mercoledì 13 settembre 2017

Musica per un amore proibito (H. Münzer)

Diciamo subito che la traduzione italiana del titolo è del tutto fuori contesto. Non sono proprio riuscita a capire a quale amore proibito collegare questo titolo... non è affatto chiaro anche perché diverse storie si sovrappongono e se dovessi dire quali di questi fosse un amore proibito me ne verrebbe in mente uno molto fugace e durato appena qualche giorno (ed anche poche pagine, rispetto alle oltre 400 del libro). Un po' poco.

Posta tale premessa, il libro Musica per un amore proibito viene sviluppato su diversi livelli temporali - tecnica narrativa che va molto di moda e che, solitamente, se ben usata, è anche piuttosto efficace - ma che in questo caso mi sembra un po' sacrificata. Mi spiego. Il racconto si apre con Felicity che sta per lasciare Seattle, ed anche il suo fidanzato a dire il vero, per raggiungere Kabul e realizzare il suo sogno: fare il medico in quelle zone. Sta partendo ma quando si rende conto che sua madre, a pochi giorni dalla morte di sua nonna Deborah, è scomparsa abbandona tutto e si mette sulle sue tracce.
Martha, questo è il nome della madre di Felicity, si è recata a Roma dove viene raggiunta dalla figlia e viene trovata in con ritagli di giornale in mano ed un diario scritto in ebraico, rinvenuto tra gli averi personali di sua madre Deborah. Poche pagine per partire con questa premessa e fare, subito dopo, un tuffo nel passato. Per pagine e pagine viene raccontata la storia celata in quel misterioso diario scritto, peraltro, in una lingua arcaica alle due donne sconosciuta. Si torna ai tempi moderni soltanto alla fine, con poche pagine e un finale frettoloso. Un finale che riserva qualche sorpresa, non dico di no, ma dopo il lungo, lunghissimo sviluppo della storia di Deborah mi sarei aspettata maggior cura per il finale. E' come se la figura di Felicity e di sua madre fossero servite solo per introdurre il grosso del libro: la storia di Deborah. E' lei la vera protagonista. E' lei che ha portato nella tomba segreti, sofferenze ed orrori che il ricordo può far rivivere solo in parte ma che le sono rimasti, di certo, stampati addosso. 

Nel racconto sono coinvolte quattro generazioni di donne in un ambito spaziale che va da Monaco a Berlino passando per Cracovia e Città del Vaticano. Elisabeth, Deborah, Martha e sua figlia Felicity. Ognuna è protagonista, a suo modo, ma la figura di Deborah, almeno secondo il mio parere, domina su tutte.

Il mistero contenuto in quel diario porta indietro nel tempo, all'epoca della Germania nel pieno del periodo dell'ascesa hitleriana ed il suo contenuto spiegherà il perché nonna Deborah ha trattato sempre con distacco sua figlia Martha, quasi come se non provasse amore per quella figlia che si è sentita rifiutata. E la spiegazione arriva da terribili vicende legate alla guerra e a tutto ciò che ha portato son sè.

Molto dettagliata (forse troppo in alcuni passaggi) e circostanziata la parte storica, con chiara ispirazione a personaggi realmente esistiti. Devo dire che la storia appassiona pur lasciano un po' con l'amaro in bocca in riferimento a Felicity e Martha: nelle morte del racconto, quasi me le ero dimenticate, tanto è marginale la presentazione dei loro personaggi. E, come dicevo, il finale appare piuttosto frettoloso. Tanti i nomi stranieri che compaiono e che, ad un certo punto, mi hanno un po' confusa ma è solo un dettaglio nel complesso del racconto.

Ho letto questo libro nella versione e-book e, per fortuna, non mi sono imbattuta in errori che, in altre letture, mi hanno proprio innervosita. Meglio così!

Con questa lettura partecipo alla terza tappa della The Hunting Word Challenge per la parola MUSICA che trovo nel titolo.

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