore in vetrina per dimostrare quanto sia bello vivere un'avventura che ti estranea da tutto il resto, quanto catturi una bella storia, quanto il tempo passato a leggere non sia affatto tempo perso.

La proprietaria della libreria ha proposto tale iniziativa promettendo, in cambio di mezz'ora di lettura in vetrina, uno sconto del 15% su un acquisto. A me l'idea è piaciuta non tanto e non solo per lo sconto (che comunque fa sempre comodo) quanto per vivere un'esperienza nuova e, secondo me, molto riuscita.
In tanti si sono avvicendati sulla poltrona rossa, di mattino e di pomeriggio, grandi e piccini, amanti di gialli così come amanti delle storie d'amore, dei fantasy come delle storie vere. Quando sono arrivata io in libreria la poltrona era vuota. Non mi ero prenotata per leggere in vetrina ma visto che non c'era nessuno in quel momento ho chiesto al proprietario di potermi accomodare, in attesa che mia figlia scegliesse. 
Le ci ha messo una ventina di minuti a scegliere i libri di suo gradimento e, pazientemente, mi ha aspettata iniziando a sua volta a sfogliare i suoi libri nuovi.

Esibizionismo? 
Io non la vedo così. 
Amanti della lettura - adeguatamente stimolati - hanno voluto dare una testimonianza del loro amore per i libri partecipando ad una iniziativa particolare, carina, originale che ha permesso di incuriosire i passanti e di catturare il loro sguardo verso il mondo dei libri. 
Se non ho capito male si tratta di un'esperienza proposta tempo fa in una libreria canadese, approdata in questo periodo natalizio anche dalle mie parti.

Mi piace chiudere così il 2015... Con riflettori puntati su chi ama la lettura. Che sia io o un'altra persona poco importa. Se può servire ad incuriosire e ad alimentare la voglia di leggere in qualcun altro, va più che bene!

BUON ANNO E BUON LETTURE

martedì 29 dicembre 2015

La casa degli spiriti (I. Allende)

La copia avuta in prestito in biblioteca del libro La casa degli spiriti era un bel po' consumata. Segno evidente che in molti l'hanno avuto tra le mani prima di me. 
Ci ho messo un po', ma alla fine l'ho letto anche io.
Si tratta del secondo libro di Isabel Allende che leggo e mi ha letteralmente rapita.

Una premessa è d'obbligo: ho letto in parecchie recensioni paragoni con Cent'anni di solitudine. Ebbene, io non l'ho ancora letto per cui non posso (e non voglio) fare confronti di questo tipo.

Parto col dire che con questo romanzo la Allende si conferma essere la mia autrice preferita. Con La figlia della fortuna avevo già avuto modo di conoscere il suo stile ed ora, con questa saga familiare sapientemente narrata, non ho più dubbi.

Anche questa volta ho trovato il libro scritto con caratteri piccini, fitti fitti, proprio come l'altro suo libro letto in precedenza. Le 364 pagine dell'edizione Universale Economica Feltrinelli che ho avuto tra le mani mi sono sembrate molte di più ed ho avuto la sensazione, in alcuni punti, che la storia fosse destinata a non finire mai. Questo, però, non vuol dire che la lettura mi abbia annoiata o stancata. Tutt'altro.

L'autrice racconta la storia di una famiglia e, allo stesso tempo, traccia i contorni di vicende storiche realmente accadute. Vengono citati personaggi a cui non viene dato un nome ma che possono essere fatti risalire senza fatica a personaggi realmente esistiti - come nel caso del Poeta o del Presidente - ed il racconto viene proposto come se fosse una voce narrante a parlare ma a ciò si alternano anche pagine in prima persona. Questo passaggio di consegne tra un modo di raccontare e l'altro non è fastidioso, non stona. Anzi... devo dire che ha reso il tutto molto più verosimile.

