lunedì 6 novembre 2017

Il leopardo (Jo Nesbø)

Non c'è niente da fare.  E' magnetico. Jo Nesbø è magnetico così come lo è Harry Hole, il suo personaggio di punta.
Sono arrivata a leggere l'ottava avventura - Il leopardo - che lo vede come protagonista e ne sono sempre più catturata, ammaliata. Ammaliata da Hole - è un commissario con parecchi lati negativi che, però, mi ha conquistata fin da subito con il suo modo di fare, la sua tenacia, il suo intuito e la sua voglia di arrivare sempre alla fine non per vanagloria ma per fare giustizia - ma anche dal modo di scrivere di un autore in cui mi sono imbattuta tardi ma rispetto al quale sto recuperando terreno.

A dire il vero mi ero ripromessa di non leggere di sera libri di questo tipo perchè - non posso nasconderlo - tra le descrizioni di morti ammazzati, di torture e squilibri mentali, quelli di Nesbø non sono certo delle tisane della buonanotte. Ma è stato più forte di me. 
Mi sono letteralmente attaccata alle pagine tanto da cercare di rimediare ogni piccolo spiraglio di luce, anche nel cuore della notte, cercando di non disturbare in nessun modo il sonno altrui, pur di arrivare alla fine.
Delle 759  intense pagine in cui si snoda la storia non ce n'è stata una che mi abbia annoiata. Nessuna riga inutile, superflua, che avrei evitato o che avrei consigliato all'autore di depennare. Spesso capita di imbattersi in storie che - almeno questa è una mia impressione - per non sfumare in poche pagine vengono diluite all'inverosimile. Non è certo questo il caso. Ogni pagina ha un suo scopo, ogni descrizioni ha una sua utilità nel dipingere un quadro complesso e dai tanti colori, dalle tante sfumature. Un quadro che va ammirato nel suo complesso ma anche in ogni singola tonalità di colore. 

L'unica cosa che credo di aver sbagliato, me ne sono resa conto solo a lettura inoltrata, è stata quella di non aver preso nota dei nomi dei tanti personaggi - vecchi e nuovi - che interagiscono: sono nomi norvegesi non semplici da memorizzare per cui mi sarebbe stata utile una specie di legenda che mi aiutasse ad abbinare, in modo immediato, quei nomi alle loro storie. Non avendolo fatto ho dovuto superare lo scoglio con maggiore fatica ma questo non ha per niente inficiato il mio piacere nella lettura.

Non è semplice dire in soldoni cosa avviene ma ci provo. 
Hole viene coinvolto nella ricerca di quello che si crede possa essere un serial killer. Dopo aver risolto il caso dell'Uomo di neve, ed essersi anche allontanato dalla sua città d'origine imboccando una via tutt'altro che retta, Hole viene scovato da qualcuno che ha bisogno di aiuto. E' la Polizia Criminale di Oslo che, seppur consapevole della reputazione di quel singolare commissario dichiaratamente alcolizzato e oramai tossicodipendente, sa che solo lui può aiutarla a venire a capo di un enigma bello e buono.
Due donne vengono trovate morte con 24 ferite identiche in bocca. Qualcosa ha provocato quelle ferite e le ha fatte affogare nel loro sangue. Quando Harry decide di tornare ad Oslo per via della malattia di suo padre, in fin di vita in ospedale, la sua strada si intreccerà a doppio filo con quella della Polizia Criminale e dei casi attorno ai quali si sta indagando. 

Morti strane, apparentemente slegate tra loro. Sangue che si somma a sangue in una corsa contro il tempo che sembra non finire mai.

L'autore non risparmia particolari, ne' in merito alle morti ne' in merito alle storie ed agli ambiente e questo è un punto a suo favore. Come accennavo sopra, niente è superfluo e non è da tutti scrivere un libro di così tante pagine senza essere per niente ridondante.
Ognuno dei personaggi che entrano in scena hanno un passato ed un presente che vengono descritti in modo approfondito. Personalità complesse, quelle di cui si parla, che fanno comprendere quanto ognuno possa avere dei lati oscuri, dei segreti, dei silenzi mantenuti troppo a lungo. Harry lo sa bene.

Questa volta la figura di Rakel - quella che è stata in primissimo piano nella storia precedente - è solo marginale così come quella di Oleg, figlio di lei. Avendo letto il libro successivo so che le cose cambieranno da qui a breve ma non dico altro. Del libro Lo spettro ho già parlato.
Sono marginali ma mai lontani. Rakel è la donna che Harry porta nel cuore e ancora una volta resta nel suo angolino più profondo ma pulsa più che mai.

E poi viene mantenuta una caratteristica che ho imparato a riconoscere nelle storie di Harry Hole: gli assassini si mettono in rapporto diretto con lui, quasi come se la sua figura sia imprescindibile, dialogano con lui sfidandolo apertamente e questa non è una novità visto che è capitato anche in altre sue storie.

Così come non è una novità la contraddizione nei comportamenti di quell'uomo tormentato che si porta ancora addosso i segni di un passato che non riesce a dimenticare, perdite e prove che hanno lasciato segni profondi sulla sua pelle, quei fantasmi che urlano di notte nei suoi sogni. Un personaggio tormentato che si fa amare dal lettore anche per questo. Almeno con me è capitato così. 

Arrivata ai due terzi del libro mi sono anche chiesta - davanti all'assassino dichiarato - cos'altro potesse succedere per motivare così tante pagine ancora da leggere: Nesbø si è superato proponendo un risvolto inaspettato e strutturato quasi come se fosse un libro a parte. Bravo. Non posso dire altro.

Anche stavolta ha calcato un po' la mano rendendo Harry una specie di robocop senza paura... ma ci sta. Nell'insieme ci sta. Ora, alla luce di quanto accade, dovrò mentalmente rifarmi un'idea del volto di quell'uomo ma ci può stare.

Un ultimo appunto: ogni libro è una storia che si regge perfettamente da sola ma consiglio a chi si avvicinasse ora a questo autore, di iniziare dal primo libro della serie per conoscere bene la figura di Harry Hole fin dall'origine. Non è un percorso indispensabile per la lettura dei libri successivi ma secondo me aiuta parecchio a mettere a fuoco comportamenti e lati del caratteri di questo commissario che altrimenti potrebbero apparire alquanto strani.

Con questo libro partecipo all'ultima tappa della challenge Leggendo serialmente per l'obiettivo generico: autori nordici. E' il secondo libro di questo autore che mi è utile per la challenge ed ho già in mente il terzo.

3 commenti:

  1. concordo con ogni singola parola! Che ansia

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    1. Il successivo l'ho letto tempo fa. Ma l'altro ancora è pronto sul mio comodino ;-)

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    2. Chiara.... ieri sera mentre facevo un bel bagno caldo... mi sono assicurata di non essere incollata alla vasca. Mi capisci, vero?

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