mercoledì 6 dicembre 2017

La donna con l'anello di rubini (J. Corry)

Due storie lontane nel tempo che si incrociano, si incontrano e si scontrano. Sono quelle narrate nel libro La donna con l’anello di rubini che ho letto partecipando alla gara di lettura The Hunting Word Challenge per la parola anello che trovo nel titolo e raffigurata in copertina.

Laura è una giovane donna che si imbatte, improvvisamente, nell’uomo della sua vita. Charles: troppo bello per essere vero, troppo veloce per poter essere reale. Eppure…  si trova nell’arco di pochi mesi con una fede al dito, un marito e due figliastre. Un marito che conosce poco ma con il quale si sente in perfetta sintonia, due figliastre con le quali – invece – la sintonia non arriva in modo così immediato. Per amore cambia città, si impegna ad appianare le divergenze con le figlie di lui ma non riesce ad essere completamente sincera con quell’uomo che ha sposato. Laura custodisce un segreto che le pesa e del quale vorrebbe rendere partecipe il suo uomo ma non riesce a farlo.

Mary Rose è vissuta un centinaio d’anni prima di Laura: è una ragazzina orfana di madre con un padre che ama e che cerca in ogni modo di consolare dopo essere rimasti soli. Quando lui si innamora e sposa la sua istitutrice, che inizialmente le era sembrata simpatica e amorevole, per lei la vita cambia in modo irreversibile. Arriverà un fratellino che, però, non avrà lunga vita e della sua morte sarà accusata proprio lei, Mary Rose. Un triste destino l’aspetta ma non smetterà mai di dichiararsi innocente e non perderà mai la speranza di essere compresa da suo padre e personata per un delitto che non ha commesso. 

Le due storie vengono raccontate in parallelo, in due periodi storici differenti e con un ritmo incalzante soprattutto per quanto riguarda Mary Rose. Sarà lei a lasciare tracce che arriveranno fino a Laura grazie a dei ricami molto particolari.
Le due esistenze hanno dei punti di contatto, delle similitudini. E le due storie sono collegate anche da un misterioso anello appartenuto alla mamma di Mary Rose e a lei lasciato nel momento della sua morte. “Non te ne dovrai mai separare, custodiscilo con amore”, queste le parole della sua mamma in punto di morte.

E se ne entrerà in possesso qualcuno non legittimato ad averlo?
Facile intuire: disgrazie, sfortuna, disperazione.

Devo ammettere di aver letto questo libro con una certa curiosità soprattutto per quanto riguarda la figura di Mary Rose che mi è decisamente piaciuta di più rispetto a quella di Laura. Ragazzina forte, Mary Rose, tenace e ferma nella convinzione che, prima o poi, la verità debba sempre venire a galla. Non ha mai abbassato la testa nemmeno quando le circostanze avrebbero fatto pensare che la speranza fosse definitivamente estinta. Mary Rose non ha mai smesso di professarsi innocente.
La storia di entrambe, con i relativi intrecci, non mi è dispiaciuta anche se ho trovato alcuni passaggi troppo forzati. Il segreto di Laura, tanto per cominciare, mi è sembrato un tantino assurdo.
E poi la circostanza in cui viene descritta la prigionia di Mary Rose con l’arrivo di una tela e dei colori: pensare di ricamare una vera e propria opera d’arte al buio, in un luogo lercio e puzzolente, tra sporcizia e abbandono mi è sembrato davvero esagerato.
A parte questo, ho letto con una certa curiosità le storie di queste due donne ed ho ammirato Mary Rose per il suo coraggio e la sua integrità.

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