A raccontare la storia è l'uomo della famiglia, Esteban Trueba ma le vere protagoniste, secondo il mio punto di vista, sono le donne. Lo è prima di tutte Clara: è la sorella di Rosa, promessa sposa a Trueba. Ha dei poteri particolari che la portano a prevedere ciò che accadrà, compresa la morte della sorella che lascerà un grande vuoto nella vita di tutti, compresa quella del suo promesso sposo. Tempo dopo, Clara sposerà proprio quell'uomo prendendo il posto di sua sorella che, comunque, non verrà mai dimenticata.
Inizia qui una saga familiare ricca di accadimenti che si rispecchiano nella società cilena dell'epoca. Trueba si arricchisce, diventa il "padrone" e farà molta strada anche se il suo ruolo in famiglia vacillerà fino a decadere del tutto.
Clara è colei che tiene in piedi la casa, la proprietà, la famiglia stessa. Clara sarà colei che aprirà la strada ad altre donne della famiglia (Blanca, Alba) che avranno ruoli fondamentali nella storia della famiglia e non solo.

Il racconto è molto articolato, ricco di dettagli e descrizioni con periodi che a volte sono un po' troppo lunghi per i miei gusti ma che, nel contesto della storia, hanno anch'essi un compito ben preciso e rendono perfettamente al lettore le intenzioni dell'autrice nel rendere vivi i personaggi, vivide le loro emozioni, pungenti i loro discorsi.
Mi limito ad un particolare: un colloquio di Esteban Trueba con un personaggio femminile che avrà un ruolo importante nel racconto dura quasi tre pagine, senza nemmeno un punto. E questa tecnica narrativa rende perfettamente l'idea della concitazione con cui quell'uomo si rivolge al suo interlocutore in quel particolare momento.

L'autrice riesce a mettere in piedi una storia in cui gli eventi realmente accaduti (fino ad arrivare al golpe cileno del 1973 e a ciò che comporterà) con finzione e magia in un equilibrio secondo il mio parere perfetto. Il richiamo agli spiriti non scade mai nel ridicolo. Anzi, rende verosimili le scene dipinte con tinte a tratti forti e nitide, a tratti leggere e non semplici da definire. 

Sono stata sul punto di piangere in più punti, soprattutto quando l'autrice racconta il periodo della repressione, racconta della prigionia, delle torture, delle uccisioni.

La personalità dei vari personaggi emerge in modo chiaro ed intenso, soprattutto in quelli principali ed è difficile separarsi da loro tanto da voler continuare a leggere ancora, ancora ed ancora per sapere come andranno a finire le loro storie.

E' un libro che non dimenticherò, ne sono certa, e che consacra la Allende come mia autrice preferita.
Lo consiglio calorosamente a chi non l'avesse letto già.
Questa lettura mi ha fatto compagnia nel periodo natalizio e con essa partecipo alla Challenge 2016 - Le Lgs sfidano i lettori.
 
Per la prima tappa propongo questa lettura per il raggiungimento dell'obiettivo n. 2: un libro del mio autore preferito.
***
La casa degli spiriti
Isabel Allende
Universale Economica Feltrinelli
lire 13.000 - euro 6.71 (l'edizione che ho letto io è del 1987 ma il libro è del 1982)

lunedì 28 dicembre 2015

Nuovi arrivi#19, in biblioteca#17 e Regala un libro per Natale#3

Il 2015 si chiude con nuovi arrivi e, da quel che ho capito, non saranno nemmeno gli ultimi visto che mia figlia ha ricevuto in dono un buono acquisto in libreria che non ha ancora consumato del tutto e che intende far fuori prima della fine del 2015. Per ora segnalo alcuni arrivi di questi giorni.
Sotto l'albero ho trovato un solo libro - che a dire il vero mi è del tutto nuovo - donatomi da una mia amica. Si tratta de La scacchiera di Auschwitz e si presenta come una lettura piuttosto originale sul tema. 

Per il resto si tratta di libri per la principessa e l'ometto di casa. Pel di Carota l'ho scelto io, per loro, in biblioteca in occasione della nostra ultima visita dovuta alla restituzione di un altro libro. Avendone parecchi ancora da leggere in attesa nella libreria di casa non erano intenzionati a prendere nuovi testi in prestito ma ho insistito io, forse mossa dalla mia curiosità personale nei confronti di questa storia.

Usando in parte il buono che mia figlia ha ricevuto per fare acquisti in libreria ha scelto un albo sul natale, pieno di attività, curiosità, lavoretti ed adesivi sul tema del momento ed anche un libro illustrato, Il dono dei Magi, che ci è sembrato promettere molto bene dalla copertina.

In occasione della Tombola dei bambini mia figlia ha vinto il libro delle Buone Maniere per i più piccoli (da una primissima occhiata lei stessa ha detto che è molto interessante e che dovrebbe essere letto con attenzione da suo fratello). Premio molto gradito.
E poi aggiungo un librettino piccino piccino che narra una storia ecologica e si intitola Un cuore e due lattine, edito dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Civitanova Marche nell'ambito di un progetto di valorizzazione di autori del posto ed in tema riciclo. Storia molto carina e che ben rende l'idea della lunga vita che può avere una lattina.

Un capitolo a parte merita la nostra partecipazione all'edizione numero 3 dell'iniziativa Regala un libro per Natale. L'anno scorso partecipammo per la prima volta ed abbiamo ripetuto l'esperienza aderendo alla proposta di Federica del blog mammamogliedonna.
Sono stata abbinata a Barbara, mamma di due gemelli e, come vuole il regolamento dell'iniziativa, dopo essere state abbinate ci siamo scambiate alcune informazioni per cercare di conoscerci un po' e per capire i gusti dei nostri figli.
Così, abbiamo scelto libri che potessero piacere ai suoi due gemelli ed atteso che arrivassero i nostri. 
Come Barbara racconta nel post relativo all'iniziativa, per loro abbiamo scelto una guidina di Parigi e Gli animali fantastici, dove trovarli per la bimba appassionata di Harry Potter.

Quando è arrivato il pacchetto l'emozione era palpabile. I miei bimbi si sono chiusi in camera mia - ho fatto fatica ad entrare perchè volevano essere soli! - e si sono contesi il pacchetto per poi decidere di aprirlo insieme. 
Per l'ometto di casa è arrivato un bel libro che racconta di un'altrettanto bella amicizia, con bellissime illustrazioni.
Per la signorina di casa un libro "da grandi", come piacciono a lei... e che di certo leggero anche io visto che mi incuriosisce un bel po'!
Bellissima esperienza anche quest'anno per due nuovi arrivi molto graditi!

Buone letture a tutti!

venerdì 18 dicembre 2015

Principesse dimenticate o sconosciute (P. Leehermeier - R. Dautremer) - Venerdì del libro

Il suo prezzo di copertina è di 24.00 euro... e li vale tutti.
Il libro Principesse dimenticate o sconosciute è bellissimo! Bello, bello, bello davvero.
Mi ero innamorata a prima vista qualche tempo fa alla fiera del libro di Bologna e, anche se a distanza di tempo da allora, è arrivato di recente a casa nostra.
Non posso limitarmi a dire che è stato regalato a mia figlia per il suo compleanno perchè è una mezza verità. 
La verità "vera" è che l'ho comprato io per conto di mia madre che poi l'ha regalato a mia figlia ma su mia precisa indicazione perchè... ok, lo ammetto... prima di pensare se potesse piacere a lei ero cerca che piacesse a me!
Bhè, è stato davvero un bellissimo regalo visto che mia figlia l'ha molto apprezzato e lo ha letto con attenzione e curiosità. Non l'ha letto tutto, sono parecchie pagine con tante informazioni, ma quel che ha letto l'ha proprio soddisfatta.

Intanto, prima di passare al contenuto, è un libro che si presenta davvero molto bene: bellissime immagini, pagine grandi, nel complesso pesante tanto da dare proprio l'impressione di contenere qualche cosa di prezioso.
Le immagini dono davvero belle e catturano al primo sguardo. Colori, forme, dettagli... molto belle. 

Poi il testo. O meglio... i testi... Vengono proposte storie di principesse poco conosciute (o del tutto sconosciute o, appunto, dimenticate) con tantissimi dettagli e curiosità. 
Vengono fornite guide pratiche per conoscere a fondo le principesse....

...e poi spiegazioni sulle abitudini delle principesse con tanto di disegni (come ad esempio il linguaggio dei ventagli)...
...ed ancora disegnini esplicativi...
 ...e alla fine tante, tante informazioni sui modi di dire riferiti alle principesse, un test per verificare la propria conoscenza sul loro mondo, i proverbi che hanno a che fare con loro, ed un doppio indice: uno analitico ed uno dei contenuti.

Trovo che sia un libro originale, ben fatto, particolare da leggere ed osservare, da rileggere ed amare sia da parte delle lettrici più romantiche ma anche da coloro che, pur non essendo tali, sono curiose rispetto a questo al mondo principesco.

Lo segnalo in questo Venerdì del libro pre-natalizio sperando anche di essere utile a chi ancora avesse un regalo da fare: costicchia, è vero, ma merita! E credo che verrebbe apprezzato anche da lettrici un po' più cresciutelle.

lunedì 14 dicembre 2015

La vendetta (A. Holt)

Dei libri che ho letto, fino ad ora, di Anne Holt, La vendetta è quello che mi è piaciuto meno.
Storia banale, scontata, dagli esiti che si possono immaginare fin dalle prime pagine, senza quel trasporto e quel coinvolgimento che in l'autrice era stata capace di trasmettere in precedenza.
Però non mollo. 
Il suo genere mi piace, il suo modo di scrivere anche. Non sarà certo uno scivolone - che ci può stare anche per i migliori - a farmi abbandonare questa autrice. Cercherò altro di suo e spero di tornare ai livelli precedenti.
Torna la coppia Hanne Wilhelmsen/Håkon Sand. Un politiadjutant, quest'ultimo, figura che esiste nell’ambito della polizia norvegese e che avevo già incontrato in precedenza. Si tratta di un giurista, superiore di grado ai normali funzionari in forza alla polizia.

Si stanno verificando degli strani crimini che, sistematicamente, tornano con periodicità a scuotere Oslo. In un contesto di incertezza, in assenza di vittime ma in presenza di scene raccapriccianti, si inserisce un violento stupro di cui dovrà occuparsi proprio Hanne. 
Non che non sia abituata a crimini del genere ma questa volta i conti non le tornano. Sente che sotto c'è qualche cosa di più ma non riesce a capire cosa...

La storia non decolla. La polizia ne esce a pezzi soprattutto quando l'indagine parallela portata avanti dal padre della vittima dello stupro arriva a risultati con una facilità disarmante mentre la polizia stessa si trova a ruotare attorno al niente.

Banale. Purtroppo questa volta la trama è banale e scontata. Avendo letto altro di questa autrice posso dire che non siamo agli stessi livelli di libri precedenti. E mi auguro che andando avanti possa ritrovare la Holt che ho imparato a conoscere ed apprezzare.

Non che abbia avuto voglia di abbandonare la lettura. Questo no. Mi sono vista sfuggire di mano pagine su pagine senza che la storia facesse alcun progresso e mi sono chiesta più volte come avrei potuto trovare qualche cosa di sorprendente nelle poche pagine che mi restavano da leggere.
Peccato. 
Della Holt ho letto di meglio.

lunedì 7 dicembre 2015

Nuovi arrivi #18, in biblioteca#16

Il mese di dicembre è iniziato alla grande in fatto di nuove letture arrivate in casa mia. Mi sembra proprio di sì!
In biblioteca ho preso, grazie ad un prestito interbibliotecario, La vendetta di Anne Holt. La protagonista è sempre la stessa ed avendo letto diversi libri precedenti, di questa autrice, sto proseguendo lungo quella stessa scia. E' il libro che ho al momento in lettura. 
Altro prestito, Isabel Allende con La casa degli spiriti. Ne ho sentito tanto parlare e alla fine ho ceduto: l'ho preso in prestito. Ho notato, sfogliandolo velocemente, che è scritto con caratteri piccini, fitti fitti... speriamo bene.... io leggo spesso di sera e spero di non affaticarmi troppo.
Opera prima di Renato Spina è un libro che mi è stato regalato da un'amica: un libro che non ha un editore, autoprodotto dall'autore (compagno della mia amica), un regalo che non mi aspettavo.
E siamo agli acquisti. Il primo è La barca dei folli  di Stefano Dionisi di cui ho avuto modo di parlare in un recente post e che ho preso con l'intenzione di regalarlo a mia madre... ma che probabilmente prima leggerò io. L'altro è  l'ultimo libro di Donato Carrisi, al quale non ho saputo proprio resistere, La ragazza nella nebbia. Spero tanto che non mi deluda.

E poi... una piccola meraviglia... Principesse sconosciute o dimenticate: un libro che avevo adocchiato tempo fa e del quale mi ero letteralmente innamorata... ci è voluto un po' ma alla fine è arrivato a casa nostra. Lo ha regalato mia madre a mia figlia per il suo 10° compleanno, dietro mio suggerimento (sarà stato più per accontentare me che mia figlia?). L'ho sfogliato e me ne sono innamorata ancora di più. Avrò modo di parlarne a tempo debito anche perché fino ad ora ne ho lette solo alcune righe.
Bello! Bellissimo!!! Non potrete non innamorarvene come è capiato a me!
Non male come avvio di dicembre, no?
Buone letture!

venerdì 4 dicembre 2015

Buona notte bambini (A. Pellai) - Venerdì del libro

I miei bimbi non sono più nell'età della ninna nanna per dormire.
Eppure, pur leggendo oramai da soli in modo spedito, il rito della lettura della buona notte resta sacro in casa nostra. Ascoltare una storia prima di andare a dormire è sempre un piacere, anche quando si è stanchissimi e ci si addormenta dopo pochissime parole.

Una delle ultime letture che ho proposto loro è stata Buona notte bambini. Una storia, e tante ninne nanne per addormentarsi.
Si tratta di un libro piuttosto ricco visto che propone una storia da leggere e contenuti da ascoltare grazie ad un cd audio. Al termine del racconto il libro propone i testi delle ninne nanne che possono essere ascoltate grazie al cd.

La storia concilia davvero il sonno. Non perchè sia noiosa ma perchè si parla di un gatto che ad un certo punto è così stanco ed ha così bisogno di dormire che... fa venire davvero voglia di chiudere gli occhi. Vive una grande avventura e... ad un certo punto... è proprio tanto stanco!

Il formato del libro ci è piaciuto molto così come le immagini che si accompagnano al testo.

E' un libro pensato per aiutare i genitori che, a loro volta, vogliano aiutare i loro bimbi a prendere sonno e a trascorrere una notte serena. Non c'è nessuna pillola magica da dare loro per dormire... no no... vengono proposti dei consigli per gli adulti sul tema "nanna", consigli legati alla storia da leggere e non solo. Il contenuto audio completa il tutto: non solo musiche e testi ma anche un commento dell'autore sul testo della storia con tanti spunti per riflettere e fare tesoro di ciò che viene detto. Insomma, non è un solito libro tradizionale, una storia punto e basta...  
Fa parte della collana Parlami del cuore junior, edito da Erickson e, come tutti gli altri libri di tale collana, prende spunto dalla vita di tutti i giorni di un bambino e della sua famiglia cercando di dare una mano nella gestione, per quanto possibile, dei vari problemi che si possono creare.

Onestamente non so dire nulla circa l'efficacia di questa storia su bambini che abbiano problemi a dormire perchè i miei problemi di questo tipo - per fortuna loro e nostra - non ne hanno avuti mai.
Ai miei la storia è piaciuta e... l'ometto di casa si è addormentato a metà mentre la principessa di casa chiuso il libro si è girata dall'altra parte e... sogni d'oro.
Tentar non nuoce, no?
Leggere un libro prima di andare a dormire è sempre un bel momento, con un libro pensato proprio per conciliare il sonno lo è ancora di più!

Trovo che sia anche un'ottima idea regalo, un buon dono per genitori e bambini concentrato in un unico libro. E' questa la mia (nostra) proposta per il Venerdì del libro di oggi.
***
Buona notte bambini - Una storia e tante ninne nanne per addormentarsi sereni
Alberto Pellai
Erickson Editore
13.50 € disponibile scontato qui

giovedì 3 dicembre 2015

Nemesi (J. Nesbø)

Questa volta Nesbø mi ha un tantino spiazzata. La quarta avventura di Harry Hole mi ha messa davanti ad un racconto un tantino assurdo per una serie di aspetti. Più assurdo del solito, oserei dire.

Partiamo dal punto di contatto con il libro precedente, il Pettirosso. Hole è ancora alla ricerca di una spiegazione - e di un colpevole - per la morte della sua collega Hellen e questa cosa torna più volte a galla durante il racconto. Non si rassegna ad una spiegazione che non l'ha affatto convinto, ad un colpevole che è stato ucciso prima che potesse dire la sua... ne Il Pettirosso ha una collega accanto a se durante il lavoro, una collega che stima e che è davvero in gamba. Ora non ce l'ha più, morta mano di qualcuno che lui sa non essere colui che è stato individuato come il suo assassino. Ma non ha prove e l'indagine è stata chiusa da tempo.
Ora il caso è un altro. 

Questa volta Hole ha a che fare con una rapina in banca finita in omicidio. Ed altre ancora, seguite alla prima, con modalità analoghe anche se - per fortuna - con epilogo diverso. 
La vittima della prima rapina è morta perchè si è trovata nel posto sbagliato, nel momento sbagliato? O c'è altro sotto?

Hole troverà un contatto importante... e qui c'è il paradosso. Un uomo che dal carcere - si è costituito spontaneamente - riesce a commissionare vendette a destra e a manca, riesce a controllare la vita altrui, a fare e disfare con più velocità di chi non fosse dietro le sbarre. Un po' esagerato anche se, lo ammetto, non posso sapere se nella realtà situazioni del genere siano plausibili oppure no. 

E poi la situazione in se, l'intreccio tra le persone, le storie, le colpe... Un po' intricato.
Il genere continua a piacermi, con gli alti e bassi di un autore che, comunque, continua ad intrigarmi e rispetto al quale non ho alcuna intenzione di mollare la presa.
Leggerò altro di suo. Senza ombra di dubbio. Sperando sempre in un ulteriore miglioramento che, ne sono certa, ci sarà.

Mi è stato poco chiaro qualche passaggio, mi è sfuggita qualche intuizione che, invece, evidentemente è molto chiara all'autore ma nel complesso, esagerazioni a parte, non posso dirmi del tutto delusa. Avendo letto un libro successivo a questo, con protagonista sempre Harry Hole il gigante biondo, so che Nesbø ha ottimi margini di miglioramento. E mi aspetto una crescita, migliorativa, già dal prossimo libro della serie. 

Chissà se le mie aspettative saranno soddisfatte....