domenica 17 dicembre 2017

Il campo dei papaveri (G. Scortecci)

Questo libro cadeva a pennello come ultimo utile per The Hunting Word Challenge per la parola PAPAVERI che trovo in copertina così come nel titolo. Ammetto di averlo scelto per questo, anche perché mi sarebbe stato utile per la nuova, nuovissima challenge Di che colore sei? come narrativa di autrice italiana.
Due piccioni con una fava con Il campo dei papaveri.

Devo ammettere, però, che non mi è piaciuto più di tanto. Non  me ne voglia l'autrice ma non mi sono trovata in sintonia con nessuno dei personaggi. Si tratta di una storia romantica che mette in gioco l'amore filiale oltre che di coppia. Gli ingredienti sono piuttosto scontati: storie tenute nascoste e svelate in punto di morte dal padre di lei, una madre che ha lasciato marito e figlia molti anni prima e che ricompare quando oramai sua figlia è adulta, un amore che sembra perduto, diversi personaggi le cui storie si intrecciano anche con qualche forzatura.

Ammetto che avrei voluto chiudere una challenge ed iniziarne un'altra con un bel libro. Questo, purtroppo, non rientra nella categoria dei bei libri, almeno per me. Ho trovato i dialoghi troppo costruiti, soprattutto nella prima parte, con una narrazione che, secondo il mio punto di vista, procede con alti e bassi. Ci sono momenti interessanti, che lasciano presagire ad una qualsivoglia svolta ma ce ne sono altri noiosi che ho avuto la tentazione di superare a piè pari. Digressioni che nulla danno alla storia sia nel narrato che nei dialoghi. Continue parentesi aperte nei ricordi, con ricordi nei ricordi, parentesi nelle parentesi.

Viola, la protagonista, diventa un personaggio marginale. I veri protagonisti sono suo padre e sua madre. E' la loro storia d'amore quella che cattura più di tutti ma che, alla fine, lascia l'amaro in bocca per come sono andate le cose.

Non dico di più sulla trama perché in poche righe si potrebbe svelare tutta la storia e non mi sembra giusto nei confronti di chi volesse leggere questo libro. 

Viola, alla morte del padre Paul, si trova tra le mani una particolare eredità: la verità su qualche cosa che lei ignorava, la verità su sua madre che la porterà anche a conoscere la storia d'amore che li ha legati, di cui lei è il frutto.

La storia di Paul e Maddalena, questi i nomi dei genitori di Viola, mi ha catturata fino a poco prima dell'epilogo, lo ammetto. Ad un certo punto non sono proprio riuscita a comprendere ciò che è accaduto. 
Fin dall'inizio Paul dice di avere molto da farsi perdonare, anche Maddalena ha parecchio da farsi personale ma non mi è proprio piaciuto come sono andate le cose tra loro. Non mi è piaciuto come si è comportato lui, non mi è piaciuto come si è comportata lei e mi è sembrato anche un po' troppo semplicistico il riavvicinamento con sua figlia. Ognuno ha le sue colpe ma Viola mi è sembrata un po' troppo accondiscendente.

Ho trovato anche qualche errore - alcuni con l'uso di aggettivi inappropriati (secondo me) , altri con è senza non accentato oppure parole che vanno a capo senza trattini o trattini trauna sillaba e l'altra quando non servivano - piccolezze che però si sono sommate alla sensazione di fondo, quella di personaggi che vogliono essere profondi ma che spesso sembrano forzati... Probabilmente è un mio limite ma non riesco a dare un giudizio positivo se non alla parte del racconto in cui Paul e Maddalena si conoscono e vivono la loro storia d'amore. Un po' poco su quasi trecento pagine.

L'autrice, in una sua intervista parla di questo romanzo come la storia di tanti amori. E' vero: entrano in ballo l'amore tra Paul e Maddalena ma anche quello di Paul (e io aggiungerei anche di Maddalena) per Viola. Sono amori declinati diversamente, di diversa intensità e con diverso epilogo ma pur sempre amori. C'è anche l'amore per una terra, la Toscana, che emerge costantemente. Io ho trovato anche l'amore per una libertà conquistata a fatica, a dire il vero. Nelle intenzioni dell'autrice c'era, senza dubbio, l'idea di proporre storie che lasciano il segno. L'uso di frasi e dialoghi un po' troppo costruiti - e per questo un tantino inverosimili - probabilmente mira a questo: ad insegnare qualche cosa che poi non è così nuovo come si potrebbe pensare. Sono concetti triti e ritriti, proposti in tanti romanzi d'amore. Niente di nuovo insomma. 


Ovviamente la mia è un'opinione personale, non tutto può piacere a tutti. 

